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Abiuso, “l’Haaland” della Pergolettese: tra gol e salvezza sognando San Siro

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Si sa, i gol si contano ma soprattutto si pesano. Non è un mistero che alcuni valgano più di altri e un esempio concreto è quello realizzato da Fabio Abiuso domenica sul campo del Novara. Se non era sulla carta facile andare a vincere questa difficile trasferta, la Pergolettese lo ha fatto per 2-1 e quello siglato dal centravanti classe 2003 al 26’ era quello del momentaneo 2-0. Tre punti fondamentali per una Pergolettese vicina alla salvezza e un altro gol per Abiuso, che migliora il suo bottino personale alla prima stagione intera tra i grandi. Dopo un’annata positiva anche in Serie C, il Modena osserva attentamente, e lui non vuole porsi limiti.

Lo scudetto Primavera prima del ritorno nel calcio dei grandi

Il percorso giovanile di Abiuso avviene nelle terre di casa, in Emilia, dove gioca nel Sassuolo e nella Reggiana, prima di arrivare al Modena, società che ne detiene tutt’ora il cartellino. Sono proprio i canarini a credere maggiormente in lui, promuovendolo nell’estate del 2020 direttamente dall’U17 alla prima squadra, dopo un precampionato in cui si mette particolarmente in mostra. È questa la sua prima esperienza tra i grandi, in cui colleziona le prime presenza in Lega Pro a soli 17 anni. Questa precocità lo mette sotto i riflettori e gli vale la fiducia dell’Inter, che lo prende in prestito a gennaio 2021, aggregandolo all’U18.

È proprio all’Inter che Abiuso fa il salto di qualità, trovando continuità anche dal punto di vista realizzativo. Così a fine stagione l’Inter rinnova il prestito e lo porta in Primavera, annata in cui vince lo scudetto U19 da titolare, in una squadra che vanta giocatori del calibro di Casadei, Fabbian e i fratelli Carboni. Torna così a Modena la scorsa estate, con un trofeo importante vinto e dop un’annata da doppia cifra nel campionato Primavera 1. Rimane fino all’ultimo aggregato alla squadra militante in Serie B, per poi andare altrove per farsi le ossa l’ultimo giorno di mercato. A crederci è questa volta la Pergolettese. Si trasferisce in Lombardia in prestito, per completare il percorso di adattamento alla categoria iniziato due anni prima, questa volta però da protagonista, contribuendo a salvare i gialloblù.

Il ritorno al gol e una crescita nel segno di Haaland

Abiuso si era raccontato ai nostri microfoni già a inizio stagione, svelando di avere in Erling Haaland il suo idolo. Attaccante come lui, di soli tre anni più vecchio, ma che per Fabio è già il numero uno. Non solo stima nei confronti del norvegese, ma una vera e propria ispirazione, da parte di un giocatore come l’ex Inter che, seppur con le dovute proporzioni, si rifà un po’ al 9 del City per fisico e cattiveria sotto porta. Lo dimostra il modo in cui protegge la palla o con cui svetta di testa, oltre al gol segnato domenica a Novara, da centravanti vero.

Il modo in cui si è avventato sul pallone e ha poi calciato di destro forte sotto la traversa è un esempio della forza e del cinismo che lo contraddistinguono e che migliora costantemente osservando il suo idolo. Ma se è vero che non esistono solo momenti positivi e che anche quelli difficili fanno parte del percorso di crescita dei giovani, lui con l’ultimo gol si è lasciato alle spalle un digiuno che durava dall’8 gennaio, 14 partite totali. In un momento duro per un attaccante come il digiuno dal gol, il suo allenatore Alberto Villa, ha continuato a farlo giocare con continuità e la scelta ha pagato. Il gol che ha praticamente salvato la Pergolettese vale tantissimo ed è il più importante della sua stagione.

Credit: Pergolettese

Numeri convincenti e voglia di migliorare con San Siro nella testa

Non solo quindi tante qualità in potenza, ma anche molta incisività in atto, che a soli vent’anni, compiuti lo scorso 2 febbraio, non è scontato avere. In un campionato esigente come quello di Lega Pro, ha già raccolto 7 gol, oltre a 28 presenze quasi sempre dal primo minuto, segno della fiducia che anche la Pergolettese sta porgendo in questo ragazzo. La soddisfazione di essere tornato al gol lo può lanciare per gli ultimi tre impegni della regular season, eventualmente prima dei playoff ora distanti solo un punto.

Se il suo futuro è ancora tutto da scrivere, il passato parla per lui e gli dà un curriculum di tutto rispetto. C’è una cosa che però gli è mancata e a cui continua pensare. Come ci rivelò ad ottobre, infatti, il suo sogno rimane giocare a San Siro, stadio in cui non fu mai neppure convocato da Inzaghi con l’Inter. Se allora non gli andò bene, il tempo è dalla sua parte e i suoi margini di crescita ancora ampi. Dopo aver salvato la Pergolettese, Abiuso attende la prossima tappa del suo percorso, con una meta finale ben chiara in testa.