Big match allo stadio “Adriatico” di Pescara. La formazione di Zeman sfiderà il Cesena di Toscano nella partita valida per la 15esima giornata del campionato di Serie C. Le due formazioni vivono momenti differenti. I bianconeri occupano la prima posizione in classifica e con 36 reti segnate da 15 giocatori diversi detengono il record di gol in Italia. Il Pescara, invece, dopo un ottimo avvio di stagione sta incontrando le prime difficoltà. La squadra di Zeman, infatti, occupa la quinta posizione ed è alla ricerca della vittoria che manca ormai da 4 giornate. Sulla super sfida di sabato ha parlato ai microfoni de LaCasadiC il doppio ex Antonio Balzano. Il terzino originario di Bitonto che vanta 2 promozioni in Serie A e oltre 360 presenze nel professionismo, ha vestito entrambe le maglie e ha spiegato cosa significa questa sfida per lui.
Una sfida dal sapore di Serie A, eppure ci troviamo nel girone B del campionato di Serie C, di questo ne è sicuro Antonio Balzano: “Sicuramente è un match di alta classifica, le due squadre sono state costruite per fare un campionato di vertice perchè sono due piazze a cui la Serie C sta stretta. Io ho giocato sia a Pescara che a Cesena, e posso garantire che per tifo, l’attaccamento alla maglia della città sono due squadre che possono ambire a categorie superiori. Mi auguro che ritornino dove meritano. Quella di sabato sarà sicuramente una bellissima partita dove se la giocheranno entrambe a viso aperto“.
Nonostante i momenti differenti delle due squadre, Balzano non ha dubbi: “Conosco il Pescara e l’ho visto diverse volte, conosco Zeman e ti assicuro che preparerà la partita per vincerla, giocando, costruendo e attaccando la profondità. Dall’altro lato c’è il Cesena, conoscendo le qualità e i punti di forza del Pescara potrebbe giocare di ripartenze, io farei così se dovessi incontrare una squadra di Zeman. È una squadra amalgamata già dall’anno scorso e di conseguenza è la favorita in questo girone secondo il mio punto di vista. Sarà una partita divertente da guardare“. Balzano ormai ha intrapreso un’altra carriera, ma ricorda bene cosa significa giocare partite di questo calibro: “Da giocatore queste partite le affronti in maniera meravigliosa, le giocheresti tutte le domeniche per agonismo, per la carica dei tifosi. Ci sono molti giovani nelle due formazioni e potranno provare tanta tensione ma poi quando l’arbitro fischia, ti assicuro che tutto passa. Una partita del genere porta solo carica“.
Antonio Balzano è arrivato a Pescara nel 2011 e quello è stato un anno che difficilmente può essere dimenticato. Si, perchè è stato l’anno della promozione in Serie A e chi ci aveva sempre creduto era proprio il boemo: “Quando sono arrivato in ritiro Zeman disse che saremmo andati in Serie A, lì pensai che era un folle, invece alla fine è successo davvero”. Dalla Lega Pro alla massima serie con la squadra a cui è rimasto più legato: “Io ho deciso di vivere a Pescara perchè poi l’ho sentita mia come città. E il ricordo più bello è quando abbiamo scritto la storia. Siamo riusciti a riportare il Pescara in A dopo 20 anni. In quelle stagioni mi sono divertito a giocare a calcio cosa che vedo che ultimamente manca. Quando parlo di quegli anni c’è una cosa che non dimenticherò mai. Non eravamo solo un gruppo di giocatori, eravamo una famiglia. C’era chi giocava e chi non giocava e questo poco importava, eravamo tutti uniti per un unico obiettivo. Eravamo ragazzi giovani, alcuni non avevano mai fatto la B e andavamo tutti nella stessa direzione. L’arma vincente è stata quella oltre al fatto che avevamo delle grandissime qualità, ma eravamo un grande gruppo“. E su Zeman: “Lui lascia il segno. Chi giocava e chi non giocava era lì e faceva le cose che ci chiedeva. Lui con il suo modo di fare ti entra dentro anche se è una persona che non parla tanto. Tutti lo chiamano il maestro ed è vero, ti insegna cose che pochi altri allenatori sono in grado di fare“.
Una sola stagione in bianconero ma che ha comunque significato tanto per l’ex terzino: “Quando sono arrivato a Cesena avevamo come obiettivo quello di fare un campionato di vertice. Nel corso della stagione l’obiettivo è cambiato completamente. All’inizio c’era Drago come allenatore e con lui mi sono trovato molto bene, mi piaceva la sua idea di calcio. I risultati purtroppo non arrivavano e quindi la società decise di puntare su Camplone. Sotto la sua guida mi sono divertito tantissimo e abbiamo poi centrato l’obiettivo della salvezza che a inizio campionato non era contemplato. La cosa che più mi ha colpito di Cesena è che i tifosi erano sempre vicino alla squadra, c’erano 10.000 spettatori a quasi tutte le partite. Una piazza fantastica, una città eccezionale dove si vive bene, c’è tanto rispetto. Sono rimasto legato a Cesena e quando mi capita di sentire ragazzi che mi dicono ‘forse vado a Cesena’ rispondo sempre vai perchè si sta benissimo“.
E ritornando sulla partita, Antonio la seguirà allo stadio con un occhio di riguardo: “Tra le due vedo favorito il Cesena perchè è più completo come organico. Ora però ti parlo con il cuore, tiferò per il Pescara perchè è la mia squadra e la mia città. Spero di vedere una bella partita anche perchè ci sono tanti ragazzi giovani che hanno attirato la mia attenzione. Non mi vorrei esporre con i nomi, ma ci sono molti ragazzi che seguo, che mi piacciono molto e che faranno una grande carriera”.
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