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Pescara, Baldini si presenta: “I tifosi vogliono attaccamento alla maglia”

Baldini crediti Crotone www.lacasadic.

La presentazione del nuovo allenatore del Pescara in conferenza stampa

Dopo la brevissima esperienza al Crotone, con solo una partita vinta nelle 5 disputate sulla panchina calabrese, Silvio Baldini è pronto a ripartire ancora dalla Serie C. Al tecnico toscano spetterà il compito di riportare entusiasmo in una piazza come Pescara che, dopo il 6° posto della scorsa stagione, vuole alzare la testa e tornare a sognare in grande puntando a quella Serie B che manca ormai da 5 anni. Nella giornata di ieri 14 luglio, prima che la squadra biancazzurra partisse per il ritiro a Palena, si è svolta la conferenza di presentazione.

Il presidente degli abruzzesi, Daniele Sebastiani, ha voluto dare il suo personale benvenuto al nuovo tecnico, motivando la sua scelta per il progetto Pescara: “Baldini incarna quelli che sono i nostri valori di serietà, cultura per il lavoro e il lavoro duro. Ci eravamo già sentiti a marzo, quando Zeman ha avuto un problema di salute, poi c’è stato un piccolo errore di comunicazione ed è andato a Crotone. L’importante però è che adesso sia qui”.

Le prime parole dell’allenatore toscano sono state di profonda ammirazione per la storia calcistica del Pescara, rimandando all’iconica stagione 1986-87 con quella insperata promozione in Serie A: Gasperini mi raccontò della vostra squadra dell’86-87, retrocessa in C e poi ripescata in B. Mi disse che il pre-campionato fu fallimentare, poi Galeone ebbe l’intuizione di giocare a zona e quella fu la scintilla che trasformò questa squadra da Cenerentola a principessa”.

“È un posto magico, avete avuto tanti allenatori bravi nella vostra storia e quando il presidente mi ha chiamato ho avuto la sensazione che, in ogni caso, il destino mi avrebbe portato in posto magnifico”. Baldini si è poi soffermato sulle difficoltà societarie, dimostrandosi comunque pronto a inseguire il sogno della promozione: “Se riusciamo a mettere tutti questa sinergia, da me in primis fino allo staff, i giocatori e i tifosi, allora so che questo sogno potrà avverarsi. Se io compro il biglietto per la lotteria lo faccio per vincere il primo premio, anche con poche possibilità”.

Il “sogno” di Baldini

La metafora-simbolo delle prima conferenza di Silvio Baldini come allenatore del Pescara è senza dubbio quella del sogno. L’intero organico, ogni elemento di questa società dev’essere partecipe e credere nel ritorno in Serie B: “Voglio giocatori motivati e orgogliosi di vestire questa maglia. Al presidente ho chiesto solo di rispettarmi per il lavoro che faccio, anche se so che lui è molto rispettoso per il lavoro dei suoi allenatori. Ho detto che il mio obiettivo alla lotteria è di vincere il primo premio, quindi voglio portare il Pescara in Serie B…anzi, in Serie A”.

Per realizzare questo sogno, l’ex allenatore del Crotone ha chiesto alcuni giocatori già allenati in passato, così da facilitare il lavoro col resto della squadra: “Servono questi giocatori per poter aiutare più velocemente gli altri. Se hai un cane anziano e ne prendi un altro giovane, quello giocane apprende prima e da un anno di lavoro passi a un mese, il concetto è questo. In una rosa da 23-24 giocatori, quei 4-5 di esperienza possono dare dei vantaggi a tutti gli altri”.

pescara squadra interna
I calciatori del Pescara esultano dopo un gol / Credit: Mucciante / www.lacasadic.com

Pescara, Baldini: “Ben venga la contestazione”

Il nuovo allenatore dovrà però fare i conti anche con un ambiente caldo e stufo dei recenti risultati sportivi. Nelle scorse settimane è arrivata la contestazione del tifo pescarese, che è sceso in piazza per protestare contro l’attuale gestione societaria e che, con molta probabilità, diserterà anche la nuova campagna abbonamenti. A tal proposito, Baldini ha voluto accettare la situazione dimostrandosi pronto a saper riconquistare la fiducia dei suoi tifosi: “Dove c’è contestazione vuol dire che c’è democrazia, e quindi sei chiamato a confrontarti e a crescere per migliorare”.

L’allenatore toscano ha poi continuato: “La contestazione è giusta, mi spinge a metterci la faccia e ad impegnarmi sempre di più. Quando ero a Palermo, contro il Picerno a inizio stagione facemmo 3.500 paganti, poi però ai playoff contro Triestina, Entella e Padova andammo sold out. I tifosi devono sentirsi rispettati dai giocatori, vogliono che quella maglia sia onorata altrimenti, se non vedono l’attaccamento alla maglia, non vengono allo stadio per star male”.