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Pergolettese, Anna Micheli: “Sono io la prima tifosa. Le donne nel calcio? Un valore aggiunto”

Essere dei veterani nel mondo del calcio e riuscire a conseguire sempre grandi risultati non è un’impresa alla portata di tutti. In tal senso, è esemplare il lavoro di Anna Micheli, ad della Pergolettese. Non a caso, a Crema è conosciuta come “Signora Calcio”, a testimonianza del grande impegno svolto in questi 35 anni

Pergolettese, Anna Micheli: “Le donne sono un valore aggiunto nel calcio”

Durante la diretta FB con Gianluca Di Marzio, Anna Micheli ha parlato dell’influenza delle donne nel mondo del calcio:La presenza femminile ad oggi è un valore aggiunto, non c’è più quella diffidenza con le donne. C’è anche più interesse da parte delle stesse, e penso che la professionalità sia molto importante. Penso non ci sia più discriminazione, ma si è accettata per quello che si vale. Lavoro da molti anni ma sono sempre stata considerata e apprezzata, mi è sempre dispiaciuto non potermi confrontare con altre donne in questo mondo, perché non ce ne sono molte, ma penso sia più per la mancanza di interesse da parte loro. Siamo un valore aggiunto perché siamo una parte gioiosa del calcio. Bilanciamo lo spirito irruento e istintivo degli uomini con la nostra calma”.

Sui cambiamenti operati dalla Pergolettese quest’anno, tra cui anche quello in panchina con l’arrivo di Mussa: I cambi, soprattutto l’allenatore, sono sempre una sofferenza, almeno da parte mia. Si inizia la stagione avendo un rapporto di collaborazione, quando devi cambiare capisci sempre che c’è qualcosa che non va, magari un fallimento anche da parte nostra. Non li vivo molto bene, però nel calcio è così: quando qualcosa non va, poi paga l’allenatore, anche se magari le colpe possono non essere completamente sue. Le vivo sempre con dispiacere queste situazioni”.

Credit foto: A. Peja

Tra giovani e il rapporto con i tifosi

Tante figure presenti in Serie C, tra cui anche Roberta Nocelli (QUI la sua intervista), sviluppano spesso un legame molto affettuoso con la propria piazza. Anche per Anna Micheli è così, ma nel suo caso si tratta di un rapporto vissuto diversamente: “I cori allo stadio non li ho, ma abbiamo un rapporto diretto persona per persona. Sia allo stadio in tribuna o nella curva, c’è un buonissimo rapporto. Poi vabbè c’è sempre una piccola parte dei social che sparano a zero senza capire le problematiche, ma in generale capiscono le difficoltà di una società piccola in cui gli introiti non sono significativi“.

Uno dei punti di forza assoluti della Pergolettese riguarda il lavoro svolto con i giovani talenti del calcio italiano. Giocatori come Fonseca dell’Inter o Zennaro del Genoa sono solo alcuni degli elementi che a Crema hanno trovato una seconda casa: Per noi i giovani da lanciare sono molto importanti. Qui si punta alla valorizzazione. La nostra società ha costruito un buonissimo rapporto con i club di Serie A e Serie B da tantissimi anni, per far sentire il calcio che conta ai giovani. Ovviamente loro giocano in Primavera, ma non vivono la stessa spinta della Serie C. Per noi è importantissimo che giochino“.

Pergolettese, Anna Micheli: “Ricordo le trasferte con i tifosi”

Parlando delle tante esperienze avute nella sua lunga carriera professionale, Anna Micheli ha spiegato come vive le emozioni nel mondo del calcio: “Sono circa 30 anni che seguo la squadra di calcio. Le emozioni sono difficili da controllare. A livello di partite, le emozioni dello spareggio di 3 anni fa contro il Modena sono state bellissime. Essere arrivati lì e riuscire a vincerlo, portando allo stadio circa 2000 persone che per noi sono tante, è stata una grandissima emozione. Anche con il Pizzighettone la promozione in Serie C è stata bellissima, sono ricordi che rimarranno per sempre. Se ho mai pianto? Sì, per la promozione con il Modena. Anche per una retrocessione“.

Avventure pazze nel mondo del calcio? Anna Micheli ha risposto così: “Di pazzo non saprei. L’anno che abbiamo vinto il campionato ho visto alcune trasferte in curva. Ricordo anche le trasferte con il pullman dei tifosi. Era quasi la normalità. Forse sono io la prima tifosa della squadra. Forse non mi metto a cantare. Vorrei, ma probabilmente non faccio una bella figura. Lo faccio quando sono in ufficio da sola”.

In chiusura, Anna Micheli ha parlato del suo rapporto con questo lavoro: Il calcio è proprio la mia vita. Amo questo lavoro e il contatto con tutte le persone. E’ un qualcosa che ormai mi è entrato nel cuore. Lo vivo con un gruppo di amici, cioè tutti i collaboratori. E’ una gioia immensa. Ci sono tanti problemi ma ti dà soddisfazioni”.

Redazione

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