Fidelis Andria – Paganese vale una stagione. É fissato per sabato 14 maggio, alle 17:30, l’appuntamento con la gara di ritorno dei playout del girone C di Serie C. Si riparte dall’1-0 in favore dei campani nella sfida di andata: decisivo un gol di Cretella al 35′. Al “Degli Ulivi” i ragazzi di Di Napoli hanno due risultati su tre a disposizione per conquistare la diciassettesima salvezza consecutiva in Lega Pro, ma la Fidelis Andria dall’altra parte, gode del miglior piazzamento in campionato. I pugliesi infatti potranno vincere con qualsiasi risultato per brindare alla permanenza in categoria.
Guai, però, a fare calcoli; a pensare ad amministrare il risicato, seppur prezioso, vantaggio. C’è solo da stringere il proverbiale coltello tra i denti e lottare su ogni pallone. Parola di Lello Di Napoli. Nella conferenza stampa alla vigilia del match, l’allenatore della Paganese ha impresso sul volto tensione e concentrazione: “Alleno una squadra che sa giocare a calcio, che ha una mentalità, da quando sono tornato, che è quella di scendere in campo per vincere. Sempre. Andiamo ad Andria a giocare la nostra partita, con fiducia nei nostri mezzi. Sono sicuro che offriremo una prestazione all’altezza della posta in palio, senza pensare al risultato dell’andata. La vittoria ci ha dato tanto in termini di autostima e convinzione”.
L’anno scorso, contro il Bisceglie, fu festa al “Torre”. Adesso serve un’impresa lontano da casa: “Non temo l’aspetto ambientale. Ci sarà una bella cornice di pubblico, ma ne faranno parte anche i nostri tifosi. Vogliamo regalargli una grande gioia, gli chiedo solo di starci vicino. Non c’è pressione che tenga, conta solo che sappiamo quello che dobbiamo fare, andare a fare la partita. Devono preoccuparsi loro di noi”.
E, allora, la Paganese è pronta a difendersi con il suo muro difensivo: “Domenica scorsa, anche quando ci hanno messo alle corde, in alcuni frangenti, abbiamo dimostrato che siamo un gruppo che sa lottare. Ripartiremo da questo e ne usciremo vincitori soltanto rimanendo compatti ed uniti. Sono certo che i ragazzi faranno una partita strepitosa perché soffrono da un anno, si aspettavano di fare un altro campionato e hanno voglia di rivalsa”.
Oltre la tattica e la tecnica, sarà determinante l’esperienza. Fernando Tissone, 35 anni, centrocampista giramondo, ne ha da vendere. L’argentino, dalla Champions League con l’Udinese alla battaglia per tenere la Paganese nel professionismo, indica la strada: “La partita di domani va affrontata come tutte le altre, senza lasciarsi condizionare da qualsiasi tipo di fattore, che potrebbe causare solo un dispendio di energie nervose. Siamo abituati a giocare partite importanti, delicate. Stavolta sappiamo che non c’è un domani. Quindi, scenderemo in campo con la massima determinazione, con tanta voglia di fare bene e serenità. Dobbiamo essere consapevoli che ci saranno momenti della partita in cui, sicuramente, potremo andare in difficoltà, ma non dovrà mai mancarci lucidità”.
Tagliare lo striscione del traguardo è una questione di mentalità: “Vincere aiuta a vincere, ma non abbiamo fatto ancora nulla. Abbiamo vinto il primo tempo di una doppia sfida. Siamo a metà dell’opera e serve ancora tanta umiltà e spirito di sacrificio. Come possiamo farli male? Mister, non lo dica.”
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