Mantova, Possanzini: “Da De Zerbi al futuro, vi racconto”
“Qui abbiamo un motto: l’idea esalta la qualità, e la qualità esalta l’idea. Senza qualità, l’idea non serve. Molto semplice“. Questo il concetto su cui si è strutturato il Mantova di Possanzini, una delle sorprese e realtà più belle di questa Serie C. L’allenatore ha parlato a La Gazzetta dello Sport, spiegando valori e prospettive del club lombardo. L’ex attaccante, inoltre, ha raccontato la sua storia e il suo rapporto con De Zerbi: “Abbiamo giocato insieme a Brescia e abbiamo fatto il corso Uefa B, da lì sono nate amicizia e collaborazione per quasi 7 anni. Ora è al top e se lo è meritato. Ha l’ambizione di diventare il più bravo, fa bene”. Un ricordo dell’esperienza ucraina: “Bruttissimo, ma siamo stati fortunati a essere tutelati da ambasciata e Uefa“. E sulla scelta di lasciare De Zerbi: Sarebbe stato bellissimo continuare con lui, ma ho voluto camminare con le mie gambe e sviluppare la mia idea“. Idea con cui ha dato forma a un Mantova che è assoluto protagonista del girone A di Serie C.
Possanzini: “Mantova, avanti insieme”
“Il mio futuro è qua. Ho preso un impegno e dal nulla è nata questa creatura. Più avanti chissà. aver lavorato all’estero è stato bellissimo e non escludo di tornarci“. Possanzini e il Mantova, un futuro insieme. Ma torniamo al presente: “Il presidente Piccoli aveva promesso ai tifosi di riportare il club dove merita. Abbiamo ridato entusiasmo. Ho accettato l’incarico senza conoscere la categoria. Mi è piaciuto poter scegliere i giovani con le caratteristiche che volevo, così è nato un gruppo nuovo e ripulito“. Poi una riflessione sull’essere allenatore. Costruzione dal basso, sviluppo del gioco e giochismo estremo: “Penso sia il modo per arrivare più facilmente al risultato, creando spazi agli attaccanti“. Infine, la passione per i libri: “Filosofia zen e umanesimo. Credo nelle persone“.