Poluzzi e l’imbattibile Sudtirol: “Per noi è uno stimolo. Javorcic? Un martello”
Primi nella classifica del girone A e con in porta il portiere più in forma d’Europa: Giacomo Poluzzi. Il Sudtirol vuole la Serie B ma intende anche continuare la sua striscia di imbattibilità in una stagione di Serie C che lo vede protagonista. Protagonista come il suo numero uno, che finora in 28 partite ha subito soltanto 6 gol.
Nella nostra intervista, realizzata in diretta su Facebook con Gianluca Di Marzio, Poluzzi però spiega che una ‘ricetta’ per l’imbattibilità in realtà… non c’è. “Sono una serie di circostanze. Il modo di giocare ci dà una grossa mano. Il percorso con il nuovo allenatore anche ci ha portato a ricercare questa solidità in allenamento. Proviamo ogni giorno di lavoraci su. Sono numeri veramente bassi, abbinati a situazioni favorevoli. Come dice il detto, ‘la fortuna aiuta gli audaci’ e qualcosa come collettivo ce lo siamo meritati”.
Il passato alla Spal e il presente al Sudtirol
“La Spal? Dell’esordio in A ricordo che eravamo a Verona contro il Chievo, vincevamo 4-0 ed eravamo aritmeticamente salvi. Gli ultimi 4/5 minuti Semplici e Viviano mi hanno regalato quella bella emozione. Al di là di quei 5 minuti simbolici è stata la soddisfazione di un percorso fatto, in una piazza così bella e passionale. Averlo fatto con quei colori è stata una bella soddisfazione.
Qui al Sudtirol cerchiamo di fare un percorso e di concentrarci il più possibile su di noi, senza pensare ai risultati delle altre, in questo caso il Padova secondo. Proviamo a fare il massimo ogni volta e stiamo facendo un percorso importante. Noi imbattuti? Sta diventando uno stimolo la voglia di mantenere questa imbattibilità. Non la viviamo come un peso o un’ossessione. E’ diventato il traino per cercare di continuare così il più a lungo possibile”.
Poluzzi: “Sudtirol, che crescita! E Javorcic…”
“In porta mi sento sempre solo immerso nei miei sentimenti e nei pensieri della gara che sicuramente non sono gli stessi degli altri compagni di movimento. In questi 25 anni di storia il Sudtirol ha creato le basi e ha investito nelle strutture, con un centro sportivo all’avanguardia, uno stadio che sarà ultimato. E da qualche anno hanno iniziato a investire sulla squadra. Credo che questo processo a piccoli passi ci sia stata una crescita esponenziale. Partendo anche dall’acquisto di giocatori funzionali al progetto. Il Sudtirol è stato anche un buon trampolino di lancio per allenatori e giocatori. Javorcic? Ci ha dato mentalità e conoscenza di gioco. Lavora tantissimo con il suo staff. E’ un martello, non permette cali di tensione nemmeno nell’allenamento post gara. Tutto questo ha portato il Sudtirol dove è oggi.
Il mio idolo? Sono nato nel mito di Buffon e spero sempre che non finisca mai di giocare. Vederlo è sempre bello. Non guardo tanto il calcio estero, quindi parlo della Serie A e mi piace molto Maignan. Come personalità, come impostazione il contributo che sta dando alla squadra è un modello che sto cercando di guardare. Provo a rubargli qualcosa”.
Poluzzi, il Sudtirol e l’obiettivo Serie B
“E’ una piazza più tranquilla rispetto ad altre. Si viene da una cultura di sport diversa. Ma cerchiamo di far appassionare più persone possibili al calcio e a noi. Abbiamo dei tifosi che però ci seguono sempre anche in trasferta e speriamo di riuscire a coinvolgere sempre più gente. C’è Silvia, una super tifosa. Viene sempre a vedere le partite in casa e ci aspetta alla fine di ogni partita per salutarci tutti, uno ad uno. Se dovessimo raggiungere la B sarà felicissima. Abbiamo fatto finora un percorso molto lineare. Ci stiamo impegnando tanto ogni giorno. Abbiamo una rosa e uno staff tecnico di valore, tutto questo ha contribuito a creare un percorso importante. C’è una bella coesione tra di noi”.