Il Padova di Torrente: guida all’imbattibilità
90 moltiplicato per 14 fa 1260. Moltiplicazione facile facile ma necessaria a inquadrare un arco temporale. 1260 sono i minuti totali giocati da lunedì 4 Settembre a domenica 19 Novembre. Sono minuti di sudore, scivolate ed esultanze all’ultimo secondo. Tempo speso a rincorrere qualcosa. Sono il manifesto dell’imbattibilità del Padova. 1260 minuti senza perdere mai come nessuno in Italia. Partire da una moltiplicazione per analizzare qualcosa che va oltre la matematica. I tifosi, il centrocampo e altri 1260 motivi. Piccolezze analizzate al microscopio e gigantesche certezze: guida all’imbattibilità del Padova di Torrente.
Numeri come parole: la scienza del Padova
E’ necessario partire da alcuni numeri per analizzare il “fenomeno” Padova in questa stagione. Anche questa volta sono numeri facili ma utili a focalizzare l’impresa. Primo posto in classifica, 32 punti raccolti su 42 disponibili. 9 vittorie, 5 pareggi e zero sconfitte, ma lasciamo per ultimo questo dato. 24 gol fatti e solamente 9 subiti che equivalgono al secondo miglior attacco e alla miglior difesa del torneo. Di 24 gol totali 5 sono arrivati tra il 91esimo e il 95esimo minuto. Questo è il primo dato veramente utile per capire il Padova di questa stagione. La squadra di Torrente non muore mai. I 5 gol fatti in pieno recupero sono stati tutti fondamentali per vincere o pareggiare la partita. L’ultimo, in ordine cronologico, di Palombi al minuto 93 ha steso la Pro Vercelli per il primato in classifica condiviso con il Mantova. E poi c’è quello zero nella casella delle sconfitte. Non perdere è difficile, sempre difficile: perchè in campo ci sono altri 11 giocatori che vogliono la stessa cosa. E’ l’obiettivo di tutti. Più che vincere nel calcio non si vuole perdere. E’ questo il sottotesto. Con il Padova in campo, in questa stagione, gli avversari hanno dovuto cambiarlo il loro sottotesto. Per 1260 minuti, per tornare al dato da cui siamo partiti, la scienza di Torrente ha funzionato. Numeri che parlano: la scienza umana del Padova.
Gli uomini dietro i numeri: da Torrente fino all’ultimo tifoso
Numeri, statistiche e percentuali sono fondamentali ma non sono tutto. Dietro a numeri esaltanti c’è sempre un grande lavoro alle spalle. Un lavoro pensato, costruito e messo in campo da uomini. Il primo della lista è Vincenzo Torrente. Il tecnico di Cetara è riuscito a dare tatticismo e identità ad una squadra costruita con criterio da Mirabelli, il secondo uomo della lista. E poi c’è il centrocampo. La vera forza di questa squadra. Fusi, Radrezza e Varas: i tre nomi del centrocampo dell’unica imbattuta d’Italia. Fusi è la componente fisica del trio. Polmoni infiniti, tempi di inserimento e predisposizione al ripiegamento difensivo. Varas ha qualità in fase realizzativa, già tre gol all’attivo, è generoso e abnegato alla causa. L’equadoregno è centrocampista moderno. E poi c’è Radrezza. Regista, uomo ovunque e naturale leader emotivo della squadra. Questo centrocampo è forte e Torrente l’ha capito da subito. L’intelligenza del 57enne ha permesso alla sua squadra di ovviare all’unica vera mancanza di questo gruppo: l’assenza di un bomber da doppia cifra. La soluzione? Far segnare tutti. Se è vero che manca un matador offensivo è anche vero che a Padova segnano tutti. I veneti hanno mandato in rete 11 giocatori diversi. I 5 gol di Bortolussi, i 3 di Villa – Liguori e Varas, le 2 reti di Palombi – Delli Carri e Capelli a cui si aggiungono i gol di Radrezza, Favale, Russini e Kirwan sono il patrimonio offensivo della capolista. A Padova il gruppo è il capocannoniere. Bravo Torrente a trovare costantemente soluzioni offensive per mandare in rete giocatori con caratteristiche e compiti diversi. Tanti nomi, tanti numeri. E poi c’è l’Euganeo e chi lo deve riempire. Giocare nel fortino del Padova è difficile per tutti. Il clima, il rumore e la storia. I tifosi, tanti, sempre. Una storia che parte dai numeri per scoprire gli uomini dietro la scienza, mai esatta, del pallone.
a cura di Gabriele Cascella.