Dopo le prime cinque puntate in cui ci sono stati come ospiti Ferrari, Pascali, Reginaldo, Iemmello e Lanini, Lacasadic.com torna su Twitch col nuovo appuntamento dedicato alla Lega Pro. Sul canale di Gianluca Di Marzio (GDM_live), nella puntata di giovedì 15 dicembre, il sesto ospite d’eccezione è Facundo Lescano. L’attaccante del Pescara, attualmente terzo miglior marcatore del Girone C di Serie C con 8 gol siglati. L’argentino si racconta ai nostri microfoni tra aneddoti, retroscena e varie curiosità.
L’attaccante argentino ha esordito parlando del Pescara e della chiamata arrivata dal direttore sportivo biancazzurro: “Qui a Pescara è molto bello, era un desiderio che avevo da qualche anno. Quest’anno quando sono stato chiamato, son subito corso perché Pescara era una bella occasione. Avevo le idee già chiare, nonostante gli anni di contratto con l’Entella. Quando mi ha chiamato il Pescara, ho rifiutato altre squadre, anche eventuali chiamate della Serie B. All’inizio, Clemenza non era convinto di andare all’Entella. Poi però ha accettato e c’è stato questo scambio. Inoltre, il Palermo mi ha cercato un anno, ma non si concluse nulla. Son qui a Pescara e sto bene. Nel calcio però succedere di tutto. Pescara è eccezionale, non sembra di essere in Lega Pro“.
Facundo Lescano ci ha anche raccontato dell’importanza di una piazza come quella di Pescara e delle sue ambizioni: “Mi ha convinto la piazza, una squadra molto grande che ha fatto Serie A e la Serie B. In Argentina se parli del Pescara Calcio lo conoscono tutti. Un domani quando dirò ho giocato col Pescara, sarà sicuramente una cosa bella. Mi sento uno importante per lo spogliatoio, sono contentissimo a Pescara per le prestazioni e spero di arrivare in B col Pescara, semmai vincendo il campionato. Vincere un campionato qui sarebbe la cosa più bella del mondo, anche perché sarebbe il primo vinto. Vincerlo da protagonista sarebbe sicuramente tanto. I 14 mila di Pescara fanno sentire tanto calore, penso di non aver mai giocato in una piazza come questa“.
In vista della finale del Mondiale contro la Francia, Lescano ha anche parlato del momento della sua Argentina: “Son tifoso del Racing e sono in apprensione per la finale. Speriamo vada bene. Ho amici di Buenos Aires che l’altro giorno hanno festeggiato la finale, qualcuno aveva la maglia del Pescara, altri dell’Entella. Seguo le partite da casa, o tramite la Rai o con la radio argentina, Mi dicono però che Adani è molto bravo a commentare. Ho la bandiera dell’Argentina al balcone, e ovviamente in squadra si sa, abbiamo Messi. Secondo me abbiamo buone possibilità di vincere la finale anche se l’avversario è molto forte. Hanno due vere e proprio moto sulle fasce, Mbappè e Dembelè“.
“Io mi auguro arrivi la vittoria, anche per Messi, per quello che ha dato al calcio. Sperando finiscano anche di paragonarlo con quell’altro Dio che ora purtroppo non c’è più. All’inizio, prima del Mondiale ero già convinto delle potenzialità dell’Argentina. Dopo la sconfitta contro l’Arabia Saudita, ho pensato però non ce la facessimo. Ora c’è entusiasmo e siamo fiduciosi. Abbiamo anche vinto la Coppa America e ci sono giocatori come Enzo Fernandez, Alvarez e Mac Allister. Io voglio vincere il Mondiale. Un po’ di paura c’è l’ho, ma speriamo bene”.
Facundo Lescano si è soffermato poi sul suo passato, ricordando qualche retroscena e il suo esordio in Serie A con il Torino di Ventura: “Son arrivato in Italia per alcuni motivi legati ai miei genitori. Iniziai a Lecce, poi son andato in una scuola calcio locale e dopo 2 anni dovevo andare all’Udinese, ma subentrò l’Inter, dove mi ci trovai per un anno. Siccome dovevo aspettare i 14 anni, andai però al Genoa di Juric. Dopodichè il mio percorso è proseguito nel Torino Primavera. Juric è una persona vera, difficile da trovare al giorno d’oggi. E’ cosi come era da giocatore”.
La chiamata di Ventura e l’esordio contro il Milan: “Io ero a casa a Torino e in una telefonata mi fu detto che alle sei del pomeriggio sarei dovuto partire in vista di Torino-Milan del giorno dopo. Chiamai subito la mia famiglia, arrivati in hotel e il giorno dopo feci la rifinitura. Nella lista dei convocati c’ero io. In quel match fece gol Menez. A Ventura mancava un cambio e fui chiamato. Non ci credevo, lo stadio era pieno e mi sembrava di essere in una pubblicità. E’ stato uno dei giorni più belli della mia vita. Avevo le gambe di cemento. Con la Primavera del Torino feci 10 gol nel girone d’andata e il mister spesso mi chiamava quando gli altri compagni venivano chiamati in nazionale”.
Il bomber del Pescara ci ha tenuto a sottolineare il rapporto e la grande stima che ha per due dei suoi ex allenatori: “Ventura è una persona schietta e leale, io mi son trovato molto bene. Poi lui ha allenato la nazionale questo è stato per lui un grande salto. Ho anche avuto Pablo Montero e lui è cosi come lo si vede, una persona molto diretta ed eccezionale. Di lui, mi ricordo che diceva sempre di fare la fase difensiva e di aiutare la squadra nella manovra, è una cosa che non tutti fanno. Si buttava nel fuoco per noi giocatori. Ci ha sempre difeso e aiutato”.
Ammirazione, da parte dell’attaccante biancazzurro, anche nei confronti di un altro ex compagno, nonchè Maxi Lopez: “Quando conobbi all’inizio Maxi Lopez avevo paura. Non so se potevo dire tante cose a livello di gossip. Ma è una persona educata, trasparente e molto brava. Ha anche aiutato tante persone a livello economico. Ha sempre dato consigli ai più giovani ed era un grande giocatore. Quando arrivò a gennaio a Torino, io mi ricordai di lui, lui invece no. Ancora oggi mi sento con Maxi e posso dire che ha tanta umiltà. Gli ruberei la girata che ha, ma anche il colpo di suola davanti al portiere. Ricordo ad esempio il gol alla Sampdoria, quando segnò sul palo lungo”.
Lescano ha infine parlato scherzosamente di alcuni dei suoi compagni di squadra nello spogliatoio, sottolineando poi le potenzialità di qualcuno in particolar modo: “Tra i compagni di squadra, quello che fa più ridere nello spogliatoio è Crescenzi, il più tosto è Brosco, mentre il più stiloso è Plizzari. Chi mette la musica invece è Kraja. Mette musica, tipo Tony Effe. A me, a livello musicale, piace Ultimo ma anche vari cantanti argentini, un po’ di tutto. Abbiamo un giocatore fortissimo, cioè Desogus, ho avvisato Liverani, è il prossimo numero 10 del Cagliari. Può arrivare in alto, così come Delle Monache. Sono due giocatori di un’altra categoria. Hanno un’importante potenzialità a livello fisico, oltre ad uno strappo e a una gamba che fanno paura. E comunque faccio una promessa, ovvero che se vinciamo il campionato, mi tatuo un delfino”.
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