Ancora una volta. A Palermo si sogna un’altra promozione tramite i playoff. L’obiettivo però si chiama Serie A. Di nuovo gli spareggi promozione all’orizzonte con due partite ancora da giocare in Serie B. La prima, quella contro il Cagliari, poi l’impegno casalingo con il Brescia a chiudere il campionato (19 maggio). Due sfide per centrare la post season e fare il “bis”. I rosanero sanno come si fa e a 12 mesi di distanza, di questi tempi, la squadra siciliana aveva appena eliminato ai quarti di finale la Triestina nel primo turno della fase nazionale dei playoff in Serie C.
Di nuovo l’obiettivo playoff. Questa volta però il Palermo lotterà per andare in Serie A, a 4 anni dal fallimento societario del 2019. Un anno fa gli spareggi per la Serie B. Quel sogno vissuto giorno dopo giorno. L’attesa del match successivo, accompagnata dalle parole filosofiche di un maestro come Baldini. Il Barbera sempre sold out e un Brunori trascinatore. Capace di segnare 29 gol stagionali, di cui 4 ai playoff. Leader, esattamente come in serie cadetta, dove il numero 9 e capitano rosanero si è confermato. Sono state infatti 16 le reti segnate in campionato. L’ultima, contro la Spal. Il gol che ha dato di nuovo speranza e fatto balzare la sua squadra dall’11esima alla settima posizione.
Una nuova storia, ma un filo che lega indissolubilmente il Palermo all’impresa dello scorso anno. Un successo ancora vivo nella memoria dei giocatori. O almeno di chi è rimasto ai piedi di Monte Pellegrino. Come l’ex Juventus, che infatti dopo la vittoria contro i ferraresi ha ricordato le “notti magiche” di 12 mesi fa: “Parliamo spesso ai nuovi di quell’impresa. Raccontiamo loro di quell’esperienza ai playoff, dal primo giorno fino alla finale”. O come Marconi, che in esclusiva a Gianlucadimarzio.com, ha parlato di nuovo di quel salvataggio clamoroso contro il Padova in finale. “San Marconi” e una rovesciata che col senno di poi avrebbe mandato la squadra di Baldini (e del vice Nardini) in paradiso.
Un percorso netto, di soli risultati positivi. Vittoria e pareggio nella doppia sfida contro la Triestina (0-2 al’andata e 1-1 al ritorno), idem ai quarti di finale contro la Virtus Entella dove terminò 1-2 a Chiavari e 2-2 al Barbera. Poi la semifinale contro la FeralpiSalò. 0-3 al Lino Turina e 1-0 in Sicilia. Estasi, in una sola parola. Finale conquistata, insieme ad una amicizia sincera con il club di Vecchi (leggi qui per la storia del “gemellaggio” con la Feralpi). Poi la finale con il Padova, sempre a sfida doppia. Andata 0-1 e ritorno 1-0. Palermo in B, a soli tre anni dal fallimento. La notte della festa al “San Lorenzo Mercato” e di una città in trepidazione per le vie del centro.
8 giugno 2022. La data che rimarrà per sempre scolpita nel cuore dei tifosi. Il giorno della promozione in Serie B. Ma il bello doveva ancora venire. Due mesi più tardi, il 4 luglio 2022 ecco infatti l’arrivo di City Group, che preleva l’80% delle quote societarie, lasciando il 20% a Mirri (attuale presidente). La stessa Galassia in cui c’è il Manchester City di Mansour. Una nuova era. Il senso della programmazione, l’importanza del futuro e la tranquilittà economico-finanziaria. Tutto in un giorno.
“Sono orgoglioso, felice e commosso. Ho realizzato il desiderio che avevo tre anni fa: dare il Palermo nelle migliori mani possibili, il City Football Group è il massimo per me e non tanto per gli aspetti economici, ma perché ci darà una migliore organizzazione. Il club avrà un futuro in sicurezza”, furono le parole di Mirri in conferenza stampa nel giorno della presentazione. Accompagnata da centinaia di tifosi nel piazzale dello stadio Renzo Barbera. Il giorno della rinascita societaria.
A fine anno qualche scossa di terremoto. Baldini che si dimette a due settimane dall’inizio del campionato e la scelta che ricade su Eugenio Corini, ex capitano rosanero. Una squadra rinnovata e pochi i superstiti di quello che fu un vero e proprio miracolo sportivo. Tra cui Brunori, Marconi, Massolo (secondo portiere) e Doda. Le difficoltà iniziali con soli 10 punti nelle prime 9 partite e una piazza che, esigente com’è, inizia a rumoreggiare. Poi la svolta con 9 risultati utili consecutivi e di nuovo la crisi con 8 pareggi nelle ultime 13, insieme a due vittorie (contro Modena e Spal, entrambe in casa).
Tante, ne sono però bastate ad alimentare un sogno, sulla scia di quanto accaduto un anno prima. “Ho un sogno nel cuore, e dobbiamo fare di tutto per raggiungerlo. Sono innamorato di questa piazza e so dove vogliamo arrivare“, le parole dell’allenatore bresciano dopo il successo contro la Spal. Settima posizione conquistata e di nuovo l’ombra dei playoff. Di un mini torneo che il Palermo ha già dimostrato di saper vincere. L’obiettivo è però, in primis, quello di qualificarsi. E poi, eventualmente, quello di chiudere gli occhi e ricordarsi delle pagine di storia scritte solo 12 mesi prima. Tutto in un anno: il Palermo vuole farlo ancora. Di nuovo.
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