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Pianese, il ds Cangi: “Mantenere i playoff sarebbe davvero un premio meritato per i ragazzi e per tutta la società”

Le parole del ds

La Pianese ha scritto una pagina indelebile nella sua storia, conquistando la salvezza con sei giornate di anticipo, un traguardo straordinario per una squadra neopromossa. Un’impresa che risuona come un inno alla determinazione e alla passione. Ma il sogno non si ferma qui, perché la squadra, oggi, si trova a brillare in piena zona playoff.

Un successo che il direttore sportivo della squadra ha voluto celebrare, condividendo le sue emozioni nell’incontro di “La Casa di C – Talk“: “Siamo arrivati a 6 giornate e abbiamo ottenuto aritmeticamente la salvezza che è il nostro primo obiettivo. Non era scontato. Abbiamo lavorato da inizio campionato per raggiungerla il prima possibile. Eravamo fiduciosi di aver allestito fra calciatori e staff, uomini prima di tutto che avrebbero dato tutto per questo obiettivo. Poi la Pianese era al suo primo anno, c’era grande entusiasmo ed è presente anche oggi.  Sentiamo tutto il sostegno e l’entusiasmo di Piancastagnaio. Nel nostro percorso sono arrivate tre sconfitte e anche altrettante vittorie consecutive. L’importante era essere equilibrati e convinti del lavoro fatto in estate, nel quotidiano e anche in settimana“. 

Ma anche i momenti chiave per arrivare alla salvezza sono stati diversi. E proprio così ricorda il ds: “Devo dire che a parte le prime sei partite, abbiamo perso in casa con il Sestri Levante. Quello è stato il punto più critico e più basso a livello di punti. Avevamo iniziato il campionato da poco. La squadra ha reagito bene a tutte le difficoltà compreso il cambio tecnico. Da quel momento la Pianese è sempre rimasta tra la 6^ e la 10^ posizione. Un campionato in tranquillità dove ci faceva piacere starci. Fino a oggi abbiamo dimostrato di poterci stare. È stata una sorpresa per tanti ma per noi che lavoriamo quotidianamente è stato un confermarsi“. Ma i momenti difficili non sono mancati: “In certi momenti si può rovinare il giocattolo, qualche problemino. Il mercato di gennaio non è stato facile perchè molti ragazzi erano ambiti da altre società ma siamo riusciti a trattenerli“.

Un commento anche sull’allenatore Formisano: “I complimenti vanno anche allo staff nuovo, sempre scelto con la giusta accuratezza dei particolari. Un allenatore giovane che ha uno staff che lavora 24 ore. Formisano più o meno aveva identità sia tecnica che tattica della squadra che avevamo costruito in estate. Da lì è stato bravo a interagire con tutti i ragazzi in campo ma anche come psicologo. Ci ha portato a fare le nostre 4 vittorie consecutive. Un girone di ritorno molto esaltante. Si può dire che dal Sestri in poi, la salvezza ce la siamo goduta, costruita piano piano sperando che arrivasse in questo periodo. Ci sono state 3 sconfitte ultimamente ma abbiamo sempre lavorato con grandissimo equilibrio“.

La squadra e i singoli

Il direttore sportivo si è soffermato anche sui suoi giocatori e in particolare su Mignani che fino a questo momento ha collezionato 14 gol alla sua prima stagione tra i professionisti: “Quest’estate sentiremo sicuramente parlare di lui. Un giovane talento del 2002 che sta facendo parlare di sé con numeri straordinari, forse il migliore della sua classe. Lo conoscevo già dai tempi della Serie D a Siena, e da quando è arrivato alla Pianese ha lottato con cuore e dedizione per guadagnarsi il suo posto tra i titolari. Con 20 gol l’anno scorso e già 14 quest’anno, ha dimostrato il suo valore. È un orgoglio vederlo crescere, partire dalla D, vincere insieme e affermarsi in Serie C. La Pianese gli ha dato la possibilità di brillare, e lui non ha mai deluso, conquistandosi fiducia e opportunità ogni domenica. Ha un grande futuro davanti e margini di miglioramento enormi. Un ragazzo davvero speciale”.

Non solo Mignani, ci sono altri giocatori che hanno sorpreso il ds: “In una squadra giovane come la nostra, c’è sempre un po’ di dubbio su come i ragazzi reagiranno alle difficoltà e alle pressioni di un campionato importante. Ma qui, fortunatamente, le pressioni sono ridotte e l’ambiente è positivo e sereno. I giovani hanno risposto magnificamente, e uno di loro in particolare, il portiere Pietro Boer, ci sta dando enormi soddisfazioni. È uno dei migliori portieri della Serie C, non solo per il suo talento, ma anche per la sua crescita costante. Siamo felici di averlo con noi. Un altro esempio di professionalità è il nostro capitano, Simeoni, che da nove anni è con noi. Nonostante l’età, è un punto di riferimento per tutti, trasmettendo umiltà, impegno e responsabilità a ogni giovane che arriva. È davvero un leader, dentro e fuori dal campo“.

