Joseph Marie Oughourlian è tornato a Padova. Magnate libanese, Oughourlian non è soltanto il proprietario del Padova in Serie C, ma è anche socio di maggioranza del Lens, squadra francese che milita in Ligue 1 che nel mese di gennaio ha battuto il Psg di Messi e Mbappè. Tanti i temi toccati nella conferenza stampa, dalla Serie B sfiorata lo scorso anno fino alla gestione della società. “Sono deluso per la mancata promozione. Tutto sommato però non sono stati tre anni buttati via per quel che concerne anche la gestione societaria“. Il proprietario poi in settimana ha assistito agli allenamenti della squadra.
Un salto nel tempo. Perché Joseph Marie Oughourlian ha voluto aprire la sua conferenza stampa ricordando le due promozioni mancate in Serie B del Padova. Prima contro il Perugia, poi nella finale persa contro il Palermo, tra un salvataggio sulla linea sotto gli occhi dei tifosi dell’Euganeo ed i 35mila spettatori del ritorno al Barbera. “Siamo arrivati ad un passo dalla Serie B per due volte di fila. Mi ha fatto decisamente più male la sconfitta di Palermo, era la gara della vita che ogni giocatore avrebbe dovuto vivere con il coltello tra i denti. Invece nella partita di ritorno abbiamo fatto una figuraccia, con un atteggiamento sbagliatissimo che non ha rappresentato con orgoglio la nostra città“.
Poi, un nuovo inizio. Il saluto di Massimo Oddo con una lettera dopo la sconfitta e l’arrivo di Caneo. La stagione è andata avanti ed il Padova, rispetto alla marcia dello scorso anno, non è riuscito a mantenere una velocità di crociera costante. Così, è arrivato l’esonero di Caneo con le scuse di Mirabelli nei confronti dei tifosi. La squadra è stata affidata a Torrente. Tuttavia, la zona playoff è lontana due punti ed i biancoscudati occupano la dodicesima posizione. “Questo è un anno difficile. Abbiamo voluto cambiare alla luce dei risultati sportivi conseguiti ma c’è bisogno di tempo. Ho preso un impegno con questa città e ragioneremo su come rilanciare questo team e questa società, è chiaro che bisogna riflettere. Dobbiamo ripartire da una gestione più sostenibile, tipo un progetto simile al Sudtirol, puntando molto sul settore giovanile ed evitare di fare il passo più lungo della gamba“.
Le cose cambiano. E il campo ne è l’esempio più evidente. Soprattutto per i tifosi del Padova, che soltanto dodici mesi fa dopo ventisette partite giocate, sostenevano una squadra in seconda posizione. Certo, la distanza con il Sudtirol, primo in classifica, era ancora di dieci punti. I biancoscudati però avevano nove lunghezze dalla terza posizione e stavano per vivere la rimonta del finale di stagione, poi culminata nei playoff. Un campionato dopo, la squadra di Torrente si trova a combattere per entrare negli spareggi validi per la promozione. “Quest’anno c’è stata una gestione delle risorse più’ oculata legata alle uscite dei giocatori. Non significa che abbiamo impiegato un “budget zero” per costruire la squadra, ma come tanti club di Serie C si perdono molti soldi e quindi lo sforzo finanziario c’è sempre. Il modo più veloce per andare in Serie B sarebbe quello di spendere tanto, ma ribadisco che dobbiamo costruire un progetto estremamente più sostenibile e dal punto di vista delle risorse interne valorizzare i giovani. Penso che partendo da una base di 4-5 milioni di euro si possa lavorare in questa direzione“.
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