Sinistro delicato e fantasia, due ingredienti che ci raccontano Luca Clemenza. L’attaccante classe ’97 del Pescara sta ancora cercando la scintilla per fare il decisivo salto di qualità. Nel prossimo match contro il Grosseto l’ex Juventus intanto taglierà il traguardo delle 100 presenze con squadre italiane. Qualche infortunio di troppo lo ha spesso condizionato, ma il campionato degli abruzzesi passerà sicuramente dalle sue giocate.
Per giocare nella città di nascita di Gabriele D’Annunzio sicuramente c’è bisogno di un po’ di poesia. La storia di Clemenza racchiude tanti sentimenti, dalla gioia al dolore, e tanti colpi di scena. Il primo sicuramente il cambio di ruolo. Ha iniziato a giocare come difensore centrale, per poi essere spostato a centrocampo e infine a ridosso dell’attacco durante la sua esperienza a Montecchio. Una di quella scelte che possono cambiare la vita in positivo ed infatti su di lui si fionda la Juventus.
Con i bianconeri ha conosciuto sia Allegri sia Conte, due allenatori diversi nel modo di approcciarsi. “Allegri ci tiene molto ai giovani. Mi sono sempre trovato benissimo con lui. Conte? Ero più giovane, ci ho fatto solo qualche allenamento. Penso non sapesse nemmeno il mio nome, chiamava tutti i più piccoli ‘ragazzino’”.
Nel 2016 arriva il momento di massimo splendore vincendo il Torneo di Viareggio e poi il buio, con la rottura del legamento crociato. Un infortunio che può abbatterti psicologicamente oltre che fisicamente. Inizia così la girandola di prestiti, prima all’Ascoli, dove fa il suo esordio tra i professionisti e poi a Padova. A fine stagione fa il ritiro con la Juventus e si mette in mostra in estate nell’International Champions Cup, con un gol meraviglioso contro il Benfica. Azione che è una sintesi del suo repertorio: parte dalla destra, si accentra per andare sul piede forte e calciare sul palo lontano. Gol che ha mandato in estasi Pjanic: “In panchina diceva ‘ma questo come calcia? Ma questo come calcia?’ perché, oltre al gol, avevo calciato molto bene anche diverse punizioni”.
In quella estate vede per la prima volta anche Cristiano Ronaldo, suo idolo: “Me lo sono ritrovato davanti a me, così, all’improvviso. Non riuscivo nemmeno a parlare. Zero. Muto. Gli ho semplicemente chiesto una foto, poi pubblicata sui social. Lo usavo alla Playstation! Sceglievo il Real Madrid solo per giocare con Ronaldo”.
I bianconeri però scelgono di non tenerlo in rosa, per garantirgli più continuità. Passa al Pescara. Non segna molto, non riesce più a tornare ai livelli mostrati durante la giovane età. Sceglie di fare una breve esperienza all’estero, al Sion, dove trova Fabio Grosso come allenatore, già avuto nella Primavera bianconera. Una costante perseguita Clemenza, gli infortuni. Torna nuovamente in Italia, gioca per un po’ nella Juventus U23, prima dell’atto secondo con il Pescara. Per ora ha segnato tre gol in campionato e ha ritrovato continuità, sperando di entrare nuovamente nella versione “Magic Clemenza”.
A cura di Antonio Salomone
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