Come l’idolo Julio Cesar: Pietro Perina, il pararigori della Turris
La favola Turris continua a stupire. Nel successo di domenica scorsa a Viterbo contro il Monterosi il portiere Pietro Perina è stato protagonista parando il terzo rigore di stagione sui quattro con cui ha dovuto fare i conti.
Chi è Pietro Perina?
Classe 1992, il portiere di Andria ha mosso i suoi primi passi nel Bari, diventando titolare nella squadra primavera nella stagione 2011/2012. Dopodiché inizia la sua trafila nel girone C della Lega Pro, indossando le casacche di Martina Calcio, Melfi e Cosenza. Unica parentesi lontana dal girone meridionale è quella del 2018, quando sposa il progetto Sanbenedettese nel Girone B. La svolta arriva la stagione successiva: richiamato dal Cosenza per fare il secondo in B, Perina esordisce alla tredicesima giornata contro il Crotone mantenendo la porta inviolata. Da quel momento non esce più dai pali della squadra calabrese e colleziona 23 presenze e 32 in quella successiva. Nel 2020 passa al Vicenza, sempre in B, dove colleziona dieci presenze facendo il secondo di Matteo Grandi.
Il feeling con i rigori
Con Julio Cesar come idolo, Perina emula il campione brasiliano guadagnandosi la nomea del “pararigori“. Sono 52 i rigori avuti contro e 17 quelli neutralizzati. Ma è quest’anno dove il portiere sta dando il meglio di sé. Sui 4 rigori fischiati contro la squadra di Torre del Greco, tre sono stati neutralizzati dal portiere di Andria contro Monopoli, Latina e Monterosi appunto. L’unico che è riuscito a batterlo è stato l’attaccante più in forma del girone, cioè Luca Moro, nella vittoria per 3-4 della Turris a Catania.
Le vittime di Perina
Sono tanti i nomi noti che si sono fatti ipnotizzare dall’ex Vicenza. Spuntano su tutti: Moscardelli, Iemmello, Di Carmine e Mancuso. Calciatori che hanno calpestato regolarmente anche i campi di Serie A ma che si sono dovuti arrendere ai riflessi del pararigori. I primi due risalgono ai tempi del Cosenza, mentre per gli ultimi due si torna alle stagioni rispettivamente con Melfi e Vicenza. Oltre loro troviamo i nomi di Ciofani e Galano (anche loro ipnotizzati ai tempi del Cosenza) . Fino ad arrivare a Alessandro Polidori.
A cura di Michele Massa