Palermo torna a sognare. Dopo il fallimento del 2019, i dilettanti e due anni di purgatorio in C, i rosanero sono tornati in Serie B grazie alla vittoria nella finale playoff contro il Padova. Una veloce risalita che porta su tutti il nome di Dario Mirri, il presidente tifoso. L’imprenditore palermitano rilevò il titolo sportivo della squadra in Serie D e in una manciata di anni ha riportato il Palermo in B grazie a investimenti mirati e tanto amore per la piazza. Un ruolo fondamentale in questa cavalcata, oltre agli uomini di Baldini e all’allenatore stesso, ce l’hanno avuto proprio i tifosi. I numeri registrati al Barbera nei playoff sono a dir poco incredibili e hanno distrutto ogni record stagionale. Con un sostegno del genere e un progetto all’altezza della città, il Palermo è tornato in Serie B.
Ma partiamo dall’inizio. Mettete il nome dei rosanero in qualsiasi campionato italiano e ai nastri di partenza saranno sempre candidati a un posto tra le protagoniste. Sulla panchina viene confermato Giacomo Filippi dalla precedente stagione, promosso dopo l’esonero di Boscaglia. Il mercato però non porta buone notizie con la cessione di Lucca (capocannoniere della stagione precedente, poi protagonista in B con il Pisa). Per sostituire l’attaccante, l’arguto Renzo Castagnini prende Matteo Brunori, in prestito dalla Juventus ma di certo non il colpo che i tifosi rosanero si aspettavano. Tra gli altri in estate, arrivano anche i vari Massolo, Soleri e Fella, fondamentali per la promozione.
Buono l’inizio in Coppa Italia Serie C dove eliminano Picerno e Monopoli, salvo poi la sconfitta contro il Catanzaro. Tutt’altro canto per il campionato: nonostante l’imbattibilità in casa, il Palermo naviga nella zona centrale dei playoff senza fare un tentativo concreto per le zone alte. Colpa di uno dei peggiori rendimenti fuori casa del campionato con appena 9 punti guadagnati in tutte le trasferte del girone di andata, perdendo anche il derby contro il Catania. La sconfitta esterna contro il Latina è poi decisiva per l’esonero di Filippi, arrivato il 24 dicembre.
L’allenatore, che non ha mangiato il famigerato “panettone” per un giorno, lascia la squadra al quinto posto a 11 punti dal primo. Sicuramente non i risultati che si aspettava la dirigenza. Al suo posto arriva una vecchia conoscenza rosanero, Silvio Baldini. Chi meglio di lui: nonostante l’esonero nel gennaio del 2004, in città ha lasciato bellissimi ricordi ed è arrivato con tutta l’intenzione di crearne di migliori. Ma al suo arrivo la situazione non è raggiante. Oltre allo scarso rendimento in campo, l’ambiente è moralmente a pezzi dopo la morte dell’ex presidente Zamparini e, come se non bastasse, a gennaio la squadra viene decimata per un focolaio Covid, il più grande della Serie C. Sono 24 i contagiati del gruppo squadra, praticamente tutta la rosa. Dopo qualche allenamento defaticante sulle spiagge di Mondello e il rientro di quelli guariti, Baldini può finalmente lavorare sul suo Palermo.
La grinta dell’allenatore rivitalizza sia i giocatori che la piazza, che torna ad essere sempre più presente allo stadio. Brunori continua a segnare come prima e Soleri si rivela decisivo con i gol dalla panchina. Grazie alle ultime tre vittorie nella regular season, il Palermo si aggiudica il terzo posto dietro a Bari e Catanzaro riservandosi un posto d’onore ai playoff. Infatti i rosanero giocano la prima partita della post season contro la Triestina al primo turno della fase nazionale.
Dopo l’1-2 a Trieste, i palermitani sentono già in tasca il passaggio del turno, ma un gol di Litteri al Barbera a un quarto d’ora dalla fine rimette tutto in discussione. Al 96’, ormai a recupero scaduto, è Luperini che segna e fa tirare un sospiro di sollievo ai 31mila tifosi allo stadio, che in quell’occasione battono ogni record di presenze stagionali. Il Palermo, senza montarsi troppo la testa – come ripete Baldini fino allo sfinimento -, avanza e trova la Virtus Entella. Anche qui, partite da cuori forti: all’andata i rosanero vincono per 1-2 grazie alle reti dei soliti Luperini e Brunori. Il ritorno al Barbera viene aperto dalle due reti dei liguri, 0-2 per l’Entella e così passerebbe la squadra di Volpe. Ma il Palermo non ci sta e, a poco più di 10 minuti dalla fine, Soleri e Fella mettono in cassaforte l’accesso alla semifinale.
Il sorteggio delle Final Four li accoppia con la FeralpiSalò, la sorpresa della stagione. Un impegno che i rosanero non sottovalutano e che archiviano parzialmente già all’andata con un netto 0-3 ed un gol magnifico di Soleri. Ancora una volta il Barbera si riempie per il ritorno, ma questa volta è record stagionale: oltre 35mila spettatori, anche di più della semifinale dei playoff per la qualificazione ai Mondiali contro la Macedonia. Non a caso il Palermo è imbattuto in casa da oltre un anno (ultima sconfitta il 7 marzo 2021 contro la Juve Stabia). Il solito Brunori firma l’1-0 decisivo e il Palermo arriva alla finale e a un passo dalla Serie B.
Dall’altra parte c’è il Padova, gli amici di sempre legati con la tifoseria rosanero da un gemellaggio che dura da quarant’anni. Non poteva esserci finale migliore dove non si “tifa contro”, ma si “tifa per”. Sia all’andata che al ritorno, i tifosi regalano immagini bellissime di picnic e cori insieme. Il campo però può premiare una sola squadra. E all’andata è il Palermo che vince con la rete di Floriano dopo una gara molto combattuta. Come lo è stato il ritorno in Sicilia. Però a deciderla questa volta è stato bomber Brunori, il finale più dolce per una stagione splendida.
Con il risultato complessivo di 2-0, il Palermo vince la finale dei playoff di Serie C contro il Padova ed è ufficialmente in Serie B. Ora non resta che aspettare la decisione del presidente tifoso Dario Mirri. Non può recriminare nulla a se stesso dopo aver realizzato il suo sogno sia da palermitano che da numero uno del club. Però potrebbe essere arrivato il momento di vendere: tra i tanti possibili acquirenti, spiccano il City Group e James Pallotta. La palla passa in mano a Mirri che vorrà fare la scelta giusta per la sua squadra e la sua città. Come avevamo già detto, il Palermo in qualsiasi campionato militi ha sempre un posto tra le protagoniste: questa volta se l’è guadagnato con le unghie e con i denti, e ci sentiamo di mettere in allerta le altre squadre di B, il Palermo non sarà una “semplice” neopromossa.
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