Bari, Paponi a tutto campo: “L’esordio con il Parma emozione che toglie il fiato. E quanti gamer mi hanno scritto…”
Il Bari nel suo presente, una carriera ricca di emozioni e aneddoti nello specchietto retrovisore: non c’è stata solo l’attualità a tinte biancorosse nella chiacchierata donata da Daniele Paponi ai microfoni de LaCasadiC.com. Il centravanti 33enne originario di Ancona ci ha portato nel suo mondo, fatto di scorpioni, colpi di testa, valigia pronta e incontri speciali. Il punto di partenza è una data: 22 ottobre 2005. Mario Beretta (uno che di Paponi dice che “non si tirava mai indietro, anche contro i big in allenamento”) lo lancia nella mischia ancora minorenne. Il Parma gioca a Firenze, Paponi sostituisce Dedic. Il risultato premierà i viola per 4-1 ma quella data resta indelebile. “La maglia è ancora in casa Paponi. Un ricordo meraviglioso, quando Beretta mi chiamò per il riscaldamento ho pensato che non stava chiamando me – sorride Paponi – sono grato a Beretta e al Parma. Ricordo i consigli di tanti compagni, però l’esempio più importante che ho avuto era quello di Fernando Couto, che più di qualche legnata me l’ha data (sorride, ndr). Il suggerimento era quello di ricambiare e stare sul pezzo. E così ho sempre provato a fare”.
Paponi, dal Parma al Bari: Messina tappa da ricordare
Come fai a parlare di Parma e non ricordare uno dei gol più iconici del terzo millennio in Serie A? Stadio San Filippo di Messina, 20 dicembre 2006. Va in scena una delicatissima sfida salvezza in A che vede coinvolte la squadra di casa e un Parma che fatica a ritrovarsi. I siciliani trovano il vantaggio con Arturo Di Napoli al 73′. La partita sembra indirizzata. Al 76′ Gasbarroni lascia il campo per il giovane Daniele Paponi, allora 18enne. Un minuto dopo succede l’impensabile. Castellini calcia dalla sinistra e Storari, portiere del Messina, respinge centralmente. A rimorchio arriva Paponi che si coordina per tentare il colpo dello “scorpione”. Colpo di tacco in caduta e pallone nell’angolino. Il Parma pareggia 1-1. Quel gol resta iconico. Quasi 15 anni dopo, Paponi si é ripetuto nella stessa porta con il Bari. “Quella porta mi garantisce fortuna, il problema è che ci giochiamo poche volte in quello stadio – ci scherza su – Lì è cominciato il tutto, è stata un’emozione bellissima. Un ricordo che rimarrà sempre vivo dentro di me. E’ il primo gol in A, lo porto con me con orgoglio”.
“Liverpool, nessun rimpianto. Football Manager, che risate”
Salutiamo Parma, non senza aver guardato in Inghilterra. Anno 2006: “A 18 anni potevo andare al Liverpool, ma decisi di restare a Parma – ricorda con il sorriso Paponi – Non era proprio una trattativa ma un interesse. Prima erano andati via Lupoli e Rossi, c’era il mio procuratore che ci lavorava. Nel mio cuore in quel momento però c’era solo il Parma, una piazza che mi aveva dato tanto e alla quale avevo dato tutto”. E se ne accorgevano anche i gamer. Nel celebre videogame Football Manager, ai tempi del Parma, Paponi era considerato un potenziale fenomeno: “Ogni tanto mi scrivevano anche sui social gli appassionati di videogames – ricorda – qualche post lo leggo tuttora. Mi fa sempre sorridere questa cosa”.
Da Parma a Bologna: “Giocavo da esterno, che ricordi con Di Vaio”
Prendiamo la valigia allora, ma senza fare troppi chilometri. Dopo le tappe in prestito a Rimini, Cesena e Perugia, Paponi imbocca la via Emilia. Estate 2010. Ecco il Bologna. E in rossoblù c’è un’istantanea da ricordare: 19 febbraio 2011, all’ultimo secondo l’attaccante vola più in alto di tutti su un cross di Cherubin e la mette all’incrocio, mandando ko il Palermo: “Quel gol lo ricordo benissimo. Eravamo sullo 0-0, ha portato alla vittoria. Eravamo in un periodo in cui il club aveva dei problemi societari, è stato bellissimo. Giocavo a 3 davanti con Malesani, facevo l’esterno sinistro e non era nemmeno il mio ruolo. Di Vaio era impressionante, fortissimo. Lui era il centravanti, quello era l’unico ruolo in cui potevo giocare. L’anno dopo è cambiato tanto e non ho più trovato spazio”. Ci prova con il Beveren, in Belgio, ma il destino lo porta in Canada.
“A Montreal un’altra idea di calcio”
Destinazione Montreal, anno 2013. “Ci sono andato con Di Vaio – rimarca Paponi – ero fuori rosa a Bologna, con Marco mi sentivo spesso e avevamo trascorso qualche anno insieme. Vivono il calcio e lo sport come uno show. Per loro la partita di calcio è una giornata da passare in famiglia, in tranquillità e con la voglia di divertirsi“. La stessa che Paponi ha ritrovato in Canada e riportato nel suo bagaglio in Italia. Gioca ad Ancona, nella sua città, poi torna in B a Latina.
L’estate 2017 è quella della prima volta al Sud: Castellammare di Stabia, due anni e 24 gol. “Ero in B con il Latina, mi ero salvato l’anno prima. Quella squadra aveva cominciato ad avere problemi. Sono stato due anni e mezzo alla Juve Stabia, è stato bellissimo. Si è trattato del primo campionato vinto, ho conosciuto persone speciali, non partivamo come la squadra che doveva ammazzare il campionato ma l’abbiamo fatto”. Merito di un gruppo di amici, rimasti tali anche se non sono più compagni di squadra. “Sento ancora Calò, Allievi, Elia, Mastalli: abbiamo vissuto una felicità condivisa. Poi ci sono altre amicizie importanti, come Di Vaio e Pisano“. Con Ciro Polito, ds che l’ha avuto alla Juve Stabia e lo ha rivoluto a Bari, c’è un rapporto di stima e fiducia: “Questa di Bari posso definirla una seconda giovinezza – ammette – però alla fine l’annata strana è stata la scorsa. A Piacenza, l’anno prima, sono stato capocannoniere per metà campionato. Forse i cinque mesi di stop per il Covid a Padova hanno inciso sui problemi muscolari che ho avuto. L’anno scorso ho fatto 16 presenze ma non mi sono mai allenato con continuità“.
“Idolo di gioventù? Ronaldo il Fenomeno”
Nel poster dell’adolescenza c’era “Ronaldo, il Fenomeno“. Oggi Paponi è uomo e padre. Al centro, c’è sempre la famiglia. Sua moglie Erika e i loro due figli sono una costante sul profilo Instagram di Paponi. “Nel tempo libero andiamo spesso al cinema, con i bimbi i cartoni animati sono una costante. L’ultimo film visto? Ghostbusters“. I fantasmi, però, ora non ci sono più. Paponi acchiappa gol – già 3 con il Bari – e sogna la promozione.