Padova, Pavanel: “Abbiamo un grande obiettivo da perseguire”
Voglia di vincere, e tre. Il Padova di Pavanel cerca il terzo centro di fila in campionato per mantenere il cielo sereno sopra l’Euganeo e lanciarsi all’inseguimento della capolista Sudtirol. Una vittoria proietterebbe i biancoscudati a -4 dagli altoatesini. Juventus Under 23 permettendo, sia chiaro. L’incontro è il recupero della gara rinviata lo scorso 14 novembre perché tra i bianconeri c’erano troppe assenze causa convocazioni con le più diverse nazionali.
“Siamo consapevoli di giocare contro una squadra in salute, e con una rosa di qualità – ha detto alla vigilia l’allenatore del Padova, Massimo Pavanel – Molti dei giocatori che scenderanno in campo, probabilmente, nei prossimi anni calcheranno palcoscenici ben più prestigiosi della Serie C“. Per vincere allora, dice l’allenatore biancoscudato, il Padova deve fare il Padova. “Perché il nostro obiettivo è sicuramente più grande“.
Padova, Pavanel: tra novità e assenti
Per la sfida ai bianconeri Pavanel non recupererà Saber “Anche se le sue condizioni sono in netto miglioramento“. Visto il terzo impegno ravvicinato opterà per alcuni cambi: “La squadra però non sarà stravolta“. Nemmeno in attacco? “Se funziona, perché cambiare?” la risposta di Pavanel, anche per confondere le acque. Si candida infatti per una maglia da titolare Terrani, che nel tridente offensivo potrebbe giocare al posto di Jelenic.
Dietro invece potrebbe rifiatare Curcio: pronti Gasbarro e Kirwan. Sulla mediana potrebbe partire invece dal 1′ Settembrini. Piccoli aggiustamenti, con il tecnico a chiedere che cresca intensità e velocità di gioco. “La Juventus Under 23 corre molto? Beh, a volte noi teniamo molto la palla singolarmente. Non significa però che siamo compassati: la media di velocità in campo siamo messi bene. Dobbiamo far correre di più il pallone: io vedo progressi, me li aspetto anche contro i bianconeri“. Dove però conterà il risultato: vincere, per lanciarsi, da seconda in solitaria, all’inseguimento del SudTirol.
A cura di Carlo Della Mea