Padova, voglia di riscatto e sogno Serie B: testa al secondo atto
La terza di solito è la volta buona. Per il Padova i playoff che stanno per iniziare sanno di “voglia di riscatto”. Riscatto di un popolo che da anni vuole indietro la Serie B e che puntualmente si ferma sul più bello. Nelle ultime due stagioni, altrettante sconfitte in finale. Scenari difficili da digerire e che sono stati, forse, i maggiori artefici di un campionato iniziato tra mille difficoltà. Fino al momento di rottura, giunto con il nuovo allenatore Torrente. “Dobbiamo provarci, abbiamo voglia di essere protagonisti”. Parole che spiegano tutto o quasi. Della convinzione, dell’impegno, del sudore, che la squadra è pronta a mettere in questi spareggi promozione.
Padova, il percorso fino ai playoff e la risalita con Torrente
Un inizio sprint e poi la lenta discesa. Sei vittorie, 5 pareggi e ben 7 sconfitte con Caneo in panchina. Un girone d’andata chiuso al 14esimo posto con soli 23 punti. Una stagione che non rispettava i pronostici di inizio anno. Poi la svolta con l’esonero di Caneo e la chiamata di Torrente. L’uomo giusto al momento giusto. Partenza non eccezionale, prima che la squadra trovasse la nuova identità. Calcio cinico e pragmatico. Allegriano, per certi versi. La cura per l’equilibrio di una squadra a volte troppo allungata e che aveva infatti subito ben 23 reti in 18 gare. Con le stesse partite disputate, il nuovo allenatore ne ha subiti “solo” 15. E in pochi mesi, il Padova ha spiccato il volo. Dalla 14esima alla settima posizione di marzo. E nell’ultimo mese altre due posizioni guadagnate, fino a chiudere la stagione al quinto posto e meno due lunghezze dal secondo.
Numeri che spiegano la cura de minimi dettagli, del lavoro e della passione. Negli ultimi due mesi il Padova ha conquistato ben 17 punti. Nelle ultime 8 gare ben 5 vittorie, due pareggi e solo una sconfitta. Dati importanti per una piazza che è pronta a stupire anche ai playoff. Dove c’è da spezzare un incantesimo. E a proposito di incantesimi, Torrente ne ha infranto qualcuno. Come le due vittorie consecutive ottenute ad aprile (striscia consecutiva che mancava da settembre) e la vittoria all’Euganeo. Diciassette, dicevamo. Sono i punti guadagnati nelle ultime otto settimane. Meglio hanno fatto nel girone A soltanto Virtus Verona (19) e FeralpiSalò (18), rispettivamente sesta e prima classificate.
Il tabù che dura da anni e l’entusiasmo in città
Obiettivo? Spezzare una sorta di incantesimo. Il Padova, dopo il fallimento del 2014, non ha mai vinto ai playoff. Nella stagione 2016-2017 eliminazione al primo turno, l’anno dopo sarà promozione in Serie B, ma con accesso diretto grazie al primo posto nel girone B. Dodici mesi più tardi sarà ancora retrocessione, e dunque Lega Pro. L’annata termina con un 5° posto in campionato e un’eliminazione agli spareggi, nel primo turno nazionale (ottavi di finale). Nel 2021, ancora cocente la sconfitta in finale ai calci di rigore per mano dell’Alessandria di Moreno Longo. E nel campionato successivo, altra finale. Ma questa volta contro il Palermo. E altra sconfitta nella doppia sfida (0-1 all’Euganeo, 1-0 al Barbera). In panchina c’era Massimiliano Oddo.
Scenari cupi e ricordi che sarebbe meglio dimenticare. Ma a Padova non hanno intenzione di mollare. L’entusiasmo è alle stelle. La prima fermata del treno che marcia verso la Serie B ha dato i risultati sperati: gol decisivo di Liguori e secondo atto sbloccato. Ora, la testa è solo nel match di domani 14 maggio contro la Virtus Verona. All’Euganeo sarà calcio d’inizio alle 19:30.“Tutti allo stadio”, è il messaggio comparso sugli striscioni che nella notte dell’esordio ai playoff hanno “invaso” la città biancorossa. E ora più che mai il supporto dei tifosi non deve mancare. A Padova ci credono fortemente. Che il sogno continui.
A cura di Manuele Nasca