“L’ho corteggiato come con una ragazza”

Una salvezza che non passa dai singoli ma da un intero gruppo di lavoro: dalla società ai giocatori. “Una miscela di giocatori con esperienza e giovani promesse del calcio. Il giusto mix che abbiamo deciso di fare in estate. Confermare 8/9 ragazzi che hanno vinto il campionato di Serie D. Questi ragazzi sono cresciuti in maniera esponenziale. Proietto oggi è un centrocampista affermato che tante società di C ci invidiano“. Tra certezze e partenze. Il ds Cangi si sofferma anche sulla cessione di Boccadamo alla Virtus Entella: “Il calcio ha una memoria a breve termine e si vede sempre l’ultima partita o periodo. Boccadamo l’abbiamo preso lo scorso anno in Serie D. Era assurdo per me pensare che venisse alla Pianese ma non perchè voglio sminuire ma da Taranto a Piancastagnaio ci sono altre squadre che possono pensare a Boccadamo. L’ho corteggiato un mese e mezzo come una bella ragazza dicendogli che l’anno prima avevamo fatto i playoff di D e volevamo conquistare l’obiettivo. A fine agosto ci ha dato fiducia. Si è dimostrato uno dei migliori esterni che è stato attenzionato dalla Virtus Entella. Noi abbiamo fatto una bella plusvalenza“.

Ma non solo Boccadamo. A gennaio è andato via anche Moses Odjer centrocampista che ha trovato tanta stabilità. “Per noi aveva tanta esperienza per fare da collage. Quando anche il ragazzo è venuto da noi per chiederci di andare, ci siamo resi conto chi avevamo in casa o potevamo andare a prendere. Noi avevamo Frey, Da Pozzo, Nico e Boccadamo come esterni. Da Pozzo lo scorso anno c’è stato un grande corteggiamento dalla finale playout dello scorso anno tra Recanatese e Vis Pesaro. È un giocatore che sapevamo che poteva fare questa categoria e farla alla grande. Sono contento anche per lui“.

“La Serie C è cambiata”

Un commento anche sulla sua esperienza in Lega Pro: “La Serie C è cambiata, e con essa anche la mia esperienza. Un tempo giocavo in campo, poi ho vissuto il percorso dalla Serie D, vincendo il campionato, e ora mi ritrovo come direttore in un mondo di professionisti. Ho vissuto il professionismo da una prospettiva diversa, e nel nostro caso, alla Pianese, abbiamo fatto scelte oculate, rispettando il budget e l’investimento che la società ha deciso di fare. Il presidente è un eroe che investe nel calcio, e sono orgoglioso di ciò che abbiamo costruito. Tuttavia, credo che servano più incentivi e maggiori entrate per le piccole realtà, come la nostra, che spesso faticano a sopravvivere. Le difficoltà economiche sono reali e le riforme sono necessarie per evitare distorsioni nei campionati (come nel caso di Taranto e Turris) e supportare le società. Nonostante tutto, sono felice di aver potuto regalare al nostro presidente, che ha dedicato una vita a questa passione, la Serie C, proprio alla soglia dei suoi 82 anni. E se saremo bravi, chissà, magari anche qualche partita nei playoff“.

La mia carriera da calciatore è stata un’avventura emozionante, passando per piazze storiche come Verona, Ancona, Perugia e Cremona, con vittorie a Gallipoli e Arezzo. Il calcio mi ha regalato sogni e passioni, ma con il tempo ho capito che il ruolo di direttore sportivo è un’altra realtà. Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi professionisti, come Sabatini e Sogliano, e allenatori come Capuano e Giannini, vivendo momenti di grande emozione negli spogliatoi. Il calcio è bello perché, anche dopo una sconfitta, si riparte sempre, con la possibilità di migliorarsi. A tutti i ragazzi dico che il calcio è una fortuna, una carriera breve ma che regala emozioni e ricordi che dureranno tutta la vita“. Dal Gallipoli dei miracoli alla Pianese, realtà che sta vivendo momenti straordinari: “A Gallipoli c’era un presidente eccezionale, e la società era forte sotto ogni aspetto. Anche noi abbiamo compiuto un’impresa lì, partendo tra le prime 3-4, ma riuscendo comunque a sorprendere. Se la Pianese riuscisse a mantenere la zona playoff, sarebbe davvero un premio meritato per i ragazzi e per tutta la società. Giocarsi ogni partita da lì in poi con la miglior formazione, senza pressioni, cercando di mettere in difficoltà ogni avversario, sarebbe un grande traguardo. Passare 2-3 turni sarebbe già un risultato importante che darebbe il giusto riconoscimento al lavoro di tutti: mio, della società, dei ragazzi e dello staff. Ogni giorno, tutti danno il massimo per il bene della Pianese“.