Lo chiamano “Il Mago”. E infatti, quando meno dell’aspetti, tira fuori dal cilindro due perle, portando i suoi alla vittoria. Alessandro Cesarini è così. 32 anni, la fascia da capitano del Piacenza al braccio e un pubblico che canta per lui dal primo all’ultimo minuto. Il suo destro è una bacchetta magica. La sua visione di gioco fa il resto. Prima un passaggio geniale, poi un gol su rigore: così ha trascinato i suoi alla vittoria 3-0 contro la Pergolettese.
Dopo un primo tempo statico, con una sola occasione (gran parata di Galeotti), al Piacenza serviva la svolta. La marcia in più. L’intuizione che dà il via alle danze. Ed ecco puntale Cesarini, che al 55′ guadagna un fallo all’altezza della metà campo, di fianco alle panchine. Posizione innocua? Per molti sì, ma non per lui. Perché il Mago, ancora a terra, passa rasoterra lungo in fascia a un compagno, cogliendo tutta la Pergolettese alla sprovvista. Segue un cross basso al centro dell’area per Yuri Gonzi che, con un rigore in movimento, segna l’1-0. E tutti corrono verso la panchina: abbraccio di squadra, con Cesarini che mostra al pubblico la maglia di Andrea Corbari, operato in settimana al legamento crociato (tornerà per la prossima stagione). Magia, con dedica.
Passano solo tre minuti e il Piacenza raddoppia. Protagonista ancora il capitano biancorosso, che, dopo aver saltato tutta la difesa, viene steso in area prima di calciare. Rigore. Lui stesso si presenta dal dischetto e non sbaglia. Piacenza 2, Pergolettese 0. E il pubblico esulta, urlando a gran voce il nome di Cesarini, che un quarto d’ora dopo esce dal campo tra gli applausi di una standing ovation.
Il terzo gol, a chiudere la partita, lo segna Yusupha Bobb, da poco rientrato dalla Coppa d’Africa. Quattro partite giocate, da protagonista, con il Gambia, arrivato fino ai quarti. Un trionfo. Doppio, considerando la rete di oggi. Una botta al volo da fuori, senza pensarci troppo, che finisce precisa all’angolo. Palla in buca. E pensare che, a gennaio, Bobb sarebbe potuto finire proprio alla Pergolettese: i gialloblù lo volevano, e lavoravano a un scambio, con Marco Palermo come contropartita. La trattativa non si è chiusa, e il destino ha voluto che il centrocampista classe ’96 fosse decisivo nella gara di oggi. Storie, e intrecci, di campo e di mercato.
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