Da Udine a Pontedera sognando Sanchez, Ianesi: “Punto sempre al massimo”
L’attaccante è intervenuto a LaCasadiC.com tra passato con l’Udinese, presente e nuovi obiettivi da raggiungere.
Talento, emozioni semplici e sogni da realizzare. Il percorso di Simone Ianesi è fatto di questo, e tanto altro, tra il presente con il Pontedera e un futuro tutto da scrivere.
Un rapporto con il calcio nato in famiglia: “Da me sono tutti sportivi, mio papà è stato il primo a indirizzarmi verso questo sport. Ma ho iniziato ad avvicinarmi realmente al calcio andando a vedere le partite di mio fratello”. E quelle giornate trascorse a correre dietro a un pallone: “Avevamo una porta da calcio sotto casa e passavamo ore intere a sfidarci, ci fermavamo solo per pranzare“.
Per strada come su un campo da calcio, in testa un unico obiettivo possibile: diventare un calciatore. E poi la prima grande realtà, l’Udinese: “Sono entrato nel settore giovanile a otto anni e ci son rimasto fino ai diciannove, per me è come una seconda casa. Un percorso lungo che mi ha portato fino agli allenamenti, e alle prime convocazioni, con la prima squadra”.
Un viaggio partito da Udine, osservando i propri idoli da vicino. Gol importanti e crescita costante ma, custodite in un cassetto, ci sono ancora tutte le piccole aspettative coltivate fin da bambino.
Gli allenamenti con de Paul e i consigli di Nestorovski
Una vita a tinte bianconere, prima del Pontedera, tra lampi di classe a ritmo argentino e consigli dei più esperti: “Durante gli allenamenti con la prima squadra guardavo de Paul, faceva cose incredibili. Per me è un giocatore di altra categoria. E poi ricordo Pereyra e Deulofeu, che prendevo come punto di riferimento perché abbiamo caratteristiche simili. Parlavo tanto anche con Nestorovski, da attaccante mi dava suggerimenti per migliorare”.
Esperienze che scandiscono il tempo e i rapporti, fin da piccoli: “Durante gli anni trascorsi nel settore giovanile dell’Udinese ho legato tanto con Nicolò Cudrig, lui ora è alla Juventus Next Gen ma ci vediamo spesso quando abbiamo un momento libero“. E gli idoli? Visti in TV ma anche dal vivo: “Il primo calciatore di cui mi sono innamorato è stato Ronaldinho, poi ho conosciuto il talento di Alexis Sanchez. Avevo l’abbonamento allo stadio per andare a vederlo dal vivo, sono contento che sia tornato a Udine”.
“Pontedera la mia isola felice”
Crescita e voglia di emergere, passaggi che da Udine lo portano verso una nuova tappa, Pontedera: “Ho trovato un ambiente sereno, la nostra forza è il gruppo. Non ne ho mai trovato uno così, ho legato tanto con Mattia Pretato. Da queste cose si capisce perché poi ogni anno arrivano risultati importanti, vogliamo fare bene anche durante questa stagione magari provando a centrare una nuova qualificazione ai playoff”. Mentalità e fame, due caratteristiche imprescindibili per Simone: “A livello personale vorrei fare qualche gol in più, senza avere lo stesso rimorso dello scorso anno. Cercherò di sfruttare al meglio le occasioni che mi capiteranno, punto sempre al massimo”.
Fuori dal campo invece: “Mi piace il tennis, seguo Jannik Sinner. A livello caratteriale è vicino al mio modo di pensare“. Semplicità, come da piccolo durante le giornate trascorse per le strade di Udine: “Non vedo l’ora di rivedere Sanchez dal vivo, alla prima occasione utile farò di tutto per andare allo stadio o a un allenamento, voglio una foto con lui”. Tra presente e futuro con la stessa voglia di chi, in realtà, non ha mai smesso di sognare.