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L’idolo De Paul, l’Udinese di Gotti e il Torino Primavera: chi è Oviszach, recordman e stella del Giugliano

Murano, Caturano, Starita, Curcio e Sgarbi. Sono solo alcuni dei bomber del girone C che stanno facendo la differenza e riusciti ad andare a segno almeno per 3 gare di fila. Un dato non indifferente, a cui si è iscritto prepotentemente lo scorso weekend anche Enrico Oviszach del Giugliano. C’è però una importante differenza che distingue i cinque attaccanti e quello della formazione campana. Sì, perché nessuno di loro li ha siglati consecutivamente in occasione di 3 partite entrando dalla panchina. Nessuno come il classe 2001 in questo avvio di campionato, e sicuramente un grande impatto ai match nonostante la giovane età. Per l’attaccante, il terzo sigillo di fila da subentrato è arrivato tra l’altro non in una gara qualunque, nonchè nel derby del Partenio Lombardi contro l’Avellino. Bertotto gli sta dando fiducia, il giovane Enrico risponde alla grande. Lui, che è venuto fuori nel mese di novembre e che vanta inoltre un passato con la Primavera sia del Torino che dell’Udinese. Con la maglia bianconera, tra l’altro, diverse le convocazioni strappate in Serie A con la prima squadra allora allenata da Gotti e che ha visto in rosa importanti quali De Paul, Fofana, Musso e Okaka.

Dalle giovanili dell’Udinese alle chiamate contro Napoli e Juventus in Serie A: alla scoperta di Oviszach

Il suo cognome può trarre in inganno, ma Oviszach è nato in Italia, a Udine, ed è originario di Postacco di San Leonardo. Dopo esser cresciuto nel settore giovanile dell’Audace e del Moimacco, a bussare alla sua porta è stata subito l’Udinese. In Friuli approda all’età di 9 anni e in bianconero fa tutta la trafila, dagli esordienti fino alla Primavera, dove mette a referto 12 gol in due stagioni. Numeri importanti, che si sommano alle 4 reti nell’Under 17 e che portarono Luca Gotti a convocarlo in prima squadra. All’età di 19 anni, Oviszach viene convocato per la prima volta in assoluto per una gara di Serie A, ovvero Spal-Udinese del 9 luglio 2020. Il calcio si era appena ripreso dal lockdown causato dalla pandemia, il giovane attaccante si prese invece la numero 65 riuscendo a strappare quest’importante convocazione con i grandi.

De Paul, Okaka, Lasagna, Nestorowski, Fofana, Becao e Musso. Questi, solo alcuni dei giocatori di quell’Udinese targata 19/20. Da lì a poco, arrivarono per lui altre 5 chiamate, in occasione delle gare contro Napoli, Juventus, Cagliari, Lecce e Sassuolo. L’esordio ufficiale non arrivò, ma le convocazioni contro i partenopei e i bianconeri, su tutte, son rimaste impresse nella mente di Oviszach. Al Diego Maradona, ex San Paolo, finì 2-1 per l’allora squadra di Gattuso e composta dai vari Insigne, Mertens e Callejon. Stesso risultato, ma in favore della sua Udinese invece, alla Dacia Arena con i friulani che rovinarono la festa Scudetto di Cristiano Ronaldo e compagni. Dybala, Douglas Costa, De Ligt e Bentancur solo alcuni dei giocatori di quella Juventus di Sarri.

L’idolo De Paul, il Torino Primavera e la Coppa Italia vinta con il Vicenza contro la Next Gen

