Inside Picerno, una piccola realtà che sogna in grande
Una favola di… appena cinquemila abitanti! Picerno, piccolo comune della provincia di Potenza, sogna, però, in grande: merito del ‘mecenatismo’ del presidente Donato Curcio e di una squadra che, dopo un inizio difficile, ha davvero sorpreso tutti: ora si trova al settimo posto del girone C di Serie C con 27 punti in 20 partite, in pienissima zona playoff.
Come ogni favola che si rispetti, anche in questo caso c’è un protagonista ‘buono’: lo ‘zio d’America’, il presidente Donato Curcio. A soli 19 anni, Curcio lasciò Picerno per cercare fortuna altrove. Erano gli anni ’60 e molti nostri connazionali decidevano di lasciare il ‘Belpaese’ in cerca di nuove opportunità all’estero. Prima in Inghilterra, poi in Francia, dove lavorò in un’officina e in Svizzera, da ultimo, gli Stati Uniti. Si conclude a Buffalo (dove oggi risiede), il ‘giro del mondo’ di Donato Curcio. Qui, realizza un’azienda che si occupa di progettazione e produzione di macchine per decorare prodotti in plastica tramite stampa a caldo. L’azienda a poco a poco diventa un punto di riferimento nel settore, una multinazionale con più di cinquanta punti di rappresentanza nel mondo.
Donato, rimasto sempre legatissimo alla sua terra d’origine, decide così – da buon mecenate e grande sognatore – di investire parte delle sue fortune per regalare un sogno – calcistico – ai suoi concittadini. Nel 2007 dona circa 1 milione di euro per realizzare il nuovo stadio a Picerno, che porta il suo nome. E, nel 2019, all’esito di cospicui investimenti porta l’Az Picerno – per la prima volta nella sua storia – tra i pro.
Vita, calcio, buoni sentimenti, riconoscenza. C’è tutto nella splendida storia d’amore che lega Donato Curcio a Picerno. C’è, soprattutto, una grande lezione di umanità: mai dimenticarsi le proprie origini.
Il Picerno oggi, club-modello in Serie C
Progettualità e chirurgica programmazione. Dopo la ‘dolorosa’ retrocessione della stagione 2019-2020, il Picerno è andato sempre in crescendo: riammissione in C nell’estate 2021 (dopo aver vinto i playoff di Serie D), decimo posto e playoff la scorsa stagione, ancora meglio in questa prima parte di season 22-23. I primi mesi, per la verità, non sono stati affatto facili: i risultati che non arrivavano, una situazione di classifica precaria, molte incertezze dopo i tanti cambiamenti estivi. Eppure, la forza della società, del dg Vincenzo Greco, di tener fede al progetto tecnico con la conferma di Emilio Longo in panchina, alla fine ha dato – eccome – i suoi frutti. Merito di Greco e dei suoi più stretti collaboratori che – e in questo caso, non è davvero una frase fatta – punta sugli uomini prima che sui calciatori.
Dalla vittoria contro il Taranto dello scorso 6 novembre, infatti, il Picerno ha inanellato una serie di otto risultati utili consecutivi (con vittorie pesanti come quella all’Adriatico di Pescara), interrotta solo – nell’ultimo turno – dalla sconfitta 0-1 contro la ‘corazzata’ Catanzaro. Pienissima zona playoff e una non minor soddisfazione nel vedere tanti giovani valorizzati: il centrocampista classe ’02 Rachid Kouda, il pari ruolo classe ’00 Antonio De Cristofaro e il terzino destro Gabriele Pagliai, anche lui ’02, solo per citarne alcuni. La forza delle idee. Con il penultimo budget della Serie C nel mercato estivo. D’altronde, più che i soldi servono le idee, serve sognare. E Picerno non vuole, affatto, smettere di farlo. A partire dal suo presidente, il ‘sognatore’ Donato Curcio.