Il 2022 è iniziato nel peggiore dei modi, con una roboante sconfitta casalinga contro l’Ancona Matelica. Poi qualcosa è cambiato, nel Pontedera di Ivan Maraia. Due pareggi e una convincente vittoria nell’ultimo turno contro l’Imolese per ritornare ad alzare la testa e guardare con fiducia alle prossime gare. Partita con l’obiettivo della salvezza, la formazione toscana si trova ora addirittura ad una sola lunghezza dai playoff, dopo aver staccato di 6 punti le posizioni più calde dei playout. Con spensieratezza ed entusiasmo, la truppa di Maraia può ambire a divertirsi e a togliersi anche qualche soddisfazione.
Il Pontedera è tra le formazioni più giovani del Girone B di Serie C, con un’età media intorno ai 23 anni. L’ossatura della squadra, però, si poggia sull’esperienza di alcuni interpreti che si stanno rivelando fin qui fondamentali con le loro prestazioni. Da Espeche (’85) e Bakayoko (’92) nel pacchetto arretrato, passando per Foglia (’89) e Caponi (’88) a centrocampo, arrivando a Simone Magnaghi (’93), vero e proprio finalizzatore e goleador dei toscani. Il centravanti di scuola Atalanta, ed ex Sudtirol e Pordenone si sta dimostrando l’uomo in più per il Pontedera. Ha fin qui segnato 14 gol in 23 partite ed è l’attuale capocannoniere del Girone B. Numeri veramente importanti, a maggior ragione se li andiamo ulteriormente a snocciolare. Quando infatti l’attaccante classe ’93 ha gonfiato la rete, cioè in ben 12 partite, il Pontedera ha perso soltanto due volte. Questo significa che, ogni qualvolta Magnaghi segna un gol, i toscani hanno buonissime probabilità di portare a casa almeno 1 punto.
“L’atteggiamento deve essere sempre propositivo, mentalmente bisogna rimanere in partita“, questo è il credo dell’allenatore del Pontedera, ma non solo. Tra le chiavi tattiche di Ivan Maraia c’è il ricorso continuo ad un gioco molto verticale. Pochi fraseggi in orizzontale e ricerca insistente della profondità. Specie nell’ultima gara contro l’Imolese, valevole per la 25^ giornata, i centrocampisti dai piedi educatissimi come Foglia e Barba hanno confezionato in più occasioni palloni al bacio per i tagli in verticale degli atletici Mutton e Benedetti.
L’idea di profondità cambia quando in campo c’è Magnaghi, attaccante molto forte fisicamente e quindi più abile a ricevere la sfera sulla figura piuttosto che in campo aperto. L’atteggiamento, però resta lo stesso: andare il più velocemente possibile dalle parti della difesa avversaria per creare occasioni di gol.
Il Pontedera di Maraia, partito con più modesti obiettivi, può ora giocare sulle ali della spensieratezza, provando anche a sognare qualcosa di più, con un piazzamento ai playoff che ora è davvero a portata di mano.
A cura di Tommaso Ferrarello
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