Vigilia importante in casa Potenza: la squadra di Marchionni se la vedrà contro il Foggia di Cudini in un turno di campionato che potrebbe segnare le ambizioni di entrambe. I padroni di casa, a quota 41 sono a +2 dalla zona rossa della classifica, ma contestualmente a -4 dal Foggia, coinvolto nella lotta per strappare un piazzamento playoff. Gara da ex per Marchionni, che in sala stampa non nasconde l’emozione: “Sapete quanto sono legato al Foggia, ma adesso è una partita particolare. Le emozioni ci saranno, ma riesco a metterle da parte. Non è una finale, ma molto di più: è una partita da portare a casa a tutti costi e col massimo risultato. Non deve esserci bel gioco e nulla, se non la consapevolezza che con voglia, determinazione e passione possiamo vincere“.
E sulle possibili scelte di formazione: “Posso dire che ho parlato molto coi ragazzi, facendo capire loro che ora conta l’interpretazione. Non do la formazione ma non per non dare vantaggi agli avversari, ma perché voglio tenere i ragazzi tutti sulle spine e che siano consapevoli di poter giocare tutti. In testa ho già la mia formazione; Volpe ha avuto qualche linea di febbre ed è un peccato, speriamo di recuperarlo. Abbiamo sempre la fortuna di avere il destino nelle nostre mani: quando si è sotto a volte bisogna vedere il nostro risultato e quello degli altri, noi possiamo chiudere al 99% con la nostra vittoria. Ho detto ai ragazzi di concentrarci solo su questo, creando mattoncini giorno dopo giorno per arrivare a mettere il finale sabato, che poi è dato dai tre punti”.
Un vantaggio per il Potenza potrebbe essere anche quello delle innumerevoli assenze in casa Foggia: “Siamo fortunati che manchino due giocatori importanti in mezzo al campo come Odjer e Tascone, oltre a uno dei giocatori più forti della Serie C, che è Millico. Sono tutti tasselli che ti portano a pensare che sarà ancora più difficile perché magari giocheranno ragazzi che non hanno giocato tanto e che vorranno mettersi in mostra: noi non possiamo permettere loro di avere quella capacità di sostituire al meglio chi finora ha giocato, dipende da noi. A prescindere da chi giocherà, i ragazzi devono far capire che non c’è partita. Ogni giocatore in C fa la differenza, ma se lo metti in difficoltà può farla di meno. Abbiamo l’obbligo, la possibilità ed il dovere di vincere la partita. C’è poco da girarci intorno“.
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