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“Preferisco partire dal basso”: Sarri e quell’aneddoto con Icardi: alla scoperta di Piu, “Re” della Pro Patria

Pro Patria esultanza

“Prima il dovere e poi il piacere”. No, non è una madre che rimprovera il proprio figlio. È una formula, da scrivere sul libro di una vita. Quella di Alessandro Piu. Gli amici, il mare, il vino e la passione viscerale per il calcio. Fin da bambino, sotto casa coi suoi coetanei. Come tutti, del resto. Nato a Udine, professione “stare in zona d’attacco”, più che fare l’attaccante. La sua duttilità è talmente varia, che ci piace definirlo “padrone” di una zolla del campo. Quella offensiva. Che sia seconda punta, esterno o punta centrale, esiste comunque un solo concetto dal quale non si può prescindere: fare gol. Dalla teoria, alla pratica. Ieri il 26enne ha segnato la rete che ha sancito la vittoria contro il Mantova. E che ha regalato altri tre punti alla Pro Patria. tre ogni settimana. Fanno 6. Sognare in grande, si può.

Piu tra i grandi: Sarri, lo scambio di maglia con Icardi e l’Italia con Berardi e Bernardeschi

Sbarbato, con gli occhi vispi di chi insegue un sogno. I primi calci ad un pallone sotto casa, con gli amici di sempre e con la voglia di non staccarsi mai da quel giocattolo che rotola. Nemmeno quando la cena è pronta. Qualcuno, poi, si ferma. Non lui, che invece ha continuato a correre veloce. “Preferisco partire dal basso e arrivare in alto”, raccotava in un‘intervista esclusiva a La Casa di C. Uomo di valori, prima ancora che calciatore. Cresciuto nell’Empoli calcisticamente, ha fatto tutta la trafila con il club toscano fino all’esordio in Serie A nel 2015. Un’esperienza unica, alla corte di Sarri. un anno prima in campo con Zielinski, Maccarone e Mario Rui. Era il grande Empoli appena promosso dalla Serie B. “Era Maniacale con la linea difensiva – dichiarò Piu a La Casa di C -. Gli allenamenti con lui però erano divertenti. Duravano poco, massima intensità. Ricordo che in ritiro usava sempre la stessa tuta. E quante sigarette in campo”.

pro patria

Nella stagione 2014-2015 sente il profumo del campo ma non reiesce ad esordire nella massima serie. L’anno dopo, con Giampaolo, la musica cambia. “L’esatto opposto, molto taciturno ma quanto ne sapeva…”, parlava così del “Maestro”. Poi l’esordio, una data scolpita nel suo cuore: il 24 settembre del 2015. “Avevo capito tutto già un giorno prima quando partecipai alle palle inattive. A volte mi ripeto “C***o ho giocato in Serie A”. 10 presenze, nessun gol ma tanti ricordi nella sua valigia piena di emozioni. Uno di questi, lo scambio di maglia con Icardi: “Pensavo: ‘che gli importerà mai della mia maglietta’. E invece la scambiò con me a fine partita e la indossò al posto della sua”. Nel mezzo anche il diploma in Elettronica e l’Under 21 insieme a Bernardeschi, Berardi, Romagnoli e Donnarumma. Una comitiva mica male, da cui imparare

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L’ultima danza prima della Serie C. E un sogno: tornare in A 

The lasta dance, “l’ultima danza”, si chiama ancora Empoli. Nel 2018, dopo un anno allo Spezia, Piu vince la Serie B insieme a Caputo, Di Lorenzo e Krunic. In quella stagione ben 13 gettoni impreziositi da 1 rete. Poi il Carpi, ancora in serie cadetta (14 presenze e 1 gol) e un passo indietro verso la Serie C. Prima con la maglia dell’Arezzo, con cui mette in bacheca 43 presenze e 3 reti tra il 2019 e il 2021, e poi con quella della Pro Patria. Il sogno? Tornare in Serie A. A 26 anni, niente è ancora precluco. Basta crederci. Nel frattempo, si gode la famiglia, gli amici, e anche il suo primo gol in stagione contro il Mantova.

A cura di Manuele Nasca