Oukhadda, il talento versatile del Gubbio: “Mi ispiro ad Hakimi, un mio caro amico”
Umiltà, sacrificio e passione. Bastano tre parole per descrivere il talento poliedrico Shady Oukhadda. Accasato a Gubbio dalla scorsa stagione, il classe ’99 è nato ad Abano Terme ma è sempre stato legato alle sue origini marocchine, entrando presto a far parte delle selezioni nazionali. Tra Padova, Torino e Marocco, è cresciuto cambiando spesso ruolo tra difesa e centrocampo, senza mai peccare in qualità. Non ha idoli, ma forti ispirazioni: “Credo di avere qualche caratteristica in comune con Hakimi, che è anche un mio caro amico”.
Oukhadda, il Torino e la vittoria in Coppa Italia
Notato dal Padova a soli 8 anni, Oukhadda inizia lì la sua carriera, rimanendoci fino al 2015. Il suo procuratore dei tempi Andrea Boscolo – ex Padova con Del Piero e oggi agente FIFA – lo porterà poi a indossare la maglia granata. “A Torino sono rimasto 4 anni. Il responsabile del settore giovanile Massimo Bava mi ha dato grande fiducia, ancora oggi ci sentiamo. Sono rimasto legatissimo sia alla città sia alla società che mi ha cresciuto tantissimo, e con la quale ho firmato il mio primo contratto da professionista”.
Un’esperienza indimenticabile vissuta da protagonista: 95 presenze tra allievi nazionali e Primavera, impreziosite da 6 gol e 7 assist. Il momento più alto vissuto a Torino? Senza dubbio la vittoria della Coppa Italia Primavera 2017/2018. Contro il Milan. A San Siro. “Ricordo che appena entrato ho notato queste tribune enormi e mi si è bloccato il fiato. Poi io sono uno che quando inizia a giocare non pensa al contorno e si focalizza sul campo. Anche perché se ti guardi intorno, non è per niente facile continuare serenamente”.
L’interesse di Wolverhampton, Atalanta e Sampdoria
Poco prima di arrivare a Torino, però, Oukhadda ha potuto respirare anche un po’ di calcio inglese. Stava infatti per diventare un nuovo giocatore del Wolverhampton. “Sono stato lì due settimane e ho fatto un’amichevole contro il Manchester City. Sono esperienze che ti rimangono dentro. Spero di tornare nel calcio inglese un giorno”. Sembrava tutto fatto, ma non avendo ancora compiuto 16 anni, Shady dovette cambiare rotta: “Non potevano tesserarmi, e per non star fermo un anno a quell’età, assieme a Boscolo avevamo deciso di non procedere. Mi volevano anche Atalanta e Sampdoria, ma poi penso che il Torino sia stata la scelta migliore per me”.
Oukhadda, la certezza del Gubbio: “Possiamo prenderci i play off”
Dopo i prestiti ad Albissola e Siena, il Torino cede al Gubbio le prestazioni sportive di Oukhadda nell’ottobre del 2020. Sono stati solo 7 i giocatori rossoblù riconfermati in questa stagione, tra i quali Shady Oukhadda, rimasto al centro del progetto. “La società ha preso la decisione di puntare su giovani di prospettiva e giocatori di esperienza. Nonostante la rivoluzione quasi radicale, penso che stiamo facendo un buon campionato”. Finora ha totalizzato il 100% di presenze, tutte da titolare, con 1 gol e 1 assist all’attivo, diventando il secondo giocatore più utilizzato da Torrente (1795’), superato per soli 5’ dal portiere Ghidotti.
Con 7 vittorie e 8 pareggi, il Gubbio si gode dopo 20 giornate il settimo posto a 29 punti. In piena zona calda della classifica, i rossoblù possono permettersi di guardare avanti con fiducia. “A me non piace nascondermi: penso che potremmo tranquillamente arrivare ai play off. La squadra ha molto talento e abbiamo ancora margini di miglioramento. Secondo me i play off è l’obiettivo principale, l’anno scorso ci sono mancati per un punto e ancora mi mangio i gomiti. In questo girone di ritorno possiamo fare meglio dell’andata. Non è semplice ma ci proveremo”.
La versatilità di Oukhadda: “Per caratteristiche mi sento vicino ad Hakimi”
Ma a chi, nel panorama calcistico attuale e passato, si sente più affine per caratteristiche Oukhadda? “Direi a un mio caro amico, Achraf Hakimi, che sento spesso. Anche lui è terzino destro, ma mi sa che è molto più veloce di me (ride, ndr)”. Tra i vari ruoli ricoperti in carriera, il primo su tutti è stato quello del difensore centrale. “Mi piaceva molto Medhi Benatia”, ci ha raccontato Shady. “Poi mi hanno spostato mediano, e in Primavera ho iniziato a fare la mezzala e il quinto di centrocampo. Da lì ho iniziato ad alternarmi tra quinto, mezzala e terzino, spostandomi in basa all’occorrenza”. Un vero “paghi uno, prendi quattro”, un talento poliedrico e moderno. Il suo ruolo preferito, però, è il terzino destro, ruolo che attualmente assume con più frequenza (16 presenze su 20).
“Hakimi? Lo conosco dai tempi della Nazionale”, racconta Oukhadda, che ha affrontato con il Marocco diverse partite tra l’Under17 e l’Under23. “Nelle giovanili siamo stati convocati insieme diverse volte, abbiamo fatto anche le qualificazioni per la Coppa D’Africa. Poi lui è stato più bravo di me (ride, ndr), ma penso che con il duro lavoro e la testa ben piantata sulle spalle si possa arrivare in alto”. Eh sì, l’importante è crederci sempre, lavorare sodo e avere quella fame che permette di non abbassare mai la guardia e continuare a sognare in grande. Soprattutto se ti chiami Shady Oukhadda. Soprattutto se possiedi quelle enormi qualità.
A cura di Lucia Arduini