Il Palermo sfata il tabù di Andria, dove non aveva mai vinto segnando una sola rete in sette precedenti, e vola al secondo posto del girone C di Serie C in compagnia del Monopoli e del Catanzaro. Esito del pomeriggio del Degli Ulivi, con i rosanero di Giacomo Flippi che hanno vinto con un gol per tempo: prima il sinistro angolato di Brunori al 26’, poi il destro preciso da distanza ravvicinata di Almici su invito di Valente poco dopo l’ora di gioco. Il tutto con poca sofferenza e tanti sorrisi, quelli generati da una classifica che dice che i punti sono 23 e che la distanza dal Bari capolista del girone C di Serie C, sconfitto sabato sul campo della Juve Stabia, è ridotta a quattro punti.
“Abbiamo vinto su un campo difficilissimo contro un’ottima squadra. I ragazzi sono stati bravi nella lettura di alcuni momenti” è la lettura di Filippi, che si gode un Palermo secondo e un parziale che la dice lunga sullo stato di forma della sua squadra: 10 punti nelle ultime quattro gare, con il solo Avellino in grado di non perdere contro il Palermo nei più recenti 360 minuti di campionato. Merito di una squadra che si è ritrovata dopo il 3-0 incassato sul terreno di gioco della Turris il 17 ottobre. Con qualche accorgimento tattico – il passaggio al 3-5-2 con più fisicità in mezzo al campo – e la crescita di alcuni uomini chiave, da Marconi a Odjer. Senza dimenticare come si fa gol, anche alla Gasperiniana maniera. Da un esterno all’altro, come in occasione del 2-0 di Almici ad Andria: “Diciamo che è stata una ripartenza rapida – la definisce Filippi – Fella è stato bravo a lanciare Valente e Almici ad accompagnare l’azione. Sono giocate che proviamo e riproviamo. Ma l’atteggiamento è stato ottimo, abbiamo giocato sempre alti”. Umili e aggressivi, senza guardare troppo in là. Assolutamente vietato, sottolinea l’allenatore, pensare per esempio alla sfida al Bari del 19 dicembre: “Manca una vita. Per fare delle valutazioni è ancora presto ma dobbiamo continuare a correre e giocare così”.
Nella prima vittoria del Palermo sul campo di Andria, dove le due squadre non si affrontavano da 20 anni, c’è anche la firma di Alberto Almici. La Puglia porta bene all’esterno 28enne, cresciuto proprio nell’Atalanta, a segno già alla terza giornata a Taranto. Allora però era stato ko per 3-1: “Contento per il gol e per come abbiamo conquistato la vittoria – la sua soddisfazione – lo dedico a mia moglie Francesca. Per me è stato il successo del gruppo. Ogni mio compagno ha dato l’anima in campo”. La scuola Filippi funziona: “Cerchiamo di lavorare giorno per giorno e partita per partita. Tempo fa più di qualcuno pensava che non potessimo competere per certe posizioni, io dico che gli avversari più difficili per noi siamo noi stessi – è la tesi di Almici – occorre equilibrio, stiamo cercando di averlo e in ogni partita dobbiamo giocare come se avessimo davanti il Real Madrid”.
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