Triestina, Pavanel: “Non possiamo aspettare che le cose ci piovano dal cielo. Non voglio mollare un centimetro”
Non è un ottimo momento in casa Triestina. Dopo l’esonero di Bonatti arrivato nei giorni scorsi, la società ha scelto di chiamare Massimo Pavanel per risollevare le sorti della squadra. Il nuovo allenatore ha esordito contro l’AlbinoLeffe il 16 ottobre. Da lì sono arrivate tre sconfitte in altrettante partite e la Triestina si trova ora in 18esima posizione. Pavanel è quindi intervenuto in conferenza stampa per spiegare il momento della squadra: “Quando lavori da dentro vedi molte altre cose rispetto a quelle che vedi da fuori, ovviamente non sono tutte negative. Vedo miglioramenti su come stiamo in campo, su quanto creiamo e quanto concediamo, ci mancano però i punti e quella alla fine è la cosa più importante”.
Pavanel: “Non possiamo aspettare che le cose ci piovano dal cielo”
Pavanel ha quindi poi parlato del lavoro svolto dal suo arrivo e della situazione infortunati in casa Triestina: “Cerco sempre di ottimizzare le caratteristiche, questa squadra ne ha di ben precise. Sono arrivato di venerdì e la squadra aveva già avuto diversi input, ho cercato quindi di preservare ed aggiungere la solidità. Pur concedendo molto poco abbiamo però subìto, pur creando diverse palle gol non siamo riusciti a segnare. Abbiamo perso un giocatore molto importante come Crimi, recuperiamo Paganini che è giocatore con caratteristiche importanti. Stiamo lavorando per mettere Minesso a pieno regime, recuperiamo anche Lollo che è una valida alternativa in mezzo al campo. Questa è la prima settimana vera di lavoro, recuperando giocatori potremo provare soluzioni diverse con l’obiettivo di scrollarci di dosso questa aura negativa, non possiamo aspettare che le cose ci piovano dal cielo”.
Pavanel: “Non voglio mollare un centimetro. Vedremo più avanti il da farsi con la società”
L’allenatore della Triestina ha poi parlato delle fragilità della squadra e di come intende lavorare nel prossimo futuro: “Anche in queste sconfitte abbiamo sempre dato l’idea di reagire, durante la gara mostriamo fragilità nelle situazioni negative che ci puniscono e ciò rappresenta un peso psicologico. Ma se stiamo a pensare a questo non si va più avanti. Non voglio mollare un solo centimetro, abbiamo rivisto la partita e impostato sedute supplementari. Se calciamo e non prendiamo la porta, dobbiamo calciare di più. Se subiamo su quel poco che concediamo, dobbiamo lavorare difensivamente di più. Ora recuperiamo giocatori e poi vedremo più avanti il da farsi col direttore e la società, di certo credo i miei giocatori siano i più forti che posso avere a disposizione e devo ottenere il massimo da loro”.