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Messi come idolo e la Serie B a Terni: Diego Peralta è un nuovo giocatore del Foggia

Il collegamento tra Livorno e l’Argentina non può che passare dai piedi di Diego Peralta. O meglio, da un piede solo. Quello sinistro. Un mancino talmente bello da non sembrare vero, come uno di quei quadri che guardi per ore pensando sia una foto. Una carriera di alti e bassi in attesa dell’esplosione definitiva. Stile di gioco sudamericano con spiccate influenze italiane. Sguardo basso e fumo della sigaretta che si arrampica nell’aria: gli occhi di Zdenek Zeman avevano compreso a pieno la classe e la qualità del ragazzo. Così, dopo un interesse che vive da dicembre negli uffici dello Zaccheria, adesso è tutto vero: Diego Peralta sarà un giocatore del Foggia nella prossima stagione di Serie C.

La Toscana nel cuore e nel destino, l’Argentina nella testa e nei piedi

In Toscana comincia la sua storia. Lui, che con il pallone inizia prima di tutti. A 4 anni. Una “chiamata” quasi obbligata. Dal mare di Livorno all’ombra di Santa Maria in Fiore, a Firenze, in uno dei settori giovanili più importanti in Italia. Il luogo ideale per cullare e coltivare un mancino delicato come il suo. Dai Giovanissimi alla Primavera. In spogliatoio Bernardeschi e Mancini, in panchina Semplici e sul campo insieme agli altri compagni un giovane Federico Chiesa. Qualche gol e grandi giocate. Vince uno Scudetto con i Giovanissimi. Gioca una finale di Coppa Italia Primavera con il 30 sulle spalle in onore del suo idolo Messi. La fortuna non lo assiste e la vittoria sfuma. Il rammarico c’è ma niente paura, il percorso è appena iniziato.

La gioia più grande alla Fiorentina arriva però con la chiamata della Prima Squadra. Solo qualche allenamento, nulla più. Quanto basta però per ammirare da vicino Mohamed Salah. Diego, mancino alla Robben, come spesso accadeva da quelle parti a Firenze, viene folgorato dal talento dell’egiziano. Lo studia attentamente e prende appunti. Un ricordo da custodire, una lezione da non dimenticare.

Da Pisa a Livorno, Gattuso e Lucarelli i maestri

Dopo le giovanili arriva la prima grande occasione. La strada è ancora lunga ma non quella che deve fare per arrivare nella sua nuova squadra. Rimane in Toscana e si sposta a Pisa, dove incontra Gattuso. Con Rino “ho capito davvero che cosa significa fare il calciatore”, dichiarò ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Gattuso gli cambia l’approccio alla gara e agli allenamenti, gli trasmette grinta e carattere e lo forma dal punto di vista difensivo, senza mai togliere l’estro da quel piede mancino. E quell’anno con il Pisa conquista anche la promozione in B.

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La storia di Peralta è un continuo ritorno alla Toscana, la regione del suo destino. Dopo l’esperienza a Pisa, gioca in Spagna, per il Novara e per l’Olbia. Arriva poi la chiamata della Ternana. In Umbria è amore a prima vista. La società è ambiziosa e tutto diventa più semplice quando in panchina siede Cristiano Lucarelli, livornese doc, che sceglie Diego per aggiungere una nuova freccia al suo arco e tentare il passaggio in Serie B. Ed è quello che avviene. Una cavalcata straordinaria e l’obbiettivo centrato. Conclude con 6 gol e 5 assist una stagione che gli vale la riconferma in Serie B a caccia del primo gol nella serie cadetta, che non gli era riuscito ai tempi di Pisa.

La doppietta contro Arnautovic, la Serie B ed il Foggia

E’ il 16 agosto 2021. Un caldo pomeriggio al Dall’Ara in cui si affrontano Bologna e Ternana in Coppa Italia. E’ il giorno dell’esordio di Arnautovic, ma a vincere sono gli uomini di Lucarelli. Il tecnico livornese si affida al mancino del suo numero 24. Vittoria a sorpresa in un rocambolesco 4-5. Due dei cinque gol della Ternana portano proprio la sua firma. La firma di Diego Peralta.

L’ultima stagione in Serie B per lui non è partita nel migliore dei modi. A gennaio l’ala era ancora senza reti in bacheca e contava poche presenze. Poi, la luce che si accende. Le gambe che aumentano la frequenza. In B con la Ternana ha chiuso il campionato collezionando 6 gol in 16 presenze. Passano gli allenatori, ma a Foggia l’interesse è rimasto lo stesso di qualche mese fa. Anzi, la tecnica di Peralta lo ha consolidato sempre di più. Un’avventura stimolante in una squadra ambiziosa all’orizzonte. Un nuovo capitolo. Un modo per togliere la polvere dal suo talento e far tornare a splendere gli occhi dei tifosi. Un’occasione per provare a portare i pugliesi verso traguardi importanti. Perché se bisogna sognare, è giusto farlo in grande. E da un Diego, mancino e di origini argentine, ci si aspettano sempre grandi cose.

Redazione

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