Padova, Andreoletti: “Il rischio? Sentirsi presuntuosi. Noi? Dobbiamo essere il manifesto dell’umiltà”
Il Padova blinda la vetta e si prepara ad affrontare il Lecco. Il racconto di Andreoletti tra passato, presente e futuro.
Un solo obiettivo, quello che il club veneto insegue ormai da qualche anno. Una meta, dopo un lungo percorso, chiamata Serie B. E per aggiudicarsi la promozione, la società ha scelto di affidare il compito a Matteo Andreoletti. Leadership, umiltà e determinazione: il triangolo filosofico che l’allenatore ha impartito fin da subito nelle menti dei suoi ragazzi. Il risultato? La vetta della classifica a quota 38 punti – 12 vittorie e 2 pareggi, su 14 gare disputate.
Andreoletti, presente all’evento B2B organizzato dal concessionario Automove, si è raccontato tra passato, presente e un pizzico di futuro, nonostante il suo sguardo non sia mai volto troppo in avanti: “Sappiamo che abbiamo ancora tante partite, ma dobbiamo ragionare partita dopo partita. L’errore da non fare è quello di pensare troppo al futuro, non ce n’è bisogno“.
Ha proseguito: “Allenare una piazza come Padova non è banale: è una cittadina che ha una storia e non nascondo che la pressione ci sia. In questo momento mi sto prendendo il bello: tanti complimenti, fin troppi (ride). La difficoltà è legata alla piazza: è giusto che i tifosi sognino e che gli stessi sponsor lo facciano, e lo facciamo noi in primis, ma è obbligatorio tenere i piedi per terra“.
“In questo momento c’è il rischio di sentirsi più bravi di quello che realmente si è. Fa piacere sentirsi apprezzati e gratificati anche perché attraverso i risultati stiamo facendo qualcosa di bello”, ha dichiarato. “Io mi sto prendendo più meriti di quello che ho. Dobbiamo dare il massimo ed essere concreti con grande umiltà. Il rischio di sentirsi presuntuosi è dietro l’angolo e noi dobbiamo essere il manifesto dell’umiltà a partire dall’allenatore”.
Dopo lo stop forzato, è il turno del Lecco
“Ci aspetta una partita complicata, in uno dei campi più difficili del girone”, ha esordito Andreoletti sulla questione. “Per la qualità della rosa credo sia una delle prime delle categoria, quindi ci sono tutte le componenti per una gara di livello”. L’allenatore, nella società, vanta due parantesi: la prima da giocatore e la seconda, a venticinque anni, come preparatore dei portieri: “Tornare a Lecco non è mai banale: nella mia carriera è stata un’esperienza importante e formativa. Non mi aspetto sconti e so che entrare in quel campo non mi lascerà indifferente“.
Dopo il rinvio forzato della partita che si sarebbe dovuta disputare lo scorso 17 novembre con l’Atalanta U23 e prevista il prossimo 4 dicembre, il tecnico ha dichiarato: “Abbiamo avuto due settimane per prepararla e siamo nelle condizioni migliori per poter offrire un’altra bella gara. L’unico vantaggio è stato il recupero di Spagnoli, credo sarà a disposizione per la prossima partita. Avrei preferito giocare, ma abbiamo staccato la spina e abbiamo recuperato più energie possibili“.
Andreoletti: “L’equilibrio? L’aspetto su cui devo migliorare”
Dieci anni di carriera, nonostante sia un classe ’89. Andreoletti, a proposito degli aspetti su cui è migliorato nel tempo, ha risposto: “Mi piacerebbe dire l’equilibrio, ma non è sempre così (ride). Penso sia l’aspetto su cui debba maggiormente lavorare. Gli aspetti da migliorare sono comunque tanti. Oggi ho parlato di collaborazione e sono fermamente convinto che il rapporto umano sia sempre più importante nel mio lavoro. Raggiungere un determinato equilibrio diventa un passaggio importante per la mia carriera soprattutto per arrivare a determinati palcoscenici“.
Ha concluso: “Richiedo continuamente di non accontentarsi mai: voglio che la squadra lavori come sta facendo, dal primo giorno, cercando di essere il più pratica possibile, o meglio, il più competitiva possibile. Ho trovato pane per i miei denti perché ho trovato una squadra che si esalta nel lavoro settimanale e questo è motivo di soddisfazione”.