Dalla Fiorentina al Padova, passando per la B. Belli: “Nulla arriva senza il sacrificio”

Francesco Belli con la maglia del Padova - credit: Martina Cutrona - www.lacasadic.com
Dalle giovanili con la Fiorentina al Padova, Francesco Belli si racconta dopo l’infortunio e commenta la gara con la Triestina.
“Fin da piccolo ero attratto dal pallone”, Francesco Belli, il difensore del Padova, esordisce così alla domanda su come si fosse avvicinato a questo sport. Fiorentino d’origine, il classe ’94 – come Dante per Beatrice – nutriva un unico amore, quello per il calcio. “Sono cresciuto in una famiglia di sportivi. I miei giocavano entrambi a pallavolo, ma ho scelto di fare altro”, ha proseguito.
Cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, Belli ha iniziato a scrivere le prime pagine del libro nella squadra della sua città. “Da piccolo mi piaceva Francesco Toldo, per anni ha difeso la porta dei Viola. Era un portiere forte al tempo, mi ispirava genuinità. L’anno scorso venne al campo qui a Padova ma non ho avuto il coraggio di chiedergli una foto”, confessa ridendo. E questo rivela molto sul suo conto: equilibrato, mai una parola di troppo, con la bussola che punta al prossimo obiettivo.
Due sono state le persone che lo hanno accompagnato nel mondo del professionismo. “Leonardo Gabbanini primo fra tutti. Lui è stato un allenatore importante: mi ha fatto fare il salto. Ora fa tutt’altro, è diventato un dirigente importante”.
Si affaccia al calcio dilettantistico e per un biennio indossa la maglia della Pistoiese: “L’anno che abbiamo vinto il campionato (stagione 2013/14) ho avuto Morgia. Lui mi ha insegnato dei valori importanti per il calcio. Un esempio? Che nulla arriva senza sacrificio e bisogna essere sempre positivi”.
Il curriculum. Non c’è due, senza…
Dante ha avuto una guida, Virgilio. Francesco Belli ha avuto la fortuna di averne due. Dopo l’esperienza alla Fiorentina e alla Pistoiese, cambia regione e arriva Chiavari. La Virtus Entella rappresenta il suo trampolino di lancio: “Uno dei ricordi più belli? Il campionato che abbiamo vinto l’ultimo anno prima che andassi via. Avevamo dieci partite in meno di altre squadre, abbiamo giocato ogni tre giorni. È stata una rincorsa bellissima culminata con la vittoria nell’ultimo turno contro la Carrarese”.
Cinque sono stati gli anni vissuti in terra ligure. La Serie B gli ha permesso poi di calcificare ancor di più le ossa e, una volta vinto il campionato nella stagione 2028/19, fa le valigie e si trasferisce a qualche chilometro da casa. Lì dove c’è una torre che pende, Pisa. Racconta: “Sono stato un biennio. Le partite prima del Covid sono state bellissime. Il club ha una tifoseria unica e la piazza merita tanto. Faccio il tifo per loro”. Ma il Bari – al tempo in Serie C – chiama e Belli risponde ‘presente’. In Puglia arriva nel 2021 e colleziona la terza promozione della sua carriera: “Vincere è stato unico. La squadra era stata costruita da zero. Mi sono trovato bene”.

Belli: “Ora? Abbiamo una possibilità: vincerle tutte”
Non c’è due senza tre, si direbbe. E con tre successi annessi al curriculum, il difensore fiorentino approda a Padova. Dal 2022 rappresenta uno dei capisaldi della società e lo scorso luglio ha rinnovato fino al 2026. È gennaio quando Belli è costretto a uno stop forzato per infortunio. L’esito? Rottura di un tendine del polpaccio. “Mi è mancato tanto il campo. Sono cose che possono capitare. Da diverse settimane sto lavorando con il gruppo”, interviene in sala stampa il giocatore.
Il rush finale è iniziato. Il Padova, dopo aver protetto la vetta della classifica durante tutta la stagione, è stato sorpassato dal Vicenza. Belli commenta: “Ci sono tre partite fondamentali. Abbiamo solo una possibilità, vincerle tutte e tre. Non dobbiamo avere il rimpianto di lasciare punti per strada”. E il 13 aprile è fissato l’appuntamento con la Triestina: “È una partita attesa perché rappresenta uno snodo cruciale per il nostro campionato. Giocare a Trieste è sempre un’emozione. Dobbiamo dare tutto”.