Baldini senza freni: “Sono cresciuto per strada e non accetto di essere preso in giro”
Qualche giorno fa, dopo la prima sconfitta del suo Pescara, Silvio Baldini si è esposto senza freni su un episodio avvenuto nel finale di gara.
Non poteva mancare un “Silvio Baldini show” dopo la prima sconfitta del suo Pescara in campionato. L’ex allenatore del Palermo, tra le altre, però dopo la battuta d’arresto con la Vis Pesaro non si è lasciato andare sull’andamento della partita o sulle tanto discusse situazioni arbitrali bensì su un episodio accaduto nel finale di gara.
Un componente della panchina del club pesarese si è avvicinato al preparatore atletico del Pescara e dà lì nasce lo sfogo di Baldini: “Per me era già chiarito tutto in campo ma non capisco l’atteggiamento di questo signore”.
“I ragazzi sono andati sotto il settore ospiti per omaggiare i tifosi, nonostante la sconfitta. Lui si è avvicinato e ha iniziato a inveire. Io ho cercato di tenere gli animi tranquilli perchè non capivo cosa fosse successo”.
“Io dico solo che noi avevamo perso, per questo gli ho detto di stare lontano. Io poi vengo dalla strada – ha ulteriormente aggiunto Baldini – per cui non ci sto ad essere preso in giro o sentirmi dire siete in 40 contro 1. Io sono sempre stato dalla parte dei più deboli e non accetto si dica il contrario. Se avessimo voluto fargli male, avremmo potuto farlo ma abbiamo solo cercato di allontanarlo. Mi dispiace per questo episodio“.
Baldini: “Dell’arbitro non mi interessa, fa parte del gioco”
L’allenatore poi si è esposto anche sull’arbitraggio: “Non mi interessa. Si può sbagliare e anche l’arbitro può incorrere in degli errori. A me quello che non piace sono le provocazioni – ha detto ancora Baldini, tornando sull’episodio già citato.
“Per me quando l’arbitro fischia la partita finisce lì. Io tengo i miei giocatori da una parte e sto tranquillo. Però se uno mi calpesta i piedi torno a essere un delinquente. Io sono nato così ma invece che rimanere tale, ho deciso di essere una brava persona. Non mi si deve rompere il ca***, altrimenti viene fuori questa parte di me e io non voglio. Il mio unico desiderio è continuare ad allenare“.
“Sono nato in un’osteria con un nonno fascista e uno comunista, il mio scudo è la coscienza”
Sul tema, poi, Baldini si è ancora lasciato andare a delle ulteriori considerazioni, riguardanti le sue origini: “Sono nato in un’osteria con un nonno fascista e uno comunista. Nel 1964 vedevo le persone che quando litigavano si sparavano”.
“Per questo – ha concluso – queste situazioni non le temo. Il mio scudo è la coscienza. Possono venire i bodyguard o chi fa arti marziali. Nessuno mi fa paura“.