Soleri, l’idolo Toni e l’amicizia con Brunori: “Andiamo a cena fuori dopo ogni gol”
Con 1,92m di altezza, fisicità e potenza, che altro fare se non la punta? Da centrocampista, a trequartista e poi attaccante: Edoardo Soleri ha trovato nel ruolo più avanzato del reparto offensivo la sua vocazione, e la sua capacità da finalizzatore non ha dato scampo a tante difese e portieri. Il classe 1997 è cresciuto tra Buenos Aires – caso del destino, nel barrio Palermo – e San Paolo, prima di tornare in Italia e stabilirsi a Roma all’età di 8 anni. A luglio del 2021 passa ai rosanero, con i quali sta scrivendo una pagina importante della sua carriera.
Soleri e Brunori, amici e perle del Palermo
Soleri è un vero bomber a gara in corso. Nessuno come lui: sono 7 i gol segnati finora con il Palermo, tutti da subentrato. Non è tanto il record a saltare all’occhio, ma la sua capacità di essere decisivo anche nei pochi spazi concessi. Solo in un partita ci ha messo più di 20′ per trovare la rete, perché nelle 6 restanti è risultato determinante in un tempo compreso tra i 5 e i 16 minuti. Una vera risorsa per Baldini, nonostante gli abbia garantito la titolarità in sole 6 occasioni. Ma se il risultato è quello che conta, diventa palese per tutti che partire dal 1′ non è essenziale per concludere la partita da protagonista.
Il suo partner-non partner in attacco è Brunori, fresco di record per partite consecutive in gol (7). Hanno già segnato 23 gol in due, con la particolarità che insieme hanno giocato per 720 minuti in 21 partite e quasi mai partendo entrambi dal 1′. Questo non compromette di certo il loro rapporto, trasformatosi in una bellissima amicizia. “Io e Brunori siamo grandi amici, lui sta facendo una super stagione e la competizione porta solo a migliorarci. Andiamo a cena fuori dopo ogni gol“, ha raccontato al Corriere dello Sport. I due protagonisti rosanero hanno fatto diventare amici anche i loro cani, con i quali si ritrovano sulla spiaggia di Mondello a fare passeggiate.
Soleri e l’idolo Toni: “Un onore il paragone”
L’attaccante è cresciuto nella Roma e ha potuto ammirare grandi campioni dai quali poter “rubare” insegnamenti fondamentali. Per un romanista, poi, la qualità dell’esperienza è doppia, soprattutto quando ci si trova ad allenarsi con calciatori come Totti e De Rossi. I suoi 53 gol in 80 presenze con la Primavera giallorossa attirano l’attenzione di Rudi Garcia che gli regala l’esordio in Champions League il 29 settembre 2015 contro il Bate Borisov. Entrato al posto di Florenzi, gioca un solo minuto, ma l’emozione resterà per sempre vivida.
È in giallorosso che fa l’incontro che cambierà la sua carriera, quello con l’allenatore Roberto Muzzi, ex Roma, Udinese e Cagliari da 148 gol in bacheca. Muzzi ha l’intuizione di spostarlo a punta centrale, regalandogli un salto qualitativo importante. L’allenatore rivedeva in lui Luca Toni, uno dei principali modelli per Soleri: “È un onore per me il paragone con Toni ma non so se davvero gli assomiglio. Lui era un mio idolo, io devo lavorare e spero di fare la mia strada“. Le parole confessate al Corriere dello Sport non sono un segreto, Soleri ha iniziato ad ammirarlo dal Mondiale del 2006. Le caratteristiche fisiche e tecniche rendono facile questo accostamento e la storia dell’attaccante è ancora tutta da scrivere. L’amore del Palermo e per il Palermo è solo il punto di partenza.
A cura di Lucia Arduini