Cesena, 23 tentativi verso il successo: all’Adriatico è una tombola
1, 2, 3, 5, 8, 9, 23, 25, 36, 572 e 741 . Sì, Natale si avvicina, il clima sembra darne dimostrazione, e con esso la classica tombola. La partita fra Pescara e Cesena nell’immagine di festa per antonomasia. I romagnoli fanno il pieno di soddisfazioni proprio nel segno di una successione numerica vincente! Non un episodio particolare, non un momento determinante. Nessuna statistica o prova tattica di Toscano e Zaman. I numeri simboleggiano una serie di coincidenze che costruiscono il corso e l’epilogo della gara. Dopo 23 partite disputate allo stadio Adriatico i bianconeri trovano la loro prima (1) vittoria nell’impianto abruzzese. 9, il numero della certezza. Il certificato di qualità di casa Cesena: Cristian Shpendi. Che forse, però, è anche un po’ 2. Il numero della squadra in trasferta sulle schedine. Ma anche perché quando l’attaccante albanese è in campo i romagnoli tengono un altro passo. Forse il doppio, che tanto piace al gemello. Primo sontuoso successo anche per Toscano che batte quello che, senza remore, definisce un suo mito: Zdenek Zeman. Pescara? 5. Non un voto. Ma la striscia di match senza vittorie. Che non vede fine.
Tentativo n°23
Brusco calo delle temperature, freddo e possibilità di precipitazioni a carattere anche nevoso. Queste le previsioni meteo su Pescara nella serata di sabato 25 ottobre 2023. Neanche a farlo a posta. Nella notte in cui il Cesena trova la sua prima storica vittoria allo stadio Adriatico, nevica. Quei sacrosanti detti di paese che racchiudono verità incontrovertibili. In Romagna si sostiene che quando qualcosa abbia una bassa probabilità di accadere ove si verificasse potrebbe portare la neve. Ebbene…il calcio non si esime. Ci vogliono la bellezza di 23 partite nell’arco della storia per vedere il Cesena tornare in patria dall’Abruzzo con il bottino grosso di 3 punti. Le origini non mentono e non si smentiscono mai. “Il Cesena vince a Pescara? Mo sta a vedere che fa un nevone che mai”. Umorismo o cinismo di paese? Forse. Ma anche lo scherno alle volte ci prende. E così è. 1: come i gol. Minimo sindacale, ma essenziale.
La prima vittoria del Cesena a Pescara nel segno della consuetudine
Gli uomini di Toscano dominano un primo tempo all’insegna delle sgroppate dei soliti motorini inesorabili Donnarumma e Adamo. Corazza fa a spallate con Brosco e Mesik. Si dimena tra i poderosi difensori biancazzurri, difende palla, fa salire la squadra e quando può azzarda pure il tentativo verso la porta di Plizzarri. Adamo corre talmente veloce e con un’irruenza tale che sugli spalti aleggia la sensazione che quella panchina che vola in mezzo alla pista di atletica sia colpa sua. Una scia tagliente. Ma nessun timore. È il forte e gelido vento che sferza la città abruzzese. Sembra tutto scritto. Passano pochi minuti e l’esterno destro bianconero dimostra che quelle presunzioni, forse, non sono poi così campate per aria. De Rose, impassibile a tutto, anche all’atmosfera siberiana che un calabrese come lui non avrà assaggiato spesso, recupera palla, vede il movimento di un Saber fin lì nervoso, ma scaltro e concentrato. Velo dell’italo tunisino, palla che arriva al solito Adamo. Strappo verso il fondo, cross teso nel mezzo dove la scintilla decisiva è ancora una volta del gioiello di marca Shpendi: Cristian. Il più facile, ma più prezioso dei gol lo sigla il gemello meno esposto, ma altrettanto cristallino.
Da 1 a 741: quando i numeri fanno la differenza
Alla tombola della serata abruzzese si aggiunge il numero 8. Come i centri in campionato di Shpendi che lo fiondano dritto in cima alla classifica marcatori del girone B. Nota di merito anche per il portiere bianconero: Pisseri. L’1 che ritorna. Cangiano, Cuppone e Vergani nella ripresa impegnano a più riprese il numero uno dei romagnoli. Le prende tutte. Pure la sassata dello spregiudicato leader biancazzurro: capitan Brosco. Non ha paura di niente e di nessuno. La sicurezza nelle mani. La spinta ulteriore a una squadra, la sua, che non vede nemmeno l’ombra di possibili cali di concentrazione. Mai. Vogliamo proseguire? Perché no. Esce il numero…36! I punti del Cesena in classifica che, almeno per una notte, provocano l’eccitazione dell’ebrezza del primato solitario in classifica. In attesa della Torres. Sempre. Perché in Romagna la pragmaticità è tutto. Ma anche la goliardia e il puro senso appagante di un coro di felicità ha sempre il suo spazio. Quello dei tifosi che sfidano la sorte decidendo di seguire i loro beniamini in una trasferta indimenticabile facendo registrare il sold out nel settore a loro dedicato. 572km fra andata e ritorno. Se non è fede poco ci manca. E non per il freddo polare che la contraddistingue. Che al triplice fischio a ritmo di “Romagna Mia” in terra d’Abruzzo viene scacciato del tutto dal calore di quelle 741 anime. E questa volta, dopo 23 tentativi, forse, è più che legittimo.
Pescara-Cesena? Il regalo a Toscano
Cesena festeggia. Toscano gongola. L’allenatore bianconero, nonostante rimedi un’espulsione nella fase finale del match può dirsi soddisfatto. Lui, che per la prima volta riesce a battere uno dei suo mentori del ruolo. Quello Zeman che è da sempre fonte di ispirazione (LEGGI QUI LA DICHIARAZIONE). Un manuale dell’allenatore non scritto, ma tutto da studiare. Una vittoria, quella del trainer calabrese che ha il sapore della realizzazione personale. L’allievo che batte il maestro? No, sarebbe impreciso ed eccessivo. Solo il più scaltro e sicuro nelle scelte. Che si riassumo in un aggettivo: vincenti. Toscano condanna l’allenatore del Pescara alla quinta sconfitta definitiva. E a una lontananza dal vertice della classifica del girone B che aumenta inesorabile. Ma il boemo insegna che credere all’apparenza è l’errore più grande che si possa fare nel calcio. Nessuno contraddirà mai l’allenatore più anziano di Italia, però, la neve ha la capacità di coprire tutto. E quando c’è è perché accade qualcosa di inaudito. Sabato 25 novembre 2023 è la vittoria del Cesena allo stadio Adriatico di Pescara. La prima. Dopo 23 tentativi. L’abbiamo già detto? Tombola!