L’esperienza a Udine per Enrico Oviszach terminò nel 2020. In Primavera venne allenato da Sassarini ed ebbe modo di giocare con i vari Crespi, Coulibaly, Palumbo e Compagnon. Il classe 2001 non ha mai nascosto il rammarico per il mancato esordio in A, sottolineando però al contempo l’importanza di quell’esperienza e svelando il nome del suo idolo. Ovvero, Rodrigo De Paul. “Il mancato debutto ha lasciato un po’ di amarezza, ma è stata un’esperienza bellissima e avere in squadra giocatori come De Paul e Okaka, ti fa crescere molto più rapidamente. Allenarsi con loro ti fa capire la mentalità, ti ispira e ti lascia molte motivazioni. De Paul è una grandissima persona ed è stato sempre d’aiuto. Proprio De Paul è il giocatore a cui vorrei ispirarmi, è un grandissimo e mi piace come stile di gioco e nella mentalità. Spero di fare il suo percorso”. Queste le parole di Oviszach in un’intervista rilasciata qualche anno fa ai tempi di Udine. Lo stesso attaccante, non ha inoltre mai nascosto la passione per i videogiochi. Una passione nata qualche anno fa dopo l’addio del padre, definito come suo primo tifoso speciale e fondamentale nel suo percorso di crescita. “Mi ha insegnato a non mollare mai e ad andare sempre avanti”. Questo quanto sottolineato con orgoglio dall’attaccante del Giugliano.

Credit: Giugliano Calcio 1928

Chiusa la parentesi Udinese, ne arrivano altre due importanti. Entrambe nell’annata 2020/21. Una in Serie C con la Cavese e la seguente col Torino Primavera. Cinque le presenze tra i pro con i campani, 11 invece quelle con i granata dove trovò come allenatore Cottafava e nello spogliatoio i giovani Adopo e Carissoni. Due esperienze non indimenticabili dal punto di vista del minutaggio, a differenza di quelle vissute gli anni dopo. Nel 2021 arriva infatti la chiamata del Santa Maria Cilento, squadra di Serie D, dove trova 5 gol e 6 assist in 33 presenze. Successivamente, invece, un altro grande salto. È il Vicenza a credere in lui e ad acquistarlo nell’estate 2022. Con i biancorossi esordisce con Baldini, per poi essere allenato da Modesto e Thomassen. Proprio col danese in panchina, Oviszach gioca anche la finale di Coppa Italia Serie C, vinta davanti a oltre 10 mila spettatori contro la Juventus Next Gen al Menti.

Ma chi è Enrico Oviszach in campo? Un attaccante sicuramente molto generoso, poliedrico e molto abile nel dribbling. Nel reparto avanzato può inoltre ricoprire tutte le posizioni. Falso nove, seconda punta ed anche trequartista. Un giocatore, dunque, sicuramente molto duttile e che dà molte possibilità di scelta al proprio allenatore.

Oviszach, i numeri e il rendimento con Bertotto a Giugliano

Udine nel cuore, la Cavese e il Toro per crescere, il Santa Maria Cilento per farsi le ossa, il Vicenza per assaporare il gusto della vittoria. Giugliano è però ora il presente per Oviszach, approdato in gialloblù quest’estate a titolo definitivo dal club veneto. Dopo un avvio in salita dove non riesce mai a trovare la titolarità con Di Napoli, per l’attaccante arriva la prima presenza dal 1′ grazie a Bertotto. L’allenatore torinese lo schiera subito da titolare contro il Taranto. Lui, ripaga le aspettative, col Giugliano che centrò tra l’altro il successo dopo un mese. La prima rete con la sua nuova maglia, Oviszach la trova contro il Brindisi allo scadere, per poi ripetersi nelle due gare seguenti. Prima contro il Benevento e poi con l’Avellino.

Tre gol segnati dunque consecutivamente, entrando sempre tra l’altro dalla panchina. Indimenticabile la prova contro i biancoverdi, dove trova una rete e un assist nel giro di appena 3 minuti. È una squadra, quella gialloblù, composta da un giusto mix tra giocatori d’esperienza e giovani. Giorgione, Scognamiglio, De Rosa e Gladestony gli “anziani”, Di Dio, Ciuferri e proprio Oviszach gli under che meglio si stanno esprimendo. La rivoluzione targata Bertotto è iniziata da ormai un mese a questa parte, ed Enrico Oviszach ha deciso di farne parte. Rispondendo presente e facendosi trovare sempre pronto. Senza mollare mai. Come promesso d’altronde, al suo primo tifoso, ovvero il suo papà.

Antonio Palladino

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