Appuntamento con la storia. Martedì 2 aprile è il giorno della tanto attesa finale di ritorno della Coppa Italia Serie C. In uno stadio Massimino privo di spettatori per i disordini della partita di andata si sfidano alle 20.30 Catania e Padova. Dopo il 2-1 del 19 marzo firmato da Palombi e Crisetig (rete dei rossazzurri di Monaco), la squadra di Torrente vuole difendere il vantaggio e portare a casa il trofeo. Per i biancoscudati si tratterebbe del secondo successo in tre anni, dopo averla vinta nella stagione 2021/2022 con Massimo Oddo in panchina. L’attuale allenatore del Padova Vincenzo Torrente è alla prima finale e l’obiettivo suo e di squadra è chiaro, come dichiarato nella consueta conferenza stampa pre-partita.
L’emozione del primo grande appuntamento, ma con un obiettivo chiaro in testa: “E’ la prima volta che arrivo in una finale di coppa e voglio vincere. Ci tengo io, ci tiene la società e ci tengono i ragazzi. Bisogna tornare a Padova con la coppa, ma non sarà facile perché il Catania ha valori. In campionato hanno difficoltà ma questa competizione è tutta un’altra storia. Avere due risultati su tre è un piccolo vantaggio, ma le partite vanno giocate. Anche l’anno scorso ai playoff avevamo questo vantaggio e sappiamo bene come è andata a finire. Abbiamo fatto un percorso importante e speriamo ora di coronarlo, ora per noi è importante vincere il trofeo. Vincere aiuta a vincere e in prospettiva playoff ci può dare maggiore autostima. Conquistare un trofeo è qualcosa che ti rimane dentro.”
Sugli indisponibili e su che Catania si aspetta Torrente rivela: “Dezi è a disposizione e tutta la squadra verrà in trasferta, anche Kirwan squalificato. Sarà una partita complicata perchè è vero che loro arrivano da un periodo difficile, ma come noi avranno tante motivazioni. Dobbiamo dare continuità di prestazione, giocando per più di un’ora rispetto all’andata. Anche un episodio può cambiare la partita contro squadre esperte e di qualità. Bisogna sempre stare attenti e concentrati ai dettagli, servirà la partita perfetta per portare a casa la coppa.”
Una grande partita senza l’adeguata cornice di pubblico, dalle parole traspare tutto il dispiacere dell’allenatore: “Giocare a porte chiuse penso sia brutto e triste, una delle cose belle del calcio sono i tifosi. Andare a Catania con 20.000 spettatori che ti danno una carica incredibile sarebbe stato bello, perché queste sono le partite che vorrebbero giocare tutti. Un grande dispiacere e peccato, giocare a porte chiuse è una sconfitta per tutti.”
Sul modulo e sulle possibili scelte Torrente svela: “Abbiamo lavorato su un discorso tattico fluido, cambiando il vertice. 4-3-3 o 4-2-3-1 poco cambia, può anche succedere che torniamo al 3-5-2. Non improvvisiamo, ma lavoriamo su più spartiti tattici mantenendo saldi i nostri principi. I risultati li abbiamo raccolti con ogni sistema, la squadra può cambiare pelle anche a gara in corso. Sfrutto le caratteristiche dei giocatori ma quello che conta è l’atteggiamento. Zanellati parte dal 1′, ma tutti hanno la possibilità di giocare avendo a disposizione tante scelte per quanto riguarda uomini e tattica. Anche Valente l’ho visto meglio in questi giorni. Aveva cominciato bene poi si è infortunato, ci aspettiamo tanto e sicuramente di più da lui.”
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