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Lavoro, sacrificio e sogni: una realtà chiamata Pianese

Il presidente della Lega, Marani, insieme al presidente della Pianese / Credit: US Pianese / www.lacasadic.com

Il presidente della Lega, Marani, insieme al presidente della Pianese / Credit: US Pianese / www.lacasadic.com

La squadra toscana è reduce dal pareggio per 1-1 contro la SPAL, quinto risultato utile consecutivo. 

Costanza, umiltà, lotta su ogni pallone. La Pianese continua a sognare grazie all’1-1 finale maturato nella gara infrasettimanale contro la SPAL, quinto risultato utile consecutivo e ottavo posto in classifica in piena zona playoff.

“Il nostro obiettivo resta la salvezza, anche ai playout”, un pensiero fisso quello di Fabio Prosperi, che la Serie C la consce bene, anche se in fondo c’è già una forte consapevolezza: qui non molla proprio nessuno.

E allora non basta più pensare ai pronostici iniziali, alle possibili difficoltà, perchè la Pianese ha fame ma anche ambizione, è giovane ma ha già una grande voglia di ritagliarsi un piccolo spazio di storia anche in questa categoria. Non più di passaggio, ma per restarci il più a lungo possibile. A ogni costo.

Alla base, però, c’è il piccolo miracolo di una comunità ai piedi del Monte Amiata, al confine con il Lazio ma con il cuore rigorosamente toscano. La guida, ovviamente, porta il nome di un pianese verace e profondamente legato alle proprie radici: Romeo Sani.

Origini

Ventuno chilometri, la distanza che separa questo piccolo comune di 3898 anime (il più piccolo tra i professionisti) da un luogo che ha segnato l’inizio di una storia gigantesca: Diego Armando Maradona e il Napoli. Il posto è Castel del Piano, la data ci riporta al 2 agosto 1984, ed è proprio tra quei borghi toscani che “El Pibe de Oro” fa il suo debutto con la sua amata maglia azzurra. Legami, origini e calcio, anche nella vita semplice e tranquilla di una comunità.

Il simbolo di questa Pianese è, invece, Maurizio Sani, che proprio a un anno di distanza da quel 1984 fonda insieme ad altri due soci “Stosa Cucine”. Tutto parte da Piancastagnaio, da una semplice falegnameria e da una grande intuizione. Una storia fatta di semplicità, passione e lavoro, iniziata da casa e arrivata praticamente in tutto il mondo. E poi il coraggio, tanto coraggio, nella vita come nel calcio, fattore che il presidente Sani ha sempre avuto ben saldo nella propria mente. Nessuna paura, anche quando bisogna lottare con i ‘grandi’, ma solo tanta voglia di regalarsi un piccolo/grande sogno. La nuova scommessa, intanto, si chiama Pianese. 

Guglielmo Mignani esulta dopo un goal / Credit: US Pianese / www.lacasadic.com
Guglielmo Mignani esulta dopo un goal / Credit: US Pianese / www.lacasadic.com

Presente

Gli attuali protagonisti sono, invece, un gruppo di ragazzi guidati da un allenatore che ama questo sport più di ogni altra cosa: Fabio Prosperi. Cresciuto con il calcio già da piccolo, sulle orme di papà Edmondo, è riuscito a regalare e regalarsi una promozione in Serie C, e nel frattempo ha già posto le basi per cercare di superare indenni le difficoltà.

I goal portano, intanto, al nome di un giovane talento nato a pochi passi da Piancastagnaio, che con Siena e il Siena ha un legame profondo e unico. Guglielmo Mignani lotta, segna, senza fare alcuna differenza tra una maglia da titolare o la panchina. Il pensiero è rivolto a un solo obiettivo. Vincere, ma farlo tutti insieme. Uno dei tanti simboli di una squadra operaia ma che, in realtà, ha la consapevolezza e l’ambizione di voler stare al tavolo con le ‘grandi’.