Ci sono partite che possono valere una stagione. Quelle che aspetti come il Natale. Sono sempre le più interessanti. È il caso della finale di Coppa Italia tra Padova-Catania, e le due squadre sono riuscite a non deludere le aspettative. Un film dal manifesto: “Ecco perché siamo in finale”. Coraggio ed idee il Padova. Forza di gruppo e sacrificio per Zeoli&Co. Mollare? Neanche per sogno. E non a caso, dopo il primo round, risulta ancora essere tutto aperto.
Sono proprio i padroni di casa a partire con il piede sull’acceleratore. “Le finali non si giocano, si vincono”. E Palombi – nato con la maglia della Lazio – di partite pesanti ne sa qualcosa. Dai derby sfidando la Roma alla rete del vantaggio contro il Catania. Prima il movimento a entrare in area, poi si ferma e aspetta sul dischetto del rigore. La palla arriva proprio lì. Apre il destro e supera Furlan: è vantaggio per i biancorossi. Neanche 30′ e il Padova ha già firmato il raddoppio. Cross di Radrezza da calcio d’angolo ed incornata vincente di Crisetig, che anticipa la difesa siciliana – immobile – sul primo palo e trova il 2-0.
Esperienza. Pare essere questa la parola chiave per sbloccare la sfida dell’Euganeo. Che il talento sia importante i dubbi risultano zero, ma è quella pozione magica di chi ne ha viste tante che ti permette di poter vivere e dominare serate come quella di ieri. E il Padova ne ha da vendere. Non a caso, le reti portano i nomi di calciatori che hanno vestito le giovanili di Lazio ed Inter. Con Crisetig che ha militato in pianta stabile in Serie A.
Ma sono 90′ da due volti della stessa medaglia. Nella prima frazione di gioco è la squadra di Torrente a dominare. Mettere sul piatto della sfida idee e proposte interessanti. La musica cambia nel secondo tempo. Il Catania non molla un centimetro e in un clima surreale trova la testa di Monaco: 2-1 e un ritorno ancora da giocare. “C’è ancora vita al Massimino”. Il 2 aprile è cerchiato in rosso sul calendario.
Prima la Pro Vercelli, poi la Pergolettese. Due partite che proietteranno il Padova al ritorno di Coppa Italia contro il Catania. Servirà il campionato per aumentare fiducia e forza in un gruppo già solido di suo. Anche se un punto nelle ultime due e zero reti siglate contro AlbinoLeffe e Giana Erminio gridano vendetta. Ma la favola questa volta non include «c’era una volta». Bensì inizia così: “Vincere aiuta a vincere”.
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