Pescara-Cesena, una sfida “all’attacco”
“Vince chi fa un gol in più“. Banalità? Sarcasmo? No, una filosofia tanto semplice quanto efficacie per riassumere una concezione del calcio. Quella di Zeman. Lui, che sul gol e sulla fase di attacco costruisce un mito. Oltre a una carriera. Un pensiero che porta la griffe del boemo, ma che si adagia a pennello anche all’allenatore del Cesena, Toscano, prossimo avversario proprio del Pescara dell’ex trainer della Roma. Pressing alto, spinte forsennate dalle fasce, rapidità nei passaggi, strappi nell’uno contro uno e…gol. Questa la probabile trama del match Pescara-Cesena che andrà in scena per la quindicesima giornata del campionato di Serie C allo stadio Adriatico. Una sceneggiatura possibile grazie ad un cast di interpreti del reparto offensivo di entrambe le squadre plasmato ad hoc dai due allenatori. Tra possibili sorprese e agognati ritorni sarà una partita ad alto contenuto agonistico. Nel segno della ricerca del gol. “Uno in più”…
Pescara-Cesena, una partita all’insegna del gol
Farne prima di subirne. L’approccio al calcio di Zdeněk Zeman. Inutile nascondersi. I gol sono da sempre l’unico vero e ineguagliabile totem del viaggio del boemo fra i prati degli stadi. La formula consolidata del 4-3-3 che diventa legge valida erga omnes. Serie A, Serie B o C. Da Roma a Palermo passando per Foggia fino a Pescara. Contro qualsiasi avversario. Anche quelli che, numeri alla mano, di reti ne realizzano molte più dei suoi club. Varrà anche per il Cesena, prossimo ospite all’Adriatico dei biancazzurri. 36 gol per i bianconeri che valgono il primato in Italia, non c’è Inter di Lautaro che tenga. Soggezione? Vocabolo non presente nel dizionario “Zemaniano”. Non un caso, dunque, che gli abruzzesi siano il secondo miglior attacco del girone B con 22 reti all’attivo. Solo un obiettivo: segnare un gol in più degli avversari. Come? Sempre allo stesso modo. Dando libertà di movimento e inventiva agli esterni, convergendo in mezzo e aprendo la strada al taglio della punta. Non senza qualche tocco di sano e azzardato tatticismo in salsa boema.
Vergani prima punta e Cuppone sull’esterno? L’azzardo di Zeman
Ecco, dunque, che Cuppone; sì, l’ariete dell’area di rigore, potrebbe allargarsi sulla fascia per permettere al talentuoso Merola di rifiatare e lasciar spazio là davanti a un ritrovato Vergani. Il gioiellino classe 2001 di marca Inter potrebbe essere il crack del Pescara dei prossimi mesi. Nessun dubbio sull’ex Bologna Cangiano: sicurezza in fase di appoggio e tanto fiuto del gol. Accornero? Recuperato e arruolabile. Possibile anche che Zeman giochi la carta dell’ex di turno. Quel Franchini che in bianconero con Modesto gioca solo sei mesi e che tra le fila del Padova nella scorsa stagione colleziona 37 presenze stagionali guadagnandosi le attenzioni della società d’Abruzzo. Potrebbe essere suo il compito di filtrare i palloni in mezzo al campo coadiuvato dalla qualità in fase di impostazione dell’ormai confermatissimo Squizzato.
Per il centrocampista modenese sarebbe la prima gara da titolare dopo tre presenze racimolate partendo dalla panchina. Zeman sorride anche per il rientro in gruppo di Tunjov. L’estone si riprenderà ciò che l’allenatore sembra avergli affidato in esclusiva: il centrocampo. Capitolo difesa: Mesik c’è. La squalifica è alle spalle; l’ex Nordsjælland presidierà l’area di rigore biancazzurra. Con lui la sicurezza e il carisma di capitan Brosco. Sulle fasce Pierno ritrova la corsia destra e il terzino scuola Empoli Milani, reduce dalla sua prima rete in stagione, non si scalza dalla sinistra. Compito? Spingere. Cuppone, Vergani e Cangiano: i pilastri della filosofia “zemaniana”. Segnare un gol in più…anche del Cesena.
Corazza senza dubbio, Kargbo e Shpendi la concorrenza che fa bene al Cesena
Joker come back! Già, la notizia più importante per Toscano non è il record di gol in Italia o il primato nella classifica del girone B. È la possibilità di poter schierare di nuovo il suo bomber di fiducia. Il pupillo delle promozioni. Quel Simone Corazza che segna 6 gol in dieci partite e che per l’allenatore è una pedina imprescindibile. Forse l’alfiere dello scacchiere. Assente per tre gare consecutive a causa di una squalifica rimediata nel match con il Gubbio. Una defezione che costringe la panchina romagnola a correre ai ripari. Affidandosi anche alla linea verde. Quella “beata gioventù” di cui il club bianconero può essere solo che orgoglioso. Nannelli che riconquista la fiducia dell’allenatore dopo un periodo ai margini, Giovannini che si spende, corre e attende solo il gol. Fino all’usato sicuro di stampo antagonista emiliano Ogunseye. Pescara, tuttavia, non sarà solo l’occasione per rivedere il rientro dell’attaccante triestino, all’Adriatico Toscano potrà contare anche sugli strappi e l’uno contro uno di Kargbo fresco di nazionale. Il calciatore africano potrebbe essere schierato come seconda punta al fianco del “Joker”, ma qui la concorrenza è forte. Shpendi, il gemello da 7 gol in campionato e 2 assist è un giocatore di cui privarsi è piuttosto complesso. Specie se l’obiettivo è “segnare un gol in più”.
Pescara-Cesena, moduli diversi stesso calcio
Toscano e il 3-4-1-2 come Zeman e il 4-3-3. Questione di cultura e convinzioni. I gol messi a referto dal Cesena sono frutto di una tattica ben consolidata. Che trova la sua linfa, guarda caso, sulle fasce. Dove Adamo e Donnarumma non hanno alcun rivale. Tra reti e assist i motorini delle corsie laterali sono macchine i cui ingranaggi funzionano e danno sicurezze. C’è poi quell’uno che occupa la trequarti campo che dona all’intera struttura una nota di fantasia e imprevedibilità esaltante. Saber sembra favorito rispetto al giovane e brillante Berti, ma se Zeman decide di mettere Cuppone sull’esterno perché Toscano non potrebbe pensare di scardinare i pronostici e azzardare ancora una volta con la Cesena dei giovani? Dietro le gerarchie sembrano orami consolidate. Silvestri e Prestia dovranno respingere gli arrembanti attacchi pescaresi. Con loro Pieraccini è l’indiziato principale a completare il terzetto. Ciofi starà fuori fino a febbraio 2024 e il classe 2004 vorrebbe cavalcare l’euforia del primo gol tra i professionisti. L’allenatore ne ha consapevolezza. La stessa che nutre verso le qualità di Francesconi che di fianco all’inamovibile leader e capitano De Rose non sembra cedere ad alcuna lusinga di riposo. D’altra parte tutti lavorano in un’unica direzione. La promozione? Sì, ma prima verso il “segnare un gol in più”…anche contro Zeman. Pescara-Cesena, una sfida all’attacco.