Dalla seconda categoria alla Serie C: dentro il magico mondo dell’Ospitaletto

Ospitaletto (Credit - Ospitaletto) LacasadiC.com
I Lombardi fanno ritorno tra i professionisti. Scopriamo chi sono gli orange, protagonisti di una stagione da urlo.
“One Season Wonder”. Questa è l’espressione che si usa nel gergo calcistico inglese per indicare squadre o giocatori che hanno vissuto una stagione folle, da vere e proprie meteore. Exploit inaspettati che, per questo, regalano le storie e le emozioni più belle. Ecco, se fossimo anglosassoni probabilmente descriveremo così anche l’annata dell’Ospitaletto. Con un’eccezione. Il percorso dei lombardi nel mondo del professionismo sta per (ri)cominciare e da queste parti non è nemmeno contemplato che la magia creatasi quest’anno possa spegnersi improvvisamente, come di solito capita con le meteore che si schiantano al suolo.
Sì, perché l’Ospitaletto sta vivendo un sogno a occhi aperti. Il ritorno tra i professionisti dopo 27 anni è arrivato al termine di una stagione fantastica, che, ricordiamolo, la squadra di Quaresmini ha vissuto da neopromossa. Avete capito bene, da neopromossa. Sembra assurdo, ma è così. Dominio, tra alti e bassi, del girone B di Serie D e passaggio dall’Eccellenza alla Serie C in due anni. Un successo sinonimo di progettualità, serietà, dedizione e impegno. Tutti valori che hanno contraddistinto e continuano a contraddistinguere la gestione del presidente Taini, che ha saputo coinvolgere attivamente anche la comunità di Ospitaletto, cittadina di quasi 15000 abitanti in provincia di Brescia, in alcune interessanti iniziative sociali con il fine di avvicinare ancor di più la squadra ai tifosi. Di questo parleremo dopo.
Piccola, ordinata, padana. Queste le caratteristiche di Ospitaletto. Snodo e crocevia per viandanti e commerci sin dall’epoca romana, il suo nome deriva proprio dalla presenza nei pressi del centro abitato di vari ostelli e locali d’ospitalità per chi trafficava lungo la Pianura Padana. Luogo di ristoro, ma anche e soprattutto di fatica, a pochi kilometri dal centro economico d’Italia, Milano. Qui non solo ha trovato accoglienza, nel corso degli anni, un numero indefinito di avventori, ma, da qualche tempo, anche un gruppo di ragazzi che dell’umiltà “operaia” e dell’etica del lavoro ha fatto il proprio mantra.
Come detto, il miracolo Ospitaletto non è avvenuto per caso. La promozione in Serie C è frutto di anni di programmazione e investimenti a ogni livello. Gli arancioblù, infatti, hanno avviato la scalata verso il professionismo partendo da molto in basso. Questa squadra, la cui denominazione completa oggi è A.C. Ospitaletto Franciacorta, ha iniziato la risalita nel 2018/19 addirittura dalla seconda categoria, campionato al quale aveva partecipato ininterrottamente per quasi un ventennio. Da allora una ascesa perenne, fino al raggiungimento dell’Eccellenza alla fine del 2021/22.
Qui la consapevolezza che si poteva credere in qualcosa di grande. Nonostante il quinto posto conquistato da Vinicio Espinal nella stagione 2022/23, la panchina per l’anno successivo è affidata a Quaresmini. Il resto è storia. Due promozioni in due anni e il ritorno ai fasti della Serie C. Non ci poteva essere modo migliore per festeggiare i 101 anni del club. Una realtà storica del calcio lombardo, che deve moltissimo a Luigi Corioni, detto “Gigi”, a cui è intitolato lo stadio degli orange. Sì, perché fu lui, prima di divenire presidente del Bologna e poi del Brescia, l’autore della prima comparsa dell’Ospitaletto tra i professionisti, ormai nel lontano 1982. Belle epoque terminata nel 1998 con la retrocessione in Serie D e, nel giro di due stagioni, il conseguente fallimento.
I protagonisti e i numeri della stagione
21 vittorie, 11 pareggi e 5 sconfitte. Questo lo score dell’Ospitaletto in 37 partite di campionato. Il tutto frutto delle prestazioni di un gruppo che ha saputo incantare e nel quale hanno trovato il loro habitat personalità di spicco. Dal baby portiere Bonardi a capitan Panatti, da bomber Gobbi a Enock Barwuah, fratello dell’ex Inter e Liverpool Mario Balotelli e figura molto conosciuta sui canali social. Un campionario di talenti, a cui si deve aggiungere anche Yves Baraye. I più esperti calciofili se lo ricorderanno. Unico superstite in Seria A, pur senza debuttare, di quel Parma capace di tornare nella massima serie dopo esser ripartito dalla Serie D. In Lombardia Baraye ha ritrovato la sua oasi felice ed è stato determinante per la conquista del titolo con 7 gol e 3 assist messi a referto.
E pensare che solo all’alba della scorsa stagione, 2023/24, aveva esordito niente di meno che in Conference League con il Vojvodina, prima di dire addio alla Serbia e salpare per il Portogallo. Storie di redenzione che sono state e che avrebbero potuto essere. Questo perché, oltre a Baraye, anche un altro talento ex Parma, tra le altre, ha provato a contribuire, seppur per pochissimo tempo, alla causa dell’Ospitaletto. Si tratta di Amato Ciciretti, che ha assaporato i grandi palcoscenici del calcio italiano prima di finire in provincia. Per lui non è mai sbocciato l’amore con la maglia orange. Solo 4 partite a inizio stagione prima di rescindere il contratto nello scorso Dicembre e tornare tra i professionisti a Latina. Ma la vera sorpresa di questo Ospitaletto è stata senz’alto il centrocampista Claudio Messaggi. Il classe 2001 ha trovato la propria dimensione nello scacchiere tattico di Quaresmini ed è letteralmente esploso, contribuendo con 9 gol e 8 assist alla promozione degli arancioblù.

L’Ospitaletto e il sociale
Non solo calcio. L’Ospitaletto è anche molto di più. Scuola, integrazione, crescita. Il tutto sintetizzato in una parola: famiglia. L’attenzione verso l’altro, la comunità, i più piccoli. L’Ospitaletto non ha tralasciato nessuno e, nel corso della stagione, si è attivata come società nell’organizzazione e svolgimento di alcune curiose e interessanti iniziative sociali. Un esempio? La sottoscrizione di un accordo di collaborazione con la società Vincenzo De Paoli per favorire l’inserimento di giovani nati e cresciuti in contesti disagiati nelle file del proprio settore giovanile, che si allena e gioca in uno dei centri sportivi più attrezzati del bresciano.
Ma non è finita qui. Uno sguardo è stato rivolto anche al mondo della scuola e dell’istruzione. Con il progetto “Ospi School”, i lombardi hanno dato vita, a partire dal novembre del 2024, a un doposcuola pomeridiano per i ragazzi e le ragazze fino alla terza media. Un’attività che educa i giovani studenti a coniugare vita sportiva e scuola, divertimento e sapere, affinché passi il messaggio che il gioco del calcio va di pari passo con lo studio e che nello sport come nell’apprendimento scolastico sono necessarie disciplina e perseveranza. Infine, con l’iniziativa ospiTIAMO in collaborazione con l’istituto comprensivo di Ospitaletto si è voluto rinforzare il legame tra sport e aula, con organizzazione di camp e attività per bambini e ragazzi. Il piano è chiaro. L’Ospitaletto non vuole essere solo un club vincente sul campo, ma anche un fattore sociale e uno stile di vita aldilà dei 90 minuti.