Il fisico è quello maturo di un portiere che ne ha vissute tante, gli occhi quelli di un ragazzino che sogna ancora traguardi importanti. E lo fa, con l’entusiasmo di un adolescente. 33 anni, Paolo Branduani ha voglia di scrivere la storia con il suo Catanzaro. I calabresi sognano la finalissima dei playoff di Serie C, ma dovranno conquistarla all’Euganeo di Padova, dopo il pareggio maturato al Ceravolo nella gara d’andata. Tre partite in questi spareggi promozione, e due cleen sheet.
Tanta gavetta, anche se mai quella consacrazione professionale che forse avrebbe meritato. Ma chi l’ha detto che non si può essere, ugualmente, felici? Paolo Branduani a Catanzaro lo è. E ha raggiunto la sua dimensione. La Calabria è casa sua. E ora sogna di portare i giallorossi lì dove mancano da troppo tempo. Gli inizi con la maglia nerazzurra dell’Inter addosso, un futuro che sembrava parlare da solo per lui. E spiegare tanto, forse tutto. Ma nel calcio, come nella vita, gli ostacoli ti costringono a volte a cambiare strada. Gli insegnamenti di Julio Cesar, il giocatore che da sempre è stato sua guida ed esempio di vita: “Lo ammiro molto, come uomo e calciatore. Ho avuto la fortuna di allenarmi con lui. Dava sempre consigli ai giovani e ci diceva di non avere paura di sbagliare“. Le sue parole rilasciate a “La Casa di C” nel corso di una diretta Facebook con Gianluca Di Marzio.
Dopo l’Inter arriva l’Albinoleffe nella stagione 2009-2010. Il palcoscenico è quello importante della Serie B, ma l’estremo difensore nato a Vizzolo Predabissi gioca inizialmente nella squadra Primavera collezionando 10 presenze. Poi la chiamata in prima squadra, sempre nello stesso anno, e la soddisfazione di 3 presenze nel campionato cadetto. Dal 2010 al 2015 inizia una storia d’amore con la Feralpisalò. Lui che è stato uno dei primi giocatori, di fatto, nella storia del giovanissimo club ai piedi del lago di Garda, nato soltanto nel 2009. Tante stagioni positive, dove Branduani ha lasciato il segno. Fino all’ultima: quella delle 37 presenze stagionali e ben 17 cleen sheet.
Un anno dopo firma con la Spal, con cui vince il campionato di Lega Pro da protagonista assoluto e colleziona 27 presenze. In Serie B gioca soltanto 7 partite da titolare, facendo il secondo ad Alex Meret (attualmente al Napoli). A gennaio, le valigie sono pronte: destinazione Teramo, dove gioca poco e colleziona soltanto un gettone in campionato. E’ forse il momento più buio della sua carriera. Ma non si arrende. L’anno dopo arriva la Juve Stabia, con cui vince ancora il campionato di Serie C nella stagione 2018-2019. In Serie B, anche stavolta gioca troppo poco. Anche questa volta è una spalla, ma di Provedel. Passa in B con l’Empoli, ma non gioca un solo minuto in un anno.
Poi la “salvezza” Catanzaro, che lo adotta come un figlio e lo rilancia dopo una stagione fallimentare. L’anno scorso 16 presenze, quest’anno ben 31 e 17 cleen sheet stagionali. L’ultimo nel match d’andata delle semifinali contro il Padova. Nel Girone C di Serie C è uno dei migliori in assoluto da questo punto di vista. Ma le statistiche non contano. Il sogno è li a pochi passi. E Branduani, a 33 anni, vuole togliersi un’altra grande soddisfazione.
A cura di Manuele Nasca
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