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Zeman, il saggio che sceglie i giovani: Pescara all’alba di una nuova era

Un saggio e i suoi discepoli. Sarebbe il titolo di un film con protagonisti Zeman e i suoi calciatori. Questione di programmazione, senza lasciare mai nulla al caso. Il Pescara con il suo “stratega” vuole dare vita all’ossimoro perfetto. Da un lato chi va avanti con l’età (zenza tuttavia mai perdere fame ed entusiasmo) dall’altro la gioventù sempre più al centro del progetto. Ossservare prestando attenzione, per credere: nel match vinto in casa contro il Gubbio nove undicesimi di formazione non aveva più di 23 anni. Tutti nati dopo il 2000. E i tre marcatori rispettivamente un 2001, un 2002 e un 2004. Un messaggio chiaro lanciato alla Serie C e in generale al calcio italiano.

Gioventù e spensieratezza, la ricetta di Zeman per il suo Pescara

Quarto posto in classifica, 12 gol fatti e 7 subiti. Numeri che rispecchiano la filosofia di Zeman. Ma il Pescara quest’anno ha un’arma in più: i giovani. Gli ultimi tre marcatori stagionali sono nati tutti dopo il 2000. Prima Tunjov, poi Squizzato (leggi qui per conoscere la sua storia) e ancora Moruzzi. Quest’ultimo, è addirittura un 2004, esattamente come Accornero che non ha segnato ma ha regalato la solita grande prestazione. In squadra soltanto Riccardo Brosco (32), Di Pasquale (27) e Mora (35) alzano un po’ la media. Poi il più “anziano” ha 26 anni. Quattro diciannovenni (Accornero, De Marco, Dagrasso, Moruzzi) e tanti, tantissimi, tra i 20 e i 23 anni. 

Una età media che recita 22,9 anni. Meglio, fa solo la Next Gen di Brambilla (21,1). Davvero pochi. Tanta spensieratezza, poca esperienza. Quello che serve, forse, per eliminare le scorie di quella semifinale playoff persa contro il Foggia. Nel proprio stadio, accanto alla propria gente. Ripartire da un 76enne in panchina che potrebbe benissimo essere il nonno di tutti quanti i giocatori dello spogliatoio. Eppure sembra che nel girone B di Serie C qualcuno abbia dato inizio ad una nuova era, al tramonto dei 76 anni di età. L’ossimoro perfetto di una carriera che sembra ancora tutta da scrivere (si fa per dire, mica tanto). 

Il segreto della prima rimonta in campionato

Ed è forse con la stessa spensieratezza che all’Adriatico è arrivata anche la prima rimonta in campionato, contro il Gubbio. Da 0-2 a 3-2, con la forza e il dinamismo di quei giovani talenti che messi accanto al “saggio” fanno anche un certo effetto. Chissà che il segreto non sia proprio questo: il senso paterno fuori dal campo e la follia dentro di esso. L’equilibrio e la sregolatezza, tutto in uno stesso mix. Il bello del calcio. Insegna il Pescara di Zeman.

Manuele Nasca

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