Perugia, Formisano si presenta: “Voglio che i ragazzi ritrovino la libertà di giocare a calcio”
L’allenatore più giovane d’Italia. Alessandro Formisano, subentrato a Franco Baldini negli scorsi giorni, ha superato Matteo Andreoletti in questa speciale classifica. Nato il 10 novembre 1990, l’ex Benevento e Casertana è pronto a fare il suo debutto su una panchina professionistica a 33 anni. E lo farà contro il Cesena, non proprio l’avversario più semplice da affrontare in questo momento. I romagnoli sono primi in classifica nel girone B e vogliono chiudere il girone d’andata in vetta alla graduatoria. L’allenatore si è presentato in conferenza stampa, parlando degli obiettivi della squadra e della prossima sfida.
Formisano: “Voglio che i ragazzi ritrovino la libertà di giocare a calcio”
In primo luogo, Formisano, in conferenza stampa, si è presentato prima dell’esordio tra i professionisti: “Vengo da un percorso diverso da quello ‘classico’. Ho dovuto fare molti sacrifici rispetto ad altri, perché non ho mai fatto il calciatore. Ho allenato in tutte le categorie del settore giovanile e negli ultimi quattro anni ho fatto la Primavera, dove abbiamo costruito dei risultati importanti”.
Proseguendo, sulla responsabilità della sfida: “La conosco bene, e la accetto volentieri. Sono prontissimo e non ho paura. Voglio che i ragazzi ritrovino la bellezza e la libertà di giocare a calcio, poi il resto sarà una conseguenza del nostro lavoro. Avremo un approccio di dominio del gioco e di aggressione”.
“Seghetti è l’esempio della nostra filosofia”
L’allenatore ha poi parlato della rosa a disposizione: “Seghetti? E’ l’esempio della nostra filosofia. E’ uno dei ragazzi nati dal nostro percorso. Lui ha iniziato in Primavera sotto età, ma come Alessandro ce ne sono molti altri e vogliamo che rappresentino la base del nostro futuro. La sua assenza nelle prossime due partite peserà molto. Ci sorprendiamo quando ragazzi così giovani sono protagonisti in Italia, ma non dobbiamo essere schiavi dell’età“.
Alessandro Formisano ha poi parlato del sistema di gioco che adotterà: “Modulo? Non credo nei numeri, il gioco è dinamico e sono i principi che fanno la differenza. La nostra identità è ben chiara e deve rappresentare la nostra città, abituata a combattere e dominare. Cesena? Per uno che vive di questo sport è la cosa più bella confrontarsi con i più forti. Possiamo sembrare feriti, ma negli occhi dei ragazzi vedo la voglia di spaccare il mondo. La dobbiamo vivere con grande coraggio“.
“Il gruppo sa cosa ha sbagliato e quello che deve fare”
In conclusione, sul rapporto con i giocatori: “Cerco sempre l’empatia con chi ho davanti e con i ragazzi ci siamo già parlati apertamente . Il gruppo sa quello che deve fare e quello che ha sbagliato. La società mi ha chiesto di migliorare questa squadra e far crescere i più giovani. Credo ciecamente nei ragazzi, poi sta a me tirar fuori il meglio da ogni singolo individuo”.