Toni carica il Palermo: “Fate come noi nel 2004, il Barbera farà la differenza”
Quello di Toni con la città di Palermo è un rapporto inossidabile, uno di quelli che neanche il tempo può scalfire. Una simbiosi unica memore di anni irripetibili, e, ora che i rosanero sono in ballo per tornare nelle categorie a loro più consone, l’attaccante non ha dubbi su chi tifare. Lui ci è passato e le sue parole, rilasciate a “La Gazzetta dello Sport”, a poche ore dal match decisivo della stagione sono uno sprone per gli uomini di Baldini. “La pressione del Barbera farà la differenza, lo stadio darà grandi stimoli. Ai giocatori del Palermo farei vedere un video di quando andammo in A contro la Triestina nel 2004, per dare un’idea di cosa significherebbe vincere davanti a quella gente e della carriera fatta poi da quei giocatori. Allo stesso tempo, il Padova ha elementi esperti che potrebbero essere caricati a mille dalla voglia di zittire lo stadio”
La sfida Baldini-Oddo
Toni ha fiducia in Baldini: “Sicuramente il mister chiederà ai suoi di giocare come sempre perché i calcoli sul risultato si possono fare soltanto a 10’ dalla fine. Nei panni di Oddo, invece, avrei la priorità di non prendere gol: più la partita dovesse trascinarsi sullo 0-0, più potrebbe subentrare l’agitazione nei giocatori del Palermo. Basterebbe un episodio per andare ai supplementari e lì inizierebbe un’altra partita”. Toni conosce bene anche Oddo, i due insieme hanno vinto “semplicemente” un Mondiale ma i ricordi a Palermo sono più forti di un’amicizia. “Ho sentito le parole di Massimo sul provare i rigori, gli dò ragione. In una finale la porta diventa piccolissima e il pallone pesante. Conteranno eventualmente il coraggio e la lucidità, più che averli provati in allenamento”.
L’analisi del match
Scendendo un po’ più sul piano tecnico piuttosto che su quello motivazionale, Toni riflette sulla sfida tra Brunori e Ceravolo. “L’attaccante del Padova è stato responsabilizzato da Oddo, in serate così le prime punte sono decisive. Penso che il Palermo stia un po’ meglio nelle gambe e che il Padova debba tornare alla difesa a quattro, a tre c’è il rischio che i quinti rimangano troppo bassi in una gara solo da vincere”. E c’è da fidarsi, lui sa come si fa.