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Il ricordo della B, il legame con Bisoli e la laurea, Cisco: “Con il Perugia? Sono soddisfatto”

Andrea Cisco, giocatore del Perugia - www.lacasadic.com

Andrea Cisco, il giocatore classe 1998 del Perugia, si è raccontato ai microfoni di CDC Talk. L’intervista.

Il campo da calcio. Per lui tutto è sempre ruotato attorno al rettangolo di gioco. Lo si capisce da come ne parla e dai ricordi che ha raccolto negli anni. Andrea Cisco, il giocatore classe 1998 del Perugia, ora è un uomo, un calciatore d’esperienza.

“Quando penso alla Serie B non posso non ricordare l’esordio con il Padova – ha commentato con il sorriso – “quello è indelebile”. I primi passi, Cisco li ha mossi proprio con la squadra della sua città: “Il ricordo più bello è legato alla vittoria del campionato di Serie C. Da padovano non potevo chiedere di meglio. Ho iniziato a giocare tra i pro con Oscar Brevi, poi con Bisoli, che a 18 che mi ha consacrato. Tifo il Padova”.

Le strade fra lui e Pierpaolo Bisoli, un “padre calcistico” – l’ha definito così – si sono intrecciate anche nella scorsa stagione, a Bolzano: “I suoi rimproveri? Difficili da dimenticare. Ho avuto la fortuna di averlo come allenatore lo scorso anno al Sudtirol. Anche in quella circostanza mi ha dimostrato la sua solita fiducia”. Ha continuato: “Lui conosceva il mio stile di gioco. Sono un giocatore al quale non bisogna dare compiti tattici e lui mi aveva capito: mi lasciava abbastanza libero in questo. L’importante è che fossi decisivo: a lui bastava quello”.

E la seconda serie l’ha calcata anche anni fa, quando indossava la maglia del Pescara: “Avevo 20 anni, è stata la mia seconda esperienza in questa categoria. Mi aspettavo di giocare di più. Penso ai giocatori che avevo in squadra e c’era un livello altissimo”. In panchina c’era Luciano Zauri, l’attuale tecnico del Foggia: “Un ottimo allenatore, mi piaceva molto il suo stile di gioco”.

Cisco: “In carriera? Ci sono stati degli sbagli”

Un curriculum, quello di Andrea Cisco, che l’ha visto impegnato in Serie C, quanto in B. Ma il giocatore ha confessato: “Ci sono stati degli sbagli, qualche volta ho fatto il passo troppo lungo. La parentesi del Pescara a 20 anni è un esempio: non ero pronto. Proseguire con una squadra di Lega Pro sarebbe stato meglio”. Oltre all’avventura al Pescara, ricorda anche quella del Pisa: “Mi sono trovato in un contesto incredibile: abbiamo sfiorato la Serie A nella finale con il Monza. Ho giocato poco, ma sono cresciuto allenandomi con giocatori di livello”.

Ma ora, il classe 1998 si è ripreso la scena. Sedici le presenze che ha raccolto con il Perugia e già tre i gol messi a segno: A livello personale posso ritenermi soddisfatto. Purtroppo sono stato fuori due mesi per un infortunio importante, ma sono rientrato a pieno regime. Si può sempre migliorare”, ha dichiarato. Sul rendimento della squadra, invece: “Gli obiettivi erano altri, ma siamo ancora in tempo per svoltare la stagione e renderla positiva accedendo alla zona playoff. Abbiamo ancora 9 finali da giocare. Ora pensiamo al big match con il Milan (previsto sabato 8 marzo). Potrebbe essere la nostra seconda vittoria consecutiva in campionato”. Il club umbro, si trova in zona salvezza, a quota 32 punti.

Andrea Cisco, giocatore del Perugia – www.lacasadic.com

Quella trattativa sfumata e il post carriera

Che fosse un giocatore richiesto era emerso già dai primi movimenti del passato mercato estivo, ma ecco che il giocatore ha svelato un retroscena: “Confermo, l’Audace Cerignola fu una delle prima società a contattarmi, ma ho scelto il Perugia”.

Andrea pensa al presente, ma uno sguardo l’ha già rivolto al futuro: “Quando c’è stato il Covid, ero a Novara. Mi sono iscritto alla San Raffaele per conseguire una laurea in Scienze Motorie. Credo sia necessario pensare anche al post carriera. Vorrei rimanere nell’ambito sportivo: mi piacerebbe fare il preparatore atletico di una squadra e specializzarmi nel recupero infortuni”. Un ruolo diverso, sì, ma mai distante dai campi da calcio.