Pergolettese, il DS Bolis: “Sette anni di fila in C, traguardo storico”

LaCasadiC
Le parole del dirigente al termine della stagione della Pergolettese in conferenza stampa.
Se c’è un detto che potrebbe rappresentare al meglio la stagione della Pergolettese, è sicuramente quello giapponese: “Se cadi sette volte, rialzati otto.” Prima della vittoria decisiva contro la Pro Patria, che ha regalato alla squadra la salvezza diretta, i gialloblù erano infatti inciampati ben sei volte consecutivamente, risultato che avevano rischiato di mettere a rischio tutto il percorso stagionale.
Quella appena conclusa è stata la sesta salvezza consecutiva per la Pergolettese. Un traguardo che, sebbene significativo, nasconde le difficoltà di una annata che non è stata affatto semplice per squadra e società. Il dolore per la scomparsa del patron Cesare Fogliazza, avvenuta lo scorso maggio, ha lasciato un vuoto pesante da colmare, ma con i giocatori che hanno trovato la forza di andare avanti, anche sotto il peso di un inizio difficile.
A complicare ulteriormente la situazione, la stagione è partita con un rinnovato progetto tecnico sotto la guida di Mussa, che aveva dimostrato buone potenzialità nel campionato precedente, con una media di 1,5 punti a partita.
Tuttavia, il rendimento non è stato all’altezza delle aspettative, con due vittorie nelle prime sette partite. Questo ha portato all’esonero dello stesso allenatore e alla nomina di Curioni, che ha dovuto affrontare una situazione critica. Nonostante i cambiamenti, la squadra ha trovato la forza di risalire e uscire dalla zona playout solo alla 16^ giornata, tornando a lottare per la salvezza fino all’ultima giornata, quando si è finalmente posizionata al quattordicesimo posto, ottenendo la salvezza.
Bolis: “Tifoseria sempre vicina. Grazie”
La stagione della Pergolettese è la storia di una squadra che non ha mai smesso di lottare. Il cammino è stato segnato da alti e bassi, ma alla fine, la squadra ha raggiunto l’obiettivo. In conferenza stampa, il dirigente Bolis ha parlato così della stagione appena conclusa: “Chiaramente una vittoria del campionato è una vittoria, non è come una salvezza, ma il rapporto può essere quello perché la permanenza in categoria è stata per noi un obiettivo importante. Dopo la scomparsa di Fogliazza volevamo dare continuità a quello che aveva fatto, è stata un annata complicata ma portata a termine con ottimi risultati sportivi e finanziari, tra i quali inserisco anche la valorizzazione di tanti giovani che hanno ben figurato in categoria. Il doppio merito va ad Anna Maria Micheli, che è stata la guida, il leader: non era semplice e non era scontato arrivare l’obiettivo.
Voglio però sottolineare che la Pergo sarà al suo settimo anno di fila in Serie C, in una città di 30mila abitanti e con due squadre (l’altra è il Crema in Serie D, ndr): è un traguardo storico mai accaduto prima, qualcosa di importante che ha reso felice anche la nostra tifoseria, che voglio ringraziare anche per il supporto che ci ha dato soprattutto nelle difficoltà. Ci è sempre stata vicina“.
“La svolta a Trieste”
E ancora: “L’allenatore era nostro vice dalla scorsa stagione, è stato poi confermato nonostante il cambio in panchina e, al momento dell’ulteriore cambio, è stato deciso di affidargli la squadra per il buon feeling che aveva creato con i ragazzi e per la conoscenza dell’ambiente che ha: credevamo fosse la persona giusta, e i fatti ci hanno dato ragione, anche alla luce del buon percorso da esordiente come primo in categoria che ha fatto. Ci aspettavamo facesse bene, e soprattutto nel girone di ritorno è stato fatto un grande lavoro, per il quale ringrazio lui e lo staff.
A Trieste abbiamo fatto un punto in uno scontro diretto in uno stadio importante, con un rigore parato al 90′, e credo proprio quella sia stata la migliore gara a livello di preparazione e di organizzazione di gioco. Glia alabardati avevano la nostra stessa fame di punti, aver centrato un pareggio ci ha dato grosse consapevolezze. E da li abbiamo capito tante cose”.