Sei anni a Potenza, 105 presenze nei professionisti e nove gol totali. Indovinate chi è? Giovanni Volpe. Il giovane classe 2002 che con un passato alla Pro Vercelli e al Napoli sta crescendo nel capoluogo di regione più alto d’Italia. “Questa per me è una seconda casa” ha dichiarato Giovanni ai microfoni de Lacasadic.com, ma non solo. Scopriamo insieme la storia dello “scugnizzo del Potenza”.
In questa stagione sono già tre le reti messe a segno, condite da un assist, per Giovanni Volpe. E facendo il paragone con lo scorso anno, quattro gol e due assist, il classe 2002 può migliorarsi molto. “Il mio obiettivo? In ogni calciatore c’è voglia di fare meglio anno dopo anno. Vivo di obiettivi e appena riesco a raggiungere il primo fisso già il prossimo. Cerco sempre di migliorarmi e questa è la strada giusta.” Rimanendo poi sempre sulla stagione attuale, in particolare post Crotone-Potenza, Lerda aveva dichiarato ai giornalisti: “Volpe deve cambiare atteggiamento, altrimenti non andiamo d’accordo”. Ma Giovanni ha chiarito così: “Si è creato un polverone inutile, tra me e Lerda non c’è assolutamente nulla. Sono a sua completa disposizione, sono un professionista. Ci può stare che in alcune partite resti fuori, sono scelte sue, io mi faccio trovare sempre pronto. Nelle ultime due partite con Cerignola e Crotone, sono subentrato e sotto di due a zero ho cercato di dare una mano ai miei compagni. Concludo dicendo che non esiste nessun caso Volpe.”
A proposito di rapporti, “lo scugnizzo del Potenza” ci ha parlato anche di quelli con il ds Varrà e con la piazza di Potenza: “Il rapporto con Varrà è ottimo e sono molto legato a lui dal punto di vista umano e professionale. Sta svolgendo un ottimo lavoro, fin dal suo arrivo, e come in tutti i nuovi progetti serve tempo, calma e pazienza nel valorizzare e consolidare un gruppo vincente nel tempo. Il suo più grande merito è quello di aver portato grande mentalità e professionalità a 360 gradi, nel rettangolo verde e fuori. – continua poi sui tifosi – I tifosi sono eccezionali, sono qui ormai da sei anni e questa per me è una seconda casa. Ho una riconoscenza verso di loro importante e penso di dimostrarla in campo con le mie prestazioni. Rispetto al passato sono maturato e le persone hanno imparato a conoscermi per quello che sono. Poi vedere uno stendardo che mi riguarda è bellissimo.”
Andiamo un po’ indietro nel tempo, quando Giovanni era un bambino e andava a scuola. Lì ancora non conosceva il mondo del calcio, ma tutto è nato così: “Mio padre ci teneva molto agli studi e mi disse “Se prendi un bel voto, ti porto con tuo cugino a calcetto”. Fu così e iniziai a giocare proprio con la maglia 77, il mio numero attuale. Da lì subito passione e amore verso questo sport. Crescendo sono passato poi alla Materdei, una scuola calcio di Napoli. Da qui grazie al direttore Salvatore Amirante, con il quale ho un rapporto speciale, mi sono trasferito prima alla Pro Vercelli, poi al Napoli e poi al Potenza.” Al suo arrivo nel capoluogo lucano Giovanni va prima in primavera.
Poi nella stagione 2019/20 ecco l’esordio in prima squadra con il Rende in Coppa Italia Serie C: “Ero in panchina e non pensavo mai di entrare. Poi mister Raffaele, persona a cui sono molto legato, mi disse tra il primo e il secondo tempo di andarmi a scaldare. Io ero tranquillo fin quando Antonello Giosa e altri della panchina dissero “Giovà vedi che devi entrare”, da quel momento diventai pallido e sudai freddo. Poi però entrai e alla prima mia giocata conquistai subito un calcio di rigore. La stagione successiva 2020/21 è quella della consacrazione, il Potenza riparte con un nuovo progetto giovani. Nella prima giornata di campionato Potenza-Catanzaro, il classe 2002 trova il suo primo gol nei pro: “Dietro quel gol c’è un aneddoto. Prima della partita mi chiamò l’allora presidente Salvatore Caiata e mi disse “Domani farai gol e firmiamo il primo contratto da professionista, fai venire la tua famiglia allo stadio”. Da lì staccai la chiamata e impazzii di gioia. Vennero mio nonno e mio padre allo stadio, neanche 50 secondi e segnai. A fine partita andai dal presidente, che ha mantenuto la parola data e in settimana mi fece firmare il primo contratto da professionista.”
Giovanni Volpe ha vissuto molto Potenza. Conosce l’ambiente e ha stretto buoni rapporti dentro e fuori dal campo. Non dimentica ad esempio l’intesa creatasi con l’ex presidente Salvatore Caiata e l’ex allenatore Giuseppe Raffaele: “Con Caiata ho un bellissimo rapporto ancora oggi, idem con Giuseppe Raffaele. Sono due persone molto importanti per me, per la mia carriera e la mia crescita personale.” L’ex Napoli ha citato poi anche due compagni di squadra, tra i quali uno è attualmente in rosa ovvero Salvatore Caturano: “Tre anni fa legai molto con Bucolo. Ad oggi ti dico invece capitan Caturano, per me è un fratello maggiore e questo si vede anche in campo. Nei momenti di difficoltà è sempre dalla mia parte.” Concludiamo con il suo sogno nel cassetto: “Personalmente non mi pongo limiti, vorrei arrivare anche in Champions League. Io ci credo e piano piano tutto può succedere, al massimo ci ho provato. Sarebbe un sogno essere la bandiera e portare il Potenza in Serie A.”
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