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Cesena, l’Adriatico è (solo) lo stadio del Pescara

Finché l’Adriatico è il mare dei fine settimana estivi o quello delle feste in spiaggia, degli aperitivi e del divertimento non ci sono problemi. Quando assume le sembianze di uno stadio a Cesena sicurezze e certezze iniziano a scricchiolare. Già, l’omonimo impianto di Pescara è il vero e proprio spauracchio dei bianconeri. Pescara e Cesena si affrontano in 45 occasioni prima della prossima quindicesima giornata di Serie C girone B. Numerosi gli incontri in Serie B, ma non mancano altre sfide in Lega Pro così come si contano anche quattro incroci in Serie A. Tuttavia, c’è un dato che agita in maniera particolare il mondo bianconero. E riguarda lo stadio Adriatico. Nelle precedenti 22 partite che vedono il Cesena ospite del Pescara, i romagnoli non riescono mai a raggiungere gli ambiti tre punti. La vittoria? Quale sconosciuta. Appena 6 pareggi accompagnati dalla roboante cifra di 16 vittorie per i padroni di casa. Tabù? Sfortuna? Casualità? Chissà. Ogni occasione è buona dicono. Peccato che valga per tutti. Anche per i padroni di casa…

Credit: Pescara Calcio – Mucciante

Per il Cesena all’Adriatico di Pescara governa la legge dell’ex

Sarà incertezza, soggezione o banale sfortuna fatto sta che il Cesena a Pescara non vince mai. Disputa 22 partite allo stadio Adriatico, ma i tre punti rimangono un miraggio. Primo match fra le due squadre: stagione 1978-1979 con i padroni di casa retrocessi per la prima volta nella loro storia dalla Serie A. Non c’è buona sorte che tenga. Il campo del Pescara è un tabù ancora oggi da sfatare. Negli ultimi otto incontri il Pescara concede solo un punto ai bianconeri. Nelle recenti cinque trasferte il Cesena non solo non vince, ma non segna nemmeno. Porta inviolata per i biancazzurri. La domanda viene spontanea. Sarà la volta buona visto e considerato che il Cesena ha una media gol a partita che si aggira intorno al 2.57? O ancora, tenuto conto che nessuno in Italia segna quanto lei? 36 gol in quattordici giornate di campionato. Che poi, a dirla tutta, si potrebbe anche aggiungere che i romagnoli sono la squadra che manda più giocatori in gol: 15.

Se due indizi fanno una prova il materiale per invertire il trend non lesina. Ma al momento sono supposizioni. La storia racconta ben altro. Come quello che accade nell’ultimo scontro in ordine di tempo tra i due team. Nel marzo del 2022, sempre in Serie C, nel momento in cui il Cesena sta pregustando la minima soddisfazione di ritornare in Romagna con un pareggio, arriva il più classico dei gol. Quello dell’ex. È Mirko Drudi, cesenate di nascita e di professione visto che cresce nel settore giovanile del Cavalluccio ed esordisce tra i professionisti proprio con la maglia bianconera, a insaccare il pallone alle spalle di Nardi. La Serie B è la categoria che vede il maggior numero di incontri tra le due squadre. Il più recente è del 2016. La storia si ripete. È ancora un ex bianconero a mettere la parola fine sulla partita. Questa volta, però, lo fa in grande stile. Gianluca Lapadula realizza un eurogol in rovesciata da strofinarsi gli occhi.

Anche Politano e Sarri artefici del tabù Adriatico

Due anni prima, sempre all’Adriatico, il Cesena di Bisoli, capitanato da De Feudis, con Gagliardini in regia, Defrel a scattare sull’esterno e Marilungo a inventare sulla trequarti perde per 2-0 con un gol di un giovanissimo Matteo Politano. Poco male, quell’anno la Serie A ai bianconeri non la toglie nessuno. Nel maggio del 2006 Pescara e Cesena mettono in scena il più iconico degli incontri. I bianconeri, allenati da Castori sono in piena lotta per raggiungere la promozione in massima serie. Il Pescara è quasi salvo e può fare la sua partita con serenità. Per il Cesena segnano Salvetti e Bracaletti, per il Pescara firma Gonnella.

Così, sul risultato di 1-2 per gli ospiti si arriva alla segnalazione del recupero: 5 minuti. L’imprevedibilità del calcio. Il classico del “non è finita finché arbitro non fischia tre volte”. Al novantunesimo minuto Zoppetti pareggia, al novantaquattresimo Cammarata fa tre. Ed è così che quel Pescara che fino a poche settimane prima annaspa nei bassi fondi della classifica della seconda serie al termine della stagione mantiene la categoria. E lo fa grazie al traghettatore scelto dalla società. Un certo Maurizio Sarri di cui presto sentiremo parlare. E in Serie A? L’Adriatico è lo stadio del Pescara…

Alvise Gualtieri

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