Il doping, gli infortuni e ora la ripartenza con il Pordenone: la complicata storia di Andreoni
A Cristian Andreoni è successo un po’ di tutto. È passato dagli inizi col Milan a una carriera da conquistarsi passo dopo passo. Dal sogno della Serie B allo sconforto della squalifica, dalla ripresa agli infortuni e ora, grazie alla chiamata del Pordenone, c’è in ballo per lui una nuova occasione di ripartenza. In Friuli Andreoni ci torna, stavolta però a titolo definitivo, dopo un prestito di 6 mesi dal Bari, dove ha raccolto 11 presenze. Il giusto per convincere i ramarri a scommettere ancora su di lui.
La carriera di Andreoni
Classe 1992, il milanese Andreoni parte proprio dal Milan la sua carriera. È un laterale destro di grande corsa, tanti polmoni e altrettanta dedizione e duttilità, visto che può giocare anche a sinistra. Il calcio gli ha dato tanto ma gli ha anche tolto. La sua esperienza è quella di un veterano, nonostante l’età non ancora troppo avanzata. Inizia a fare sul serio al Pontisola, in D, poi il debutto tra i professionisti nella Pro Patria, tra il 2012 ed il 2014 e il passaggio alla Reggiana. Due anni ad alti livelli poi l’incubo doping che mette la sua carriera in bilico. La ripresa con un’esperienza breve al Lugano e il rientro in Italia tra Bassano Virtus e Vicenza. Quindi la grande occasione della B con l’Ascoli, una chance presa al volo e sfruttata al meglio con due salvezze e un ottimo contributo in campo. La chiamata del Bari e la sfortuna che continua a colpire la sua carriera, sotto forma di infortuni. È solo al Pordenone che riesce a ritrovare un po’ di continuità, l’obiettivo anche della sua prossima stagione in neroverde.
L’incubo doping
La sua storia calcistica ha chiaramente un prima e un dopo. Siamo nel 2015, Andreoni è alla Reggiana e con gli emiliani arriva ai quarti di finale playoff. Gli avversari sono quell’Ascoli, cui poi si aggregherà in futuro. La sfida la Reggiana la perde, ma ciò che più fa male a Cristian è un’altra notizia che arriverà qualche settimana dopo. Risulta infatti positivo a un controllo antidoping fatto proprio quella sera. Gli vengono trovate tracce di Arimistane e Arimistane Metabolita, un modulatore ormonale non consentito. Gli cade il mondo addosso, di fatti perde tutto per un integratore alimentare che favoriva il recupero comprato su internet e preso senza consultazione medica. Dirà poi di quel periodo di aver vissuto una sorta di calvario e di essersi sentito per settimane umiliato e aver provato vergogna. Un’ingenuità che paga caro. Gli vengono comminati 4 anni di squalifica, fa ricorso facendo leva sulla sua buonafede e, in Appello, la pena viene ridotta a due anni. C’è ancora speranza per proseguire con il calcio.
Il rientro e gli infortuni di Bari
Dopo aver perso le stagioni 2015/16 e 2016/17, ecco l’Ascoli e poi, una volta svincolatosi, il Bari. In Puglia inizia bene ma su di lui si avventa la sfortuna. Subisce numerosi e gravi infortuni che frenano, ancora, la sua carriera. Si ferma per problemi muscolari e per il tendine d’Achille, si sottopone alla regolarizzazione della deformità di Haglund del calcagno e tenoraffia achillea. Perde gran parte anche del campionato 2020/2021, di fatti con il Bari in un anno e mezzo conta solo 8 presenze. Uscito dai radar dei biancorossi, ecco l’opportunità Pordenone nello scorso gennaio e ora la riconferma. Con la speranza che gli intoppi siano finiti e Andreoni possa tornare a vivere la sua carriera da calciatore.