La stagione del Picerno sotto la guida di Antonio Palo non è iniziata nel migliore dei modi. La sconfitta per 4-1 in Coppa Italia contro il Palermo e gli appena 16 punti nelle prime 14 giornate hanno spinto il club alla svolta in panchina. Da lì ecco Leonardo Colucci, l’uomo scelto dalla dirigenza per risolvere i propri problemi.
Con quest’ultimo la musica cambia eccome. Nessuna rivoluzione tattica, solo tanto lavoro. Così arrivano 20 risultati utili su 23, con 11 vittorie e 9 pareggi. Abbastanza per trovarsi in lotta per i playoff quando alla fine della stagione mancano appena 90′. La classifica attuale dice ottavo posto a 49 punti, come Foggia e Turris (e due sole lunghezze di ritardo dal Monterosi settimo). A dare un contributo importante è stato anche l’attaccante brasiliano Reginaldo Ferreira da Silva, vero punto di riferimento in avanti.
“Io sono qui per cercare di giocare il più possibile, di passare un po’ della mia esperienza ai giovani che ci sono. Sto cercando di dare il massimo ogni giorno, ogni partita e ogni allenamento per far sì che questa società, il Picerno, possa arrivare in alto”. Così si era presentato Reginaldo, con la stessa voglia di un ragazzino nonostante l’età. E Colucci fa bene a puntare sul brasiliano e sulla sua versatilità, che toglie punti di riferimento alle difese avversarie. A sua volta l’attaccante ne ripaga la fiducia con sette gol importanti, con giocate che hanno illuminato i tifosi, e ritrovando una forma che non è riuscito a mostrare la scorsa stagione a Catania. In più con le oltre 150 partite in serie A fra Fiorentina, Parma e Siena, ha trasmesso al Picerno e ai suoi giocatori lo spirito vincente necessario alla squadra soprattutto in prospettiva playoff. Un déjà-vu, come ai tempi di Firenze. Post-Calciopoli: i viola partirono con 11 punti di penalizzazione, arrivando comunque in Coppa Uefa. Dalla lotta salvezza ai piani alti della classifica. Reginaldo l’ha fatto ancora una volta.
Dopo la stagione sfortunata di Colucci a Ravenna, conclusa con la retrocessione della squadra giallorossa, e le partite sottotono di Reginaldo a Catania, i due si sono incontrati e hanno reagito insieme. L’uno sembra aver dato all’altro ciò che mancava l’anno prima: da Colucci ecco la la grinta e l’ordine, da Reginaldo i gol. Un sodalizio del genere fa sicuramente bene al Picerno, che sogna i playoff.
Di Agostino Pappalardo
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