Terzo posto in classifica nel girone C. 34 punti a -1 dalla Casertana e a -8 dalla Juve Stabia capolista, complice la sconfitta contro i campani proprio nell’ultimo turno prima della sosta. Il 2023 del Picerno è stato però una favola, un vero miracolo sportivo. Da quasi intrusa per la lotta promozione, a realtà ormai consolidata. Sulla scia di altri miracoli calcistici come il Chievo di Del Neri o il Cittadella vicino alla promozione in A. Il 2024 se lo augurano ancora meglio da quelle parti, in primis lo auspica il direttore generale Greco. Il vero artefice dietro questa squadra che sta stupendo tutti. Il dirigente ha parlato nel corso di una conferenza stampa di bilancio di fine anno.
I risultati del Picerno non stupiscono. Anzi nessuno si meraviglia più della posizione attuale in alta classifica o del campionato fino a ora disputato. Un fatto che non può che lasciare soddisfatto il direttore generale Greco: “Il presidente mi ha affidato la gestione di questa società e lo ringrazio per la fiducia che ha nei miei confronti. Me lo dimostra quotidianamente, lasciandomi lavorare in piena autonomia. Non si è mai intromesso nelle decisioni che ho preso, sia per quanto riguarda la scelta dell’allenatore, sia per la costruzione della rosa. Mi ha sempre chiesto se avessi bisogno di soldi in più per operare sul mercato, ma sono sempre bastati quelli che avevamo per riuscire a gestire tutto. Non è con gli investimenti economici fatti sulla rosa che si ottengono i risultati, lo ripeto. Quest’anno state vedendo come parecchie società che hanno speso tanto non stanno ottenendo i risultati sportivi che magari si immaginavano. Bisogna saper spendere bene, scegliere bene le persone che porti all’interno del tuo gruppo. Io personalmente guardo prima l’aspetto umano di quello tecnico e professionale.”
L’orgoglio ricordando da dove è cominciato tutto è ben chiaro dalle parole del direttore: “L’inizio di questo progetto è partito dalle macerie di questa società. Tutti i club hanno i bilanci in perdita, nessuno in Italia e all’estero ha un bilancio in positivo. Sfido chiunque portandomi i dati. Il Picerno invece lo ha, perchè da quando abbiamo iniziato la nostra gestione i conti sono in perfetto ordine. Ci portiamo solo delle perdite dalla passata proprietà, come il pagamento dell’iva dal 2014 al 2018. L’utilizzo dello stadio di Potenza pari a 235mila euro sono soldi usciti che non recupereremo più. La retrocessione decretata dal tribunale federale ha causato danni economici perchè ci sono stati dei risarcimenti da dover riconoscere ai calciatori, delle spese legali da affrontare. Queste sono tutte perdite che possono essere sistemate solo con le plusvalenze. Il Picerno ha fatto la sua prima plusvalenza importante proprio quest’anno, con la vendita di Kouda. Non so se a gennaio, ma nei prossimi mesi ci saranno ulteriori operazioni come questa. Questo decreta la bontà del lavoro che viene fatto.”
Una realtà ormai importante in Serie C, con esempi illustri da seguire come modello: “Avevamo tanti problemi alle spalle che piano piano stiamo mettendo a posto. Noi facevamo fatica anche a prendere le case in affitto a Picerno, così come si faceva fatica a portare calciatori in una realtà sconosciuta. Oggi il mio telefono squilla in continuazione, ci sono procuratori importanti che chiamano per proporre giocatori di un certo tipo. Questo è frutto del lavoro che è stato fatto e che ci ha portato a far diventare questa squadra una realtà consolidata. Non siamo più la rivelazione, ma una realtà a ora importante nel calcio professionistico. Quando ho accettato dal presidente questo compito, la Serie D non l’avevo mai fatta e mi spaventava. Abbiamo ottenuto dei risultati importanti ma io dentro di me porto un sogno: portare questa società il più in alto possibile e di farla diventare la favola del calcio italiano. Un po’ come il Chievo degli anni 2000 o come il Cittadella, una delle squadre che spende meno in Serie B. Piccole realtà che con poco e con una gestione oculata spendono bene e si giocano magari la finale playoff per andare in A. Quelli sono gli esempi per il mio Picerno.”
Sposare un progetto e crederci fino in fondo. Questo è quello che ha fatto Greco, anche a fronte di offerte di un certo tipo. Perchè non esiste squadra oggi per lui più importante del Picerno: “Mi sono arrivate delle proposte importanti sia lo scorso anno che questo. Offerte anche in categorie superiori. Ho sempre detto però che il Picerno oggi per me è come il Real Madrid, non c’è società migliore nella quale io possa lavorare. Qui posso farlo in piena autonomia, come un dirigente dovrebbe lavorare. Non è importante farlo in Serie A, è importante farlo da Serie A. Ho un sogno che coltivo dentro di me, sono una persona molto ambiziosa. Nella mia vita non sono abituato a parlare ma a fare i fatti. La mia storia lo dice. Con la mia testardaggine e l’aiuto di tutti i miei collaboratori spero di trattenere il nostro allenatore Longo il più possibile perchè sono convinto che insieme possiamo toglierci delle grandi soddisfazioni. Possiamo far parlare ancora di più di noi, convinto sempre che quel sogno lo riuscirò a realizzare.”
Un anno magico per il Picerno. Con tanti momenti da ricordare, alcuni in particolare: “Una delle immagini più belle del 2023 è la partenza per il ritiro di quest’estate. Una delle mie più grandi soddisfazioni è stata dare a Longo la rosa completa per poter lavorare o convincere Murano a venire a Picerno. Ma anche far firmare all’allenatore il rinnovo per continuare il nostro progetto. Ce ne sono state tante. Quella forse più speciale è aver creato un gruppo di ragazzi splendidi, dal magazziniere a tutti quanti. Sono riuscito a mettere insieme una squadra visibile e invisibile di persone perbene che lavorano con grande entusiasmo e passione. Insieme riusciremo a toglierci tante soddisfazioni. Con l’augurio che il 2024 sia una continuazione dell’anno appena passato, perchè è stato veramente straordinario e non vogliamo fermare il nostro percorso.”